Entra in esercizio l’elettrodotto Udine-Redipuglia dopo 13 anni confronti e polemiche

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Un elettrodotto ad altissima tensione.
Linea di 40 chilometri a 380 kV fondamentale per assicurare la fornitura al Friuli Venezia Giulia 

elettrodotto traliccio rete distribuzione energiaL’elettrodotto 380kV “Udine Ovest-Redipuglia” è stato finalmente avviato dopo l’esito positivo delle prove di elettrificazione dell’ultimo tratto della linea, iniziati la scorsa settimana, inserita dal 2003 nel piano di sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale.

Si tratta di un’opera fondamentale per garantire la sicurezza elettrica della rete friulana, formata da sole due linee a 380 kV risalenti agli anni ’70-’80, con consumi dell’area più che raddoppiati negli ultimi trent’anni. L’opera – che entra in esercizio dopo ben 13 anni di confronto con comuni, province, regione e ministeri – garantisce non soltanto i consumi elettrici delle famiglie ma soprattutto quelli delle imprese, che grazie a una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento possono realizzare gli investimenti sul territorio, con importanti benefici anche occupazionali per una comunità di 230.000 persone. 

I 40 chilometri di nuova linea, realizzati con un investimento di circa 110 milioni di euro, permetteranno di iniziare le attività di demolizione di 110 chilometri di vecchie linee e circa 400 tralicci in 30 comuni della bassa friulana, con benefici per 680 edifici collocati a 100 metri dalle vecchie linee e la liberazione dalla servitù di elettrodotto di 367 ettari di territorio. 

«L’annuncio di Terna dell’entrata in esercizio dell’elettrodotto “Udine Ovest-Redipuglia” è una notizia positiva. Si completa un’opera la cui realizzazione ha avuto un iter travagliato, ma che ora dà una risposta concreta alle esigenze di approvvigionamento energetico di imprese e famiglie di una vasta area – sottolinea la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani -. Quanto è stato realizzato rappresenta un buon punto di equilibrio tra esigenze del territorio e sostenibilità ambientale. Quando ci siamo insediati, nel 2013 ormai il progetto era stato definito sulla base delle scelte fatte dalla precedente amministrazione, non avevamo alternative e non era ad esempio praticabile alcuna opzione d’interramento. Tuttavia, con Terna abbiamo portato a compimento una proficua trattativa che si è tradotta in una convenzione quadro nella quale, rispetto al progetto originario, abbiamo preteso e ottenuto previsioni migliorative, quali maggiori compensazioni a favore dei Comuni, tempi più rapidi e certi per la dismissione delle reti elettriche obsolete, riduzione del campo elettromagnetico e del consumo del suolo». 

Soddisfazione per il completamento dell’opera è espressa anche dal vicepresidente e assessore regionale alle attività produttive, Sergio Bolzonello: «la garanzia di adeguate forniture di energia è indispensabile per le industrie della zona. Questo elettrodotto era un prerequisito per ulteriori investimenti da parte delle acciaierie Danieli, che altrimenti sarebbero state addirittura a rischio di delocalizzazione».