Italia sorprendente accelerazione della produzione industriale a giugno

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Continua la crescita da cinque mesi e tendenziale annuo a +5,3%

grafico crescita pile monete 2La produzione industriale è accelerata a sorpresa a +1,1% a giugno rispetto al mese precedente, dopo il +0,7% di maggio. È il quarto aumento negli ultimi cinque mesi. Su base annua la crescita è a +5,3%, massimo dalla fine dell’anno scorso.

Come previsto, secondo il Centro studi di banca Intesa Sanpaolo, decisivo è stato il contributo dell’energia, anche in relazione alle temperature più alte della media registrate nel mese (questo effetto dovrebbe avere sostenuto la crescita anche nel mese di luglio). I migliori comparti si confermano il farmaceutico e i mezzi di trasporto, ma la ripresa, oltre che più vigorosa, appare anche decisamente più diffusa a livello settoriale. Nel trimestre, la produzione industriale è rimbalzata di +1,1% (da -0,2% precedente), il che significa che l’industria è tornata a contribuire al valore aggiunto (la stima è di +0,2-0,3% sul trimestre). 

Secondo il Centro studi sebbene a inizio anno i dati di contabilità nazionale siano risultati insolitamente decorrelati rispetto a quelli di produzione industriale, ciò aggiunge senz’altro rischi al rialzo sul dato sul PIL del 2° trimestre che verrà diffuso dall’Istat il prossimo 16 agosto. Nel caso in cui fosse almeno confermato lo 0,4% di crescita trimestrale d’inizio anno, la crescita acquisita per il 2017 sarebbe pari a 1,2%, e con ogni probabilità i principali previsori rivedranno ulteriormente al rialzo le loro stime sul PIL italiano nell’anno in corso, verosimilmente a 1,3-1,4% (la media delle previsioni di consenso è risultata pari a 1,2% a luglio, da 0,9% solo tre mesi prima). «In altri termini, il processo di generalizzata revisione al rialzo delle stime di crescita del PIL italiano che ha caratterizzato gli ultimi mesi è destinato a nostro avviso a continuare nelle prossime settimane».

I migliori settori (considerando i dati tendenziali corretti per gli effetti di calendario) continuano ad essere (come accade da circa due anni) il comparto farmaceutico (+18,5% su base annua) e quello dei mezzi di trasporto (+13,6%), seguiti da coke e prodotti petroliferi raffinati e dalla fornitura di energia. 


La ripresa appare anche, oltre che più vigorosa, decisamente più diffusa: solo uno dei tredici settori manifatturieri (o dei quindici in totale, considerando anche attività estrattive e fornitura di energia) risulta in calo su base annua (solo all’interno del manifatturiero, erano tre il mese scorso e ben otto due mesi fa). Si tratta di legno, carta e stampa (-1,1%).