Al via gli appuntamenti della “Settimana Mozartiana” in Trentino Alto Adige

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Mostre concerti e approfondimenti sulla figura e l’opera di W. A. Mozart. Atteso il concerto del pianista Alexander Lonquich con l’Orchestra “Haydn” a Rovereto e Bolzano

06.Lonquich 03 cecopato photographyDecolla l’edizione 2017 della “Settimana Mozartiana” ideata dall’Associazione Mozart Italia per celebrare il passaggio in Trentino del giovane genio tedesco con numerosi eventi, seminari e concerti in numerose località del Trentino Alto Adige.

Mercoledì 13 l’apertura della mostra “Mozart e la famiglia Lodron” dell’artista Anna Nezhnaya, con l’intervento di Thomas Bodmer (comitato scientifico del Mozarteum di Salisburgo).

Nello sguardo di Anna Nezhnaya gli spazi interni dei palazzo storici della Vallagarina diventano palcoscenici, il panorama delle montagne e i castelli trentini si offrono come sfondi sui quali campeggiano le siluettes delle figure simboliche. La tiratura dei disegni funge quindi da sfondo per l’escursione storica e per il dialogo tra i tempi, al cui centro c’è sempre la storia di Mozart nel suo rapporto con la nobile famiglia trentina. I princìpi illuministici che hanno guidato l’agire della famiglia Lodron, a cominciare dal grande principe-vescovo Paride Lodron, si fondono con lo sguardo sempre soggettivo dell’artista. Così ritratti e fotografie, sovrapposte a lettere e testi, sono osservati dai fantasmi protagonisti della storia, celati da Anna negli imponenti tendaggi rossi dallo stemma dei Lodron che accompagnano verso la cornice. Il lavoro giunge fino a delle evoluzioni futuriste , dove in un profondo salto temporale, è proposta una vera e propria commistione tra barocco e futurismo; l’omaggio è sempre al territorio di Rovereto e a chi ne ha tracciato la storia, come, in questo caso Fortunato Depero.

Giovedì 14 e venerdì 15, rispettivamente presso il Teatro Zandonai a Rovereto e l’Auditorium di Bolzano, l’Orchestra Haydn di Trento e Alexander Lonquich in veste di direttore e pianista solista. «Ci sono delle musiche che se non fosse per le comuni abitudini concertistiche bisognerebbe ascoltare al mattino», scriveva Giorgio Pestelli proprio a riguardo del Concerto n. 17 KV 453, ma, in questo caso, è un’affermazione che andrebbe estesa a tutto il programma. Allegria e leggerezza si slanciano da quello che si scopre essere un Mozart ritrattista: la personcina spiritosa di Barbara Ployer, dedicataria del KV 453, è restituita in un concerto che è tutto un gioco di trilli, scale e acciaccature, mentre il clima dell’accademia del signor Jahn trasforma il Concerto n. 27 KV 595 in una sorta di composizione cameristica di grande socievolezza il cui spirito è prettamente dialogico. Al centro il grande demiurgo che è Lonquich, nella sua classica duplice veste di direttore e pianista, si alza dallo sgabello e prende la bacchetta sulla semplicità e brillantezza della scrittura di Haydn. che nella Sinfonia n. 80 gioca con continui passaggi dal minore al maggiore e con la vivacità del sincopati tra archi e fiati che nel Presto conclusivo preparano al carattere festoso del finale. La scelta del direttore è perfetta per il grande humor che lo caratterizza e di cui ha già dato prova nell’integrale dei Cinque Concerti per pianoforte ed orchestra di Beethoven.

Venerdì 15 presso il Palalevico di Levico Terme, concerto di Roberto Cappello, Alberto Nosè e Alexander Romanovsky con Andrea Fuoli e l’Orchestra Giovanile Trentina. I giovani musicisti trentini incontrano grandi interpreti nazionali: diretta da Andrea Fuoli l’Orchestra giovanile trentina esegue il Concerto in Fa maggiore KV 242 accanto ai fuoriclasse Roberto Cappello, Alexander Romanovsky e Alberto Nosè. Composto da Mozart per le figlie Aloisia e Giuseppina della contessa Antonia Lodron, il Lodron Konzert per tre pianoforti ed orchestra, rivela la natura della sua commissione: molto lontano dal concerto virtuosistico propone una moderata difficoltà tecnica in un clima di grande scorrevolezza e freschezza che rivela le capacità delle figlie della famosa contessa roveretana. La vividezza della genialità mozartiana si palesa nella forma, che fungerà da modello anche per i concerti più maturi. A cornice di questa importante interpretazione il Mozart sedicenne del Divertimento n. 1, che compose proprio tra il secondo e il terzo viaggio in Italia, e della Sinfonia n. 17. Infine l’Ouverture La finta giardiniera, che pur non partendo proprio da ottimi presupposti a causa di un libretto convenzionale nel senso poco positivo del termine, risulta di grande interesse per tutti i giochi mozartiani di ibridazione tra stile serio e buffo.

Venerdì 15, presso il Palazzo Probizer di Isera, Yuko Hisamoto al Fortepiano. Interamente dedicato a Mozart è costruito attorno alla Sonata per pianoforte in La maggiore KV 331, nella versione del manoscritto originale ritrovato nel 2014 nella biblioteca nazionale di Budapest di cui si propone una Prima esecuzione italiana al fortepiano. La presenza dell’Hisamoto è testimonianza dello stretto legame creatosi tra l’Associazione Mozart Italia e quella Giapponese, che consta di ben tre sedi

Infine, venerdì 15 alle ore 20.45 presso la Sala Filarmonica di Rovereto il Trainini Cello Ensemble

Un concerto molto particolare se si parla di Mozart; “nell’universo di Mozart e nella sua vastissima produzione egli dimostra interesse per qualunque strumento – spiega Zanoni, direttrice aristica di AMI – ma quello che forse rimane più trascurato è il violoncello. Abbiamo dunque pensato di recuperare noi, proponendo un concerto di soli violoncelli: in due appuntamenti il Trainini Cello Ensemble proporrà delle trascrizioni mozartiane che dimostrano quanto anche in questa veste la musica di Mozart non solo regga ma riesca ancora una volta a raggiungere l’eccellenza”. Si viaggia poi verso il Novecento di Ravel e Piazzolla, attraverso Paganini, Schumann e Faurè.