Oltre 100 abiti donati da spose a disposizione di chi non può permettersi un abito nuovo che viene concesso in prestito dietro un’offerta e va restituito perché possa essere riutilizzato
Oltre cento abiti da sposa, “usati e puliti”, messi a disposizione a chi forse quell’abito non può permetterselo dalla sezione “servizi per il matrimonio” dei Carmelitani Scalzi di Treviso. E «se poi trovate quello che vi piace – riporta il sito -, potete prenderlo lasciando un’ offerta. Gli abiti andranno comunque riportati dopo l’utilizzo».
In anni segnati dalla crisi, i frati Carmelitani del convento di Treviso hanno avuto l’idea di attivare un’iniziativa che ha incontrato nel tempo una risposta positiva. A disposizione abiti di taglie diverse messi a disposizione da altre donne che li hanno usati per il fatidico “Sì” e poi hanno deciso non di riporli in qualche armadio ma di offrirlo in dono ad altre spose. Il convento con l’aiuto della signora Marta ha ripreso una iniziativa portata avanti per diversi anni dal convento di suore di Santa Rita, a Cascia. «Quando mi sono sposata – dice la coordinatrice del servizio – ho saputo che le suore di Santa Rita facevano questo particolarissimo servizio per giovani spose non abbienti. Sono andata a Siena e ho trovato il mio vestito delle meraviglie».
In poco tempo l’idea si è trasformata in realtà e via via l’iniziativa trevigiana, complice anche la sospensione del servizio a Cascia causa terremoto, ha raccolto oltre 100 abiti e mediamente le richieste sono una decina di “prestiti” all’anno, da italiane e straniere. E la scelta? «Abbiamo un catalogo on-line dove si può dare un primo sguardo ai vestiti. Poi ovviamente bisogna fare la prova. E lì di solito ne vediamo delle belle». Un’iniziativa meritoria, anche per ridurre le spese oltre che gli sprechi che accompagnano il matrimonio, all’insegna della migliore economia circolare.