Crescita e sviluppo: patto tra Emilia-Romagna e Liguria su infrastrutture e politiche ambientali

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Accordo Emilia Romagna Liguria da sx ass ambiente Emilia Romagna Paola Gazzolo Giovanni Toti Stefano Bonaccini ass allambiente e infrastrutture Liguria Giacomo Giampedrone
Protocollo d’intesa siglato a Genova dai presidenti delle due Regioni, Bonaccini e Toti. Impegno condiviso sul potenziamento della linea ferroviaria e sulle principali arterie stradali di collegamento

Accordo Emilia Romagna Liguria da sx ass ambiente Emilia Romagna Paola Gazzolo Giovanni Toti Stefano Bonaccini ass allambiente e infrastrutture Liguria Giacomo GiampedroneEmilia-Romagna e Liguria stringono un patto per la crescita e lo sviluppo dei loro territori, aree confinanti e strategiche per le due economie regionali e per quella nazionale.

Un’intesa che passa per il potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese, la Parma-La Spezia, e dei principali assi stradali e autostradali: statale 45 Val Trebbia, statale 62 della Cisa, asse A15 Tibre-Cispadana, strada provinciale 357R di Fornovo. Ma anche un impegno comune sul fronte della gestione delle risorse idriche ad uso irriguo in agricoltura, attraverso la diga del Brugneto, e quella dei rifiuti, per conseguire gli obiettivi comunitari e in caso di eventuali situazioni di emergenza, per periodi limitati e sentite le amministrazioni locali interessate.

I presidenti della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e della Liguria, Giovanni Toti, hanno firmato a Genova un protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione in settori chiave per la valorizzazione e l’attrattività dei rispettivi territori. 

Fondamentale è il capitolo infrastrutture, vero e proprio snodo strategico se si pensa che i porti di La Spezia e Genova sono importanti punti di imbarco per le merci in arrivo dal comprensorio industriale centro-emiliano e destinate all’export. Non meno importante per cittadini e imprese sono la gestione dei rifiuti e quella delle risorse idriche, soprattutto, nel secondo caso, di fronte a periodi di siccità e ad aree come la Val Trebbia, nel piacentino ad alta densità di coltivazioni agricole.

«L’impegno per le nostre comunità non conosce confini geografici – afferma Stefano Bonaccini – come abbiamo già dimostrato pochi mesi fa con la firma a Bologna dell’accordo sulle misure anti inquinamento con le Regioni del bacino padano, Piemonte, Lombardia e Veneto. Ora vogliamo affrontare e migliorare la qualità delle infrastrutture che collegano e connettono la Liguria con l’Emilia-Romagna, così come ci sarà una reciproca collaborazione per la gestione delle politiche ambientali, con particolare riferimento alle risorse idriche e ai rifiuti. Siamo la regione che cresce di più in termini di occupazione, Pil, export e non vogliamo fermarci, con l’obiettivo prioritario di creare lavoro. L’intesa siglata oggi va in questa direzione: vogliamo continuare a crescere, e far crescere il Paese».

Per Giovanni Toti non c’è «alcuna barriera ideologica per amministrazioni che lavorano per il bene dei cittadini e dei territori. D’altra parte avevamo già dimostrato la nostra laicità con il Piemonte di Chiamparino, con la Lombardia di Maroni e con l’Emilia Romagna. E’ un protocollo d’intesa importante che dimostra la capacità di collaborare delle regioni anche al di là della ideale collaborazione istituzionale prevista dalla Carta costituzionale. Un accordo che sancisce una serie di punti molto importanti, dall’impegno comune sulle vie di comunicazione stradali dell’Appennino e ferroviarie come la Pontremolese, collaborazione sul campo dei rifiuti e sulle risorse idriche». Toti ha ricordato che «quest’anno abbiamo erogato 2 milioni e mezzo di metri cubi di acqua per l’agricoltura dell’Emilia Romagna che è un bene nazionale. Quindi credo che sia la messa a regime di collaborazioni che erano già attive tra di noi e l’istituzione di tavoli tecnici per dare la giusta prospettiva».

Entrando nel dettaglio dei singoli punti oggetto dell’intesa, il “patto” fra Emilia-Romagna e Liguria vede al primo posto l’impegno comune per il raddoppio della linea ferroviaria Parma-La Spezia, a partire dalla richiesta al Governo di finanziamento del tratto Parma-Osteriazza, attualmente non previsto nel pacchetto di investimenti 2017-2021 approvati ad agosto dal Cipe. In particolare, esiste già il progetto definitivo per dare il via al primo lotto Parma-Vicofertile, dal costo di 234,6 milioni di euro.

Per quanto riguarda la Statale 45, il principale asse di collegamento appenninico tra Genova e Piacenza per il traffico leggero e pesante, dopo la messa in sicurezza dei tratti tra il confine emiliano-romagnolo e Ponte Lenzino e tra Bobbio e La Verza (11 milioni), le due regioni si impegnano ad avviare analoghi interventi sul fronte della sicurezza e dell’ammodernamento tra il km 62 e il km 95 e nel tratto Rio Cernusca-Rivergaro. Entrambi gli interventi sono già stati approvati dal Cipe per un costo, rispettivamente, di 16 e 41,6 milioni di euro.

Oltre alla realizzazione – considerata strategica – del collegamento autostradale tra il casello autostradale “Terre Verdiane” e la A22 all’altezza di Reggiolo-Rolo, le due regioni sono impegnate a svolgere i necessari approfondimenti con lo Stato relativi al collegamento tra lo stesso casello e la strada provinciale 72 Parma-Mezzani.

Analogamente, Emilia-Romagna e Liguria intendono avviare azioni comuni per quanto riguarda l’asse di collegamento tra la Via Emilia e il casello Parma ovest sulla A1. In particolare, l’attenzione è rivolta alla variante di Noceto, il cui progetto definitivo, già approvato, ha un costo di circa 13,5 milioni di euro. Principale arteria di collegamento appenninico tra La Spezia e Parma, la Statale 62 della Cisa vede già finanziati con la delibera Cipe dello scorso agosto, e quindi da avviare, i lavori di ammodernamento del tratto tra Parma e Collecchio per oltre 13 milioni di euro.

Quanto alla gestione del patrimonio idrico, viene confermata la necessità di un accordo che definisca in modo stabile e condiviso le modalità di rilascio di ulteriori volumi dall’invaso ligure nei mesi estivi per soddisfare le esigenze di irrigazione della Val Trebbia, nel piacentino. Tale quantitativo si aggiungerà ai 2,5 milioni di metri cubi già previsti dal disciplinare di concessione.

In tema di rifiuti, le due regioni concordano sull’opportunità di sviluppare iniziative di reciproca collaborazione e di mutuo soccorso per il conseguimento degli obiettivi comunitari. L’Emilia-Romagna dà poi la sua disponibilità – a fronte di eventuali situazioni di carattere eccezionale e solo per un periodo di tempo limitato – ad accogliere rifiuti della Liguria. Il tutto fatto salvo il parere delle amministrazioni coinvolte e nel rispetto dei quantitativi di trattamento e smaltimento già autorizzati per gli impianti.