Vale 1,6 miliardi di euro il turismo bianco in Italia tra Natale, Capodanno e l’Epifania

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turismo in trentino
Cna ha calcolato che un’intera stagione sprigiona un fatturato di 10,6 miliardi, con quasi 11 milioni di presenze. Per l’attrezzatura si spenderanno 60 milioni di euro. Crescita maggiore per il Trentino Alto Adige

APTTRENTOVal di Fassa Inverno 2007 Sciatori in pista Cna ha elaborato le potenzialità della stagione invernale che si è appena aperta: tra Natale, Capodanno e l’Epifania sono attese 1.850.000 presenze, 120.000 in più dell’anno scorso (+7,5%), con 1,6 miliardi di euro di incassi attesi (+7,7%). Un vero e proprio boom reso possibile anche dalla collaborazione del generale inverno con le sue abbondanti nevicate.

Secondo Cna, le potenzialità di fatturato per l’intera stagione sulla neve, marzo incluso ammontano a 10,6 miliardi di euro, con quasi 11 milioni di presenze, con molte località sciistiche italiane che addirittura puntano sul “tutto esaurito” nelle prossime festività.

Nel dettaglio, le presenze nelle prossime festività si divideranno quasi equamente tra turisti che scelgono la formula della “settimana bianca” e vacanzieri da fine settimana. Disaggregando il fatturato, la parte più grande è appannaggio della ricettività alberghiera (585 milioni), seguita da servizi diretti alle attività turistiche (dalle attrezzature agli impianti di risalita, per un totale di 580 milioni), ricettività extra-alberghiera (230 milioni) e ristorazione, commercio e intrattenimento (205 milioni).

Nella indagine del Centro studi CNA, a salire sul podio più alto per crescita di presenze sarà il Trentino Alto Adige (+19%), seguito dalle damigelle d’onore Lombardia (+17%) e Piemonte (+16%). A seguire, Valle d’Aosta (+14%) Friuli Venezia Giulia (+13%), Veneto (+11%) e le regioni appenniniche, con Toscana ed Emilia Romagna, Abruzzo e Lazio (+10% complessivo).

Un andamento, se confermato a consuntivo, molto soddisfacente per tutta la filiera turistica italiana che non nasce a caso. A trainarlo l’offerta di qualità delle strutture tricolori che – grazie all’impegno e agli investimenti degli imprenditori, quasi tutti piccoli e piccolissimi – riescono a tener dietro alle richieste sempre più sofisticate del turismo invernale nazionale e internazionale, in particolare in materia di sicurezza (assistenza, informazione e soccorso in caso di necessità) e di servizi legati al benessere, chiesti espressamente dal 58% dei clienti (+8,7% sul 2016).

In città e in prossimità degli impianti di risalita operano gli artigiani dello sci e dell’attrezzatura da neve. Un esercito di specialisti che permette di sciare in tutta sicurezza effettuando un fondamentale opera di manutenzione (o di personalizzazione dell’attrezzatura appena acquistata) o da risistemare prima di cominciare a sciare o di effettuare un’escursione con gli sci da fondo. Il movimento d’affari di questi laboratori della neve che operano a stretto contatto con i negozi specializzati (o addirittura nello stesso ambito delle superfici di vendita) anche quest’anno toccherà punte di rilievo con oltre 180.000 paia di sci, 140.000 attacchi e 190.000 scarponi venduti o personalizzati, con un aumento del 5,5% rispetto alla passata stagione e superando i 60 milioni di euro di fatturato. Cresce sempre di più l’esigenza di sciare in sicurezza, insomma, con l’aumento della vendita anche dei caschi arrivando quest’anno secondo le previsioni a circa 370.000 pezzi.