Strategie per il futuro

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Aquafil AD Giulio Bonazzi
Gli obiettivi dell’industria trentina nelle parole del presidente di Confindustria Trento rivolte ai propri associati

Di Giulio Bonazzi

Aquafil AD Giulio BonazziAnche il 2017 volge al termine e, grazie al grande lavoro dei nostri associati, possiamo dire che sia stato un anno positivo. I segnali di ripresa si sono confermati, anzi rafforzati, ma guai a credere che la crisi sia alle spalle, che sia finita e che le cause che l’hanno provocata siano sparite. Sarebbe un grave errore.

Le nostre imprese hanno saputo non solo difendersi ma anche rilanciarsi diventando ancora più competitive grazie agli investimenti in innovazione e alla capacità di proiettarsi sui mercati internazionali. Ma se si vuole che la crescita continui e aumenti di velocità c’è bisogno che anche le condizioni di contesto diventino tali da permetterci di competere ad armi pari con i nostri concorrenti esteri. 

A livello nazionale, purtroppo, il debito pubblico non è ancora sotto controllo e a livello locale lavoro, fisco, burocrazia e infrastrutture sono ambiti prioritari di intervento: lo abbiamo evidenziato presentando le nostre osservazioni alla legge di stabilità provinciale 2018. 

Oggi in Trentino un occupato su tre lavora nell’industria e fortunatamente la disoccupazione è in calo anche significativo. I nostri associati cercano nuove risorse, ma spesso – ci dicono – faticano a trovarle, anche a causa di politiche del lavoro passive che portano lavoratori disoccupati a rifiutare offerte di lavoro per non perdere i sussidi pubblici. Nel nostro documento, insistiamo sulla necessità di politiche attive che puntino alla riqualificazione dei disoccupati e a un loro rapido reinserimento. Denunciamo gli effetti del carico fiscale, che nel nostro Paese è tanto elevato da rendere faticosa la competizione, anche per le eccellenze. Suggeriamo interventi territoriali sulle procedure amministrative che abbiano l’effetto di snellire la burocrazia. 

C’è infine il tema delle infrastrutture, che impatta direttamente sulla competitività delle imprese, soprattutto in un territorio dall’orografia complessa. Richiamiamo l’attenzione sulla necessità di potenziare la rete viaria interna, a beneficio di cittadini, imprese e turisti. Finalmente si è riaperto il confronto sul completamento della Valdastico nord, che sembrava precluso per motivazioni prevalentemente ideologiche: dobbiamo tuttavia renderci conto che i flussi non possono essere fermati, ma solo governati. Anche nel caso del Tunnel del Brennero corriamo il rischio di subire decisioni prese altrove: nonostante il progetto sia in fase avanzata di realizzazione, in Trentino non sono state infatti ancora elaborate proposte sulle opere collegate che impatteranno sul territorio provinciale, a cominciare dalle circonvallazioni di Trento e Rovereto. 

Dal canto nostro l’industria trentina sta investendo fortemente in innovazione – soprattutto nella direzione di “Industria 4.0” – e in internazionalizzazione per aumentare la propria competitività. È la via maestra per continuare a garantire al nostro territorio lavoro e benessere, come l’industria trentina ha saputo fare fino ad oggi.