Commissione Europea approva le limitazioni al traffico pesante del Tirolo

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Mussner: «decisione drastica ed unilaterale». Lanz: «così non si abbatte l’inquinamento, ma si penalizza l’economia dell’Alto Adige e i consumatori»

A22 traffico colonne veicoli 1Nei mesi scorsi, il «dosaggio» dei Tir in transito sulla direttrice Nord-Sud europa nel tratto Tirolese lungo il corridoio del Brennero aveva solevato un vespaio di polemiche, con lunghi incolonnamenti di camion a nord e a sud del Tirolo.

Ora, per la prima volta, arriva il parere positivo della commissione europea a questo provvedimento ammantato da necessità ambientalistiche. Bruxelles avrebbe richiamato la Germania all’ordine dopo che il ministro dei trasporti bavarese Joachim Hermann aveva criticato il provvedimento di Innsbruck appellandosi al diritto di libera circolazione delle merci. In Alto Adige la decisione comunitaria è criticata dai rappresentanti degli autotrasportatori di Confartigianato imprese e Unione artigiani che lanciano l’allarme: «senza affiancare al contingentamento dei tir misure che rendano attrattivo il trasporto su ferro, l’unico risultato sarà quello di rendere più costoso il trasporto merci, allungandone i tempi».

Secondo i dati dell’Asfinag, la società autostradale austriaca, è stato rilevato un aumento del 3,4% del numero di mezzi pesanti transitati nel 2017 rispetto all’anno precedente, del 2,8% di quelli leggeri e con consumi di carburante per 10,5 miliardi di litri.

Per il presidente di Confartigianato Imprese Alto Adige, Gert Lanz, «il fatto di non essere stati coinvolti nella discussione nell’attuazione del divieto è negativo. Ancora una volta la politica vuol fare tutto da sola e spetta a noi, poi, adeguare la prassi». Per Lanz «se il problema che si vuole arginare è quello dell’inquinamento, vorrei ricordare che limitare il numero di tir è cosa ben diversa dall’incentivare la sostituzione dei vecchi mezzi inquinanti con quelli più moderni».

Critiche anche da Piero Cavallaro di Cna: «mi aspettavo che Bruxelles intervenisse in difesa della libera circolazione delle merci. Quanto quest’ultima decisione inciderà sulle imprese lo si vedrà solo col tempo, per ora quel che possiamo aspettarci è un’ampia fuoriuscita dal mercato di aziende di trasporti, specie in territorio italiano e tedesco». Per Cavallaro la misura, da sola, non basta: «al contingentamento dei tir vanno affiancate anche altre soluzioni. Da subito, in attesa del tunnel del Brennero che permetterà di agevolare molto il traffico, bisogna pensare a misure per aumentare il numero di treni Ro.La. in transito lungo la tratta in questione. Ad oggi ne passano 3 coppie al giorno, mentre per il futuro dovremo raddoppiare l’offerta». 

Sia per Lanz che per Cavallaro è indispensabile ridurre le tariffe del trasporto su ferrovia, visto che oggi il costo chilometrico è praticamente doppio rispetto a quello su gomma. 

Sul fronte della politica altoatesina, l’assessore provinciale ai trasporti Florian Mussner è stupito della decisione di Bruxelles: «pensavo che le intenzioni andassero in ben altra direzione alla luce soprattutto delle lunghe code che si sono create durante il ponte dell’Immacolata in seguito al blocco dei tir. Sono dispiaciuto per il fatto che la decisione sia stata drastica e unilaterale. Non è giusto». Anche di questa decisione si parlerà inevitabilmente negli incontri internazionali della prossima settimana a Bolzano in tema di trasporti con lo stesso ministro Delrio.