Trentino Alto Adige, siglato il patto elettorale Patt-Svp per le Politiche di primavera e le Regionali d’autunno

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Rossi: «ho un sogno, quello del partito territoriale». Seller: «a Roma abbiamo lavorato bene e ora puntiamo a vincere in tutti i collegi della Regione»

loghi patt svpIl Patt (Partito Autonomista Trentino Tirolese) ha presentato a Lavis l’accordo politico che, alle elezioni nazionali, vedrà assieme con lo stesso simbolo i due partiti autonomisti del Trentino e dell’Alto Adige su tutti i collegi della regione che si appoggia all’alleanza con il PD già sottoscritta dalla Svp.

«Quello che oggi presentiamo – ha ribadito il segretario politico del Patt e senatore Franco Panizza, aprendo l’incontro – è un accordo politico forte, politicamente strategico non solo per i partiti autonomisti ma anche per l’intero trentino e per la valorizzazione della nostra autonomia speciale. Questo grazie al rapporto di fiducia tra Patt e Svp costruito in questi anni, ma anche, grazie alla totale sintonia tra i due presidenti autonomisti, Rossi e Kompatscher, che hanno portato avanti, assieme alle forze politiche della coalizione e alla delegazione parlamentare, un’azione politica determinante che è riuscita ad ottenere risultati e competenze importanti per la nostra autonomia e a stabilizzare i rapporti finanziari con lo Stato». 

Il vicepresidente Svp e presidente del Gruppo per le autonomie al Senato, Karl Zeller, giunto a Lavis dando un passaggio al presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, a bordo della sua fiammante Porsche 911 Carrera, ha quindi ribadito l’importanza dell’azione unitaria portata avanti dalla delegazione parlamentare regionale e il determinante contributo fornito da Rossi che ha rappresentato le istanze e le ragioni dell’autonomia in maniera competente ed efficace. «Nel 2013 si dubitava sulla bontà di allearsi con i trentini – ha rimarcato Zeller – ma chi lo diceva non sapeva come si lavora, in squadra. Il nostro accordo finanziario con lo Stato ora, diversamente dalle altre Speciali, è blindato e questo è merito del lavoro fatto in sintonia da Kompatscher e Rossi». 

Zeller ha poi continuato guardando alle prossime elezioni politiche di primavera: «abbiamo dimostrato di sapere fare spesso meglio dello Stato anche se qualcuno dirà che non è troppo difficile. Fraccaro (uno strano prodotto trentino da non imitare) pensava, con la Biancofiore, di danneggiare il nostro sistema elettorale. Vinceremo in tutti i collegi, come si può votare un centrodestra guidato da quella signora? Ora noi al Senato vogliamo mettere una norma di salvaguardia per il gruppo delle Autonomie. Ora è sempre più difficile ottenere competenze… In futuro a Roma ci sarà una larga coalizione».

Zeller ha stilato un bilancio della sua esperienza parlamentare: «quest’ultima di sei è stata la legislatura più bella. A Roma la delegazione regionale ha lavorato coesa e ha riottenuto quello che ci aveva tolto Monti. Il patto di garanzia sulle finanze mette al sicuro l’autonomia. Il Rosatellum? Per la regione è un piccolo capolavoro, si può valorizzare in un’ottica di coalizione: ora cerchiamo di vincere tutti i collegi».

E’ poi intervenuto il presidente della provincia, Ugo Rossi, che ha ricordato i risultati del governo provinciale e ha lanciato i progetti per il completamento della legislatura, indicando anche tutte le principali sfide che attendono il trentino del futuro. «Basta con le polemiche strumentali, pensiamo – ha affermato Rossi – a completare il programma con cui ci siamo presentati agli elettori e a come mettere al sicuro la nostra autonomia, rendendola più forte, fedele ai propri valori e alla nostra identità, legata alle nostre radici storiche mitteleuropee che ci avvicinano al mondo tedesco, ma capace di innovarsi, di aprirsi e di confrontarsi in maniera sempre più competitiva con il resto del mondo». Poi, quasi commovendosi, ha tratteggiato un suo pensiero onirico, scopiazzando Martin Luther King: «ho un sogno, quello di un grande partito di raccolta del popolo trentino tirolese, ma mi rendo cosnto che non è una cosa per l’oggi o per il domani, mi accontento per il 2030».

Rossi è preoccupato che l’anno che si apre in vista delle Regionali sia una corsa al logoramento per la maggioranza e per lui in particolare, visto che dai partner di giunta vengono chiari segnali di cambiamento e di alternanza: «manca un anno e ci sono ancora tante cose da fare. Il centrosinistra autonomista ha la responsabilità di non mettere a repentaglio il bene che si é fatto in questi 4 anni. Se si comincia a lavorare ora su chi dovrà fare il presidente sarebbe un grave errore. Si deve stare sui problemi, non sulle persone».

Poi tutti a brindare con i vini della cantina che ha ospitato l’evento, a suggellare il rinnovato “Patto tra le Stelle Alpine al Teroldego”, anche se il Patt oggi è decisamente più debole rispetto a cinque anni fa, anche considerata la diaspora dal partito che nell’ultimo anno ha portato alla nascita di altre due forze politiche di espressione autonomistica che daranno filo da torcere alla formazione di Panizza e Rossi.