Emila Romagna: nel 2016 17.400 incidenti stradali, con morti in calo

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A22 Autobrennero incidente tamponamento
Diminuiscono anche feriti, dimezzate vittime decennio 2001-2010 

A22 Autobrennero incidente tamponamentoNel 2016 in Emilia-Romagna ci sono stati 17.406 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 307 persone e il ferimento di altre 23.594. Rispetto al 2015 rimangono sostanzialmente stabili gli incidenti (+0,1%%), mentre il numero di vittime della strada si riduce sensibilmente, con un decremento maggiore di quello rilevato in Italia (rispettivamente -5,8% e -4,2%); cala anche il numero di feriti (-0,8%), in controtendenza rispetto al dato medio italiano (+0,9%).

Secondo i dati dell’Istat, nel decennio 2001-2010 l’Emilia-Romagna ha conseguito l’obiettivo del dimezzamento delle vittime della strada, con un flessione (-51%) che supera quella riferita all’Italia di nove punti percentuali (-42,0%). E’ invece superiore alla media nazionale (49,8% contro 46%) l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti in incidenti stradali, con la differenza più ampia fatta registrare dagli ‘over 64’ (36,8% in E-R, 31,8% in Italia). 

I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito delle conseguenze di un incidente stradale. Nel 2016 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale (286,8 euro pro capite) e in poco più di 1,6 miliardi di euro (370,7 euro pro capite) in Emilia-Romagna; la regione incide per il 9,5% sul totale nazionale. 

Tra il 2015 e il 2016 l’indice di lesività diminuisce leggermente, da circa 137 feriti ogni 100 incidenti a poco meno di 136; l’indice di mortalità diminuisce invece da 1,9 a 1,8 decessi ogni 100 incidenti e quello di gravità (misurato dal rapporto tra numero di decessi e somma di decessi e feriti per 100) passa da 1,4 a 1,3. Con riferimento ai comuni capoluogo, l’indagine Istat rileva un andamento crescente a Ferrara e Forlì per l’indice di mortalità, a Piacenza, Modena e Ferrara per l’indice di lesività. 

La pericolosità rimane alta lungo l’asse della Via Emilia, nei comuni che gravitano su Modena e in vaste aree del Ferrarese e del Ravennate. Nel 2016 il maggior numero di incidenti (12.599, 72,4% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 135 morti (44,0% del totale) e 16.072 feriti (68,1%); gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle autostrade (3,8 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (3,5 ogni 100). Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano 7.991 incidenti (il 45,9% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subìto lesioni 10.809 persone (45,8%) e 161 sono decedute (52,4%). 

Il 78% degli incidenti avviene tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 5 e le 6 (6 morti ogni 100 incidenti) e tra l’una e le 2 della notte (5,8), con valori di molto superiori alla media giornaliera (1,8). L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,3 decessi ogni 100 incidenti. Il valore massimo della mortalità è stato raggiunto nella notte del venerdì (9,2) lungo i tratti di strada extraurbani. In questa sola notte si concentra il 20,2% degli incidenti notturni, il 29,6% delle vittime e il 20,5% dei feriti.