Il premier Gentiloni in visita all’innovativa bioraffineria Eni di Porto Marghera a Venezia

0
1307
bioraffineria Eni Marhgera Venezia visita gentiloni brugnaro descalzi
L’impianto unico al mondo produce diesel ecologico per abbattere polveri sottili. Nel 2020 produzione a 1 milione di tonnellate all’anno

bioraffineria Eni Marhgera Venezia visita gentiloni brugnaro descalziIl presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, insieme alla presidente di Eni, Emma Marcegaglia, e all’amministratore delegato, Claudio Descalzi, ha visitato la bioraffineria Eni di Venezia, primo caso al mondo di riconversione da raffineria tradizionale in raffineria dedicata alla produzione di biocarburanti innovativi, ottenuta grazie alla tecnologia proprietaria “Ecofining” concepita da Eni.

Nel corso della visita, i vertici di Eni hanno evidenziato come la conversione in bioraffineria, condotta sugli impianti di Venezia e in corso di implementazione su quelli di Gela, sia un tassello fondamentale del processo di trasformazione in chiave “low carbon” che Eni sta portando avanti sulle proprie attività. La produzione complessiva di diesel ecologico raggiungerà 1 milione di tonnellate/anno nel 2020, con un investimento complessivo pari a 500 milioni di euro. 

Da circa 80 anni Eni sta investendo nell’attività di questo complesso industriale, generando sviluppo e occupazione: negli ultimi cinque anni hanno lavorato nel sito mediamente circa 500 persone, compreso l’indotto. Negli ultimi tre anni, è stato ricordato, Eni ha speso in Italia 15 miliardi di euro e per il prossimo quadriennio prevede di rilanciare con 21 miliardi di euro, di cui 4 miliardi per la riconversione industriale, per portare avanti un percorso di trasformazione che tocca tutti i settori di business, non solo la raffinazione: dall’upstream alla chimica, dalla generazione di energia elettrica alle bonifiche. 

L’obiettivo è dare nuova vita a impianti già esistenti in ottica a basso impatto ambientale e favorire una maggiore efficienza energetica, senza ridurre gli organici, ma investendo nelle tecnologie e nelle competenze. Dal 2009 al 2016 Eni ha investito circa 1,5 miliardi di euro in ricerca, che ha permesso di sviluppare più di 300 tecnologie proprietarie e oltre 6.000 brevetti; nel prossimo quadriennio la società investirà oltre 500 milioni di euro, collaborando con importanti università italiane e internazionali, come il MIT. In particolare, per la riconversione delle proprie raffinerie, Eni ha fatto leva su una tecnologia proprietaria unica al mondo per la produzione di biocarburanti di alta qualità, denominata “Ecofining”. E’ nato così il diesel ecologico, che può essere additivato senza limiti nei gasoli tradizionali e che consente, nella miscelazione dell’“Eni Diesel+”, di ridurre le emissioni di CO2 del 7% e di particolato fino al 40% oltre a migliorare l’efficienza del motore.

L’energia verde è in grado di abbattere il particolato, la concentrazione di PM10 che si è fatta particolarmente sentire in questi giorni soprattutto in pianura Padana. Il premier Paolo Gentiloni lo ha ricordato nel suo intervento: «ne abbiamo discusso per una settimana – ha aggiunto alludendo all’alta concentrazione di PM10 soprattutto in Pianura Padana -. La risposta è nello sviluppo, la tecnologia, l’innovazione». Tra le più importanti sfide del momento, Gentiloni ha citato proprio «la lotta al cambiamento climatico. Sappiamo che non è solo una sfida diplomatica, l’accordo di Parigi, ma è una sfida che ci entra in casa, influisce sui fenomeni climatici anomali ai quali assistiamo. Perché non c’è dubbio che l’alternarsi di siccità e fenomeni alluvionali straordinaria – ha sottolineato – cominci a non essere più un fenomeno soltanto africano o relativo al Golfo del Messico ma lo vediamo in Italia. Abbiamo avuto in questi ultimi mesi in modo particolare segnali rilevanti di questo genere».

Per Gentiloni, l’Italia deve confermare i propri impegni «che si sono fatti più stringenti negli ultimi anni verso un’economia sostenibile, lo sviluppo delle rinnovabili». Ha ricordato il fatto che le rinnovabili siano passate «in non molti anni da poco più del 6% a quasi il 20% come contributo ai consumi finali di energia. Siamo arrivati all’obiettivo del 17% che era previsto nel 2020, quindi con 2-3 anni di anticipo. Non è solo una cosa di cui essere orgogliosi, è una necessità se vogliamo dare allo sviluppo la direzione necessaria – ha concluso -. E bisogna farlo adesso, perché le scelte strategiche per il futuro si fanno esattamente nel momento in cui le economie danno segnali di ripresa».bioraffineria Eni Marhgera Venezia visita gentiloni sala controllo

All’interno dei 4 miliardi che Eni investirà nei prossimi 4 anni per progetti di riconversione industriale «è inclusa la chimica verde – ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo petrolifero, Claudio Descalzi -. Dobbiamo vedere tutto comparto Marghera e Venezia. Abbiamo realizzato la raffinazione verde ma confermiamo anche la chimica verde, su cui un paio d’anni fa abbiamo firmato un protocollo. Adesso stiamo studiando il mercato, stiamo finalizzando il progetto perché deve nascere giovane e non vecchio e deve trovare immediatamente uno sbocco sul mercato perché non si possono fare cose solo per farle ma devono portare anche dei ritorni». 

Su quanto già realizzato in questi anni a Marghera, Descalzi ha ricordato come quella di investire a Venezia sia stata una «scelta prioritaria», con la città che «si è subito aperta e ci ha aiutato a fare questo sviluppo». La bioraffineria è stata realizzata con «tecnologie 100% Eni, che ora vendiamo progetto per progetto ad altre realtà industriali»; a breve, ha continuato, verrà trattata una maggior quantità di «oli esausti, grasso animale e poi anche residui vegetali e quindi biomasse», avendo una «raffineria proiettata nel futuro. Abbiamo investito 4 miliardi in tutta Italia per la trasformazione industriale e nei prossimi 4 anni ne investiremo altrettanti – ha concluso -. Venezia e Gela al 2020 produrranno più di 1 milione e 100 di tonnellate di biodiesel, una qualità che secondo noi è sufficiente per soddisfare tutta la domanda italiana».

Subito dopo la visita alla bioraffineria, Gentiloni accompagnato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che lo ha accolto a Marghera , si è recato a Mogliano Veneto in visita al nuovo centro di innovazione voluto da Generali.

«Sono molto onorato di avere qui a Mogliano Veneto, dove abbiamo inaugurato l’Innovation Park, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente Gabriele Galateri di Genola e il nostro amministratore delegato di gruppo Philippe Donnet. Voglio anche ringraziare il prefetto Laura Lega, i Sindaci Carola Arena e Luigi Brugnaro e le Autorità presenti – ha detto Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia -. E’ una visita che ci riempie di orgoglio in un momento di grande innovazione della nostra azienda, che si basa sulle nuove tecnologie digitali, su nuovi modi di lavorare, sull’essere aperti all’esterno e sul coinvolgimento diretto delle nostre persone – rileva Sesana -. Tutto ciò per offrire ai nostri clienti e agenti la migliore esperienza assicurativa in Italia. Oggi è un giorno importante per tutti noi».