Trentino, ordine di Rossi ai Forestali: «uccidere l’orsa KJ2”

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orsa con cuccioli 2
L’animale che aveva ferito nel tempo due escursionisti soppressa dopo una settimana di sorveglianza, è stata ammazzata. Reazione negative dalla politica e dal mondo ambientalista alla decisione del presidente della provincia. Già iniziate le ritorsioni con le disdette dei turisti

orsa con cuccioli 2Dopo Danzia è toccato a KJ2: i Forestali della provincia di Trento nella serata di sabato hanno proceduto all’abbattimento dell’orsa KJ2 in attuazione dell’ordinanza emessa dal presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi. Un decreto emanato per garantire la sicurezza delle persone, ma che da tantissimi viene criticato, anche pesantemente, per essere andato oltre il limite.

L’orsa KJ2 era una ricercata con le ore contate già dallo scorso 22 luglio quando ferì un uomo che passeggiava con il suo cane in un bosco in zona laghi di Lamar. La stessa orsa era stata protagonista di un altro episodio di incontro con un escursionista che era rimasto ferito a Cadine, nel 2015. L’abbattimento sul Monte Bondone alla presenza dei suoi due cuccioli è stato possibile grazie alle precedenti attività d’identificazione genetica e successiva cattura e radiocollarizzazione ai fini della riconoscibilità dell’animale.

«L’indice di pericolosità di questo esemplare – afferma il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi – evidentemente ha imposto questo tipo di scelta, ma anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo, ma in realtà non lo è. Noi vogliamo andare avanti con il progetto “Life Ursus” perché siamo convinti che sia un valore aggiuntivo per il Trentino». Per Rossi «il progetto “Life Ursus” va modificato, stiamo lavorando per cercare di farlo, ma nel frattempo naturalmente bisogna usare la scienza, la coscienza e direi il buon senso per poter gestire gli esemplare pericolosi, esattamente come si fa in tutto il mondo, dove quando il pericolo sale sopra una certa soglia ed è documentato come in questo caso, si procede all’abbattimento per garantire la sicurezza delle persone che viene naturalmente prima di ogni cosa».

Le dichiarazioni di Rossi hanno dato la stura ad una selva di reazioni, sia dal mondo ambientalista che da quello della politica. 

Secondo Dante Caserta, vicepresidente nazionale del Wwf, «non può essere l’orsa a pagare con la vita errori umani. Avevamo diffidato la Provincia a procedere con l’abbattimento, perché inutile e senza ritorno, ma evidentemente le pressioni politiche sono state più forti del buon senso. Ed è singolare che, sebbene l’orsa fosse stata individuata già da tempo, l’abbattimento sia avvenuta proprio nella notte del fine settimana di Ferragosto, quando gran parte delle persone sono in vacanza e l’attenzione mediatica è al minimo» sottolinea Caserta ribadendo che «il Wwf aveva già segnalato come la presenza ricorrente di cani senza guinzaglio nella zona dell’attacco fosse con tutta probabilità alla base dell’episodio. Se le autorità competenti non lavorano per eliminare le cause che portano ad episodi spiacevoli, a farne le spese saranno sempre gli orsi, e questo non è accettabile. Il Wwf valuterà nei prossimi giorni come procedere sul piano legale». 

La notizia dell’abbattimento dell’orsa KJ2 «ci lascia sconvolti. Si tratta di un verdetto di condanna vergognoso, una sentenza senza processo, emesso sulla spinta emotiva e irrazionale di un’amministrazione provinciale che vuole pieno diritto di vita e di morte sugli orsi e dove la possibilità di cattura era solamente un alibi per nascondere una chiara intenzione – dichiara la LAV Trentino -. Gli orsi, una volta reintrodotti in Trentino dalla Provincia stessa, dapprima hanno costituito un vanto con tanto di pubblicità luccicante per attirare turisti curiosi, poi sono divenuti un nemico da far fuori non appena il naturale comportamento si fosse manifestato. Da Daniza a oggi non c’è stata una gestione veramente attiva e risolutiva in materia di corretta convivenza con questi animali. Non vi è stata un’educazione alla convivenza e al rispetto reciproco. Dopo l’uccisione camuffata di Daniza, catturata il 10 settembre 2014 con un anestetico dall’effetto letale, e l’ergastolo per altri suoi consimili, l’assassinio di KJ2 è una presa di posizione diretta contro gli animali e contro l’ambiente e una chiara espressione dell’incapacità della Provincia di Trento di gestire il piano di salvaguardia dell’orso bruno».

«Quello che si è consumato in Trentino, ovvero l’uccisione dell’orsa, è un vero e proprio delitto, un crimine contro gli animali, la natura, la biodiversità e in spregio ai milioni di cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare in pace l’orsa, per chiarire le dinamiche dell’incidente in cui l’orsa sembra essere stata vittima di una aggressione e trovare soluzioni alternative alla troppo facile deriva dell’abbattimento – afferma l’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione degli animali -. Invece la Provincia di Trento ha preferito non ascoltare nessuno, e ha di fatto autorizzato una caccia all’orsa, per mera vendetta o per altre incomprensibili finalità. Nella storia del nostro Paese è stato toccato il punto più basso sulla tutela degli animali, una sconfitta per il mondo scientifico e politico, totalmente incapace e sordo, o spinto da altri interessi nel promuovere le uccisioni di animali che in Trentino sono ostaggio di politiche cruente e crudeli, finanziate anche cospicuamente dalle tasse dei contribuenti italiani, che pagano profumatamente politici senza competenze e capacità di soluzioni. Tanto basta perché i cittadini decidano di non recarsi più in Trentino né acquistare alcun prodotto di quella terra, avvelenata dall’intolleranza verso gli animali, dalla malapolitica, e anche, oltretutto, inquinata».

La decisione di Rossi ha avuto e avrà ripercussioni anche sul piano concreto, con i boicottaggi al turismo e ai prodotti locali, così come promette l’Aidaa che ha intenzione di farsene parte attiva, con le prime disdette che arrivano da turisti stranieri. «Eravamo preoccupati per la vita dell’orsa KJ2 e purtroppo puntualmente quello che avevamo pensato si è avverato, gli assassini hanno colpito ancora e l’atra sera hanno ucciso KJ2 l’orsa che rappresentava a loro dire un pericolo per la comunità umana». L’Aidaa, per il tramite del suop presidente Lorenzo Croce, afferma che «da subito sospende tutte le attività associative in segno di lutto per quanto accaduto ed invita tutti gli italiani al boicottare da subito i prodotti trentini, ed a disdire le vacanze o i soggiorni programmati nella provincia autonoma di Trento». A livello legale Aidaa, spiega una nota, «annuncerà le iniziative che intende mettere in pratica per contrastare questo fenomeno assurdo dell’abbattimento degli orsi (e in prospettiva dei lupi) e per far condannare a livello europeo le attività assassine messe in pratica con i decreti del presidente Ugo Rossi. Ce lo aspettavamo e non hanno mancato di compiere l’ennesimo barbaro inutile omicidio. Chi ha ordinato l’assassinio dell’orsa non è un uomo, è un barbaro, comunque legalmente parlando l’uccisione di KJ2 non resterà impunita da subito via al boicottaggio e poi tutte le pratiche utili per fermare legalmente e isolare la mano assassina di animali di Ugo Rossi per il quale chiederemo anche la condanna del parlamento Europeo».

Dal frontedella politica, la reazione più rapida arriva dalla parlamentare Fi Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista di recente formazione: «non è bastato, nel 2014, il caso dell’orsa Daniza, uccisa dall’anestesia mentre tentavano di catturarla. Nonostante gli appelli, gli avvertimenti, gli ammonimenti, i ricorsi, l’amministrazione provinciale di Trento ancora una volta ha dato prova di prepotenza e crudeltà, dichiarando e portando fino in fondo una guerra all’orsa KJ2 terminata, come purtroppo avevamo previsto, con la morte dell’ animale. Va da sé – prosegue l’ex ministro – che invocheremo chiarezza in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, e non cesseremo di farlo finché non sapremo tutto quello che c’è da sapere, finché non saranno individuati i responsabili, finché i responsabili non pagheranno. Nulla, però, potrà restituire la vita a KJ2, rea di essere se stessa, un animale selvatico che reagisce alle offese dell’uomo con le unghie e con i denti. La responsabilità di questa morte ricade interamente su chi l’ha voluta e preordinata, ben sapendo che non era necessaria».

Per la deputata azzurra Sandra Savino «l’uccisione dell’orsa in Trentino rappresenta non solo un delitto nei confronti di un patrimonio faunistico unico al mondo come quello del nostro Paese ha ma anche e soprattutto un fallimento della politica, che si dimostra incapace di far coesistere uomo e animale. Pensare di risolvere eventuali problematicità ammazzando l’orsa è una non-soluzione, una resa inaccettabile alla progressiva desertificazione del nostro territorio, un crimine vero e proprio nei confronti dell’animale e delle generazioni future cui dobbiamo restituire la ricchezza naturalistica che abbiamo immeritatamente ricevuto. Ora è necessario – conclude Savino – fare chiarezza sulle motivazioni che in questo caso specifico hanno portato alla scelta della soppressione dell’esemplare che se ne stava nel suo habitat e definire politiche serie, lungimiranti e intelligenti per la coesistenza dell’uomo con specie animali che sono un vero e proprio patrimonio da tutelare». 

Dal fronte locale, il consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi afferma che «come già verificato con l’orsa Daniza, la scelta di uccidere l’orsa KJ2 palesa una grossolana incapacità e chiarisce al mondo che la provincia di Trento non è in grado di gestire positivamente il progetto di ripopolamento tanto decantato negli anni. L’inadeguatezza della Provincia è riuscita a trasformare una risorsa in un problema, la cui unica soluzione è l’eliminazione fisica. Di fronte all’ennesimo episodio vergognoso – continua Degasperi – chiediamo che la protezione dell’animale sia trasferita al Ministero. Al di fuori della propaganda e del marketing, la realtà è palese a tutti: l’inesperienza dell’attuale maggioranza ci ha fatto regredire a 100 anni fa, quando l’orso veniva schioppettato senza tanti complimenti. Sorprende che a questo atto folle si sia prestato il Corpo Forestale che la fauna dovrebbe difenderla, anche dai politici incompetenti».