Mobilità in Alto Adige: la giunta provinciale punta sui trasporti pubblici per ridurre l’inquinamento

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Kompatscher con lassessore Mussner e il direttore di Ripartizione Burger
Incentivi per i veicoli non inquinanti, potenziamento della ferrovia e degli autobus: il 93% degli altoatesini vive nei pressi di una fermata di un mezzo pubblico

Kompatscher con lassessore Mussner e il direttore di Ripartizione BurgerRidurre il numero di mezzi in circolazione, spostare il traffico dai mezzi inquinanti a quelli sostenibili, migliorare la qualità traffico, incentivando l’utilizzo di veicoli “puliti”. Queste le coordinate dell’azione amministrativa della giunta provinciale di Bolzano per quanto riguarda la mobilità. 

I contenuti del piano, all’insegna del motto “#connetterelaltoadige”, sono stati ribaditi dal presidente Arno Kompatscher, dall’assessore Florian Mussner e dal capo ripartizione Günther Burger. «L’obiettivo di ridurre il traffico – ha detto Kompatscher – si ottiene con una molteplicità di misure. Oltre ad avere mezzi pubblici che forniscono un servizio di qualità e a buon prezzo è importante, ad esempio, avere buone possibilità di lavoro in periferia, in modo che i cittadini non siano costretti a spostarsi». 

In riferimento alle misure prese negli ultimi anni l’assessore Florian Mussner ha sottolineato che «ci stiamo muovendo nella direzione giusta e lo confermano i numeri: le obliterazioni sono passate dai 49,2 milioni del 2013 ai 53,3 del 2016, e così le entrate sono passate da 32,2 a 40 milioni». Il nuovo piano mobilità, che sarà discusso a breve in giunta, prevede la definizione degli obiettivi strategici e degli interventi, a partire da quelli infrastrutturali. Vi si definiscono i criteri di qualità e il cadenzamento orario del trasporto pubblico. 

«La popolazione direttamente servita dal trasporto pubblico nel raggio di 500 metri – ha spiegato Günther Burger – oggi è pari a circa 469.000 abitanti, e cioè al 93% della popolazione». Per fornire un migliore servizio in periferia il piano mobilità prevede di potenziare le linee periferiche (+46%), ma anche quelle principali (+18%) e quelle locali (+16%). La “spina dorsale” del sistema di trasporto pubblico altoatesino è la ferrovia.

«Nei giorni feriali oggi i treni circolano con una cadenza di 30 minuti, in futuro sulla linea Bolzano-Merano e su quella del Brennero, la cadenza sarà di 15 minuti», ha aggiunto Burger, illustrando il piano orario 2018-2026. «Per ottenere questi obiettivi – ha chiarito Kompatscher – vanno potenziate le infrastrutture. E questo è quanto è previsto nell’accordo quadro raggiunto, dopo lunghe trattative, con Rfi e il ministero dei trasporti». Tra le opere previste vi sono l’elettrificazione della val Venosta, il tunnel del Virgolo, il raddoppio della linea Merano-Bolzano, la variante della val di Riga (per la quale è previsto un investimento di 150 milioni, 95 già finanziati) e il centro di mobilità di Bressanone. 

L’attenzione si è poi spostata sui movimenti dei pendolari. Sono decine di migliaia i movimenti di veicoli in entrata e in uscita da Bolzano ogni giorno. Le centraline hanno rilevato 39.000 passaggi da e per Merano, e, in successione, per Appiano 26.300, Laives 23.300, Val d’Isarco 19.000, Renon 4.400, Sarentino 4.900 e San Genesio 3.600. «Per affrontare il nodo viabilità nel capoluogo – ha detto Kompatscher – è stato elaborato un piano complessivo che riguarda il “Metrobus”, la ferrovia, i bus, il centro intermodale a Ponte Adige e vari interventi infrastrutturali. Il piano è stato fatto in base ai reali bisogni della cittadinanza, effettuando un sondaggio capillare sulle destinazioni dei pendolari che usano il mezzo privato».

Il “Metrobus” per l’Oltradige, ha sottolineato l’assessore Florian Mussner, rappresenta un pilastro importante del piano complessivo, dal momento che già ora trasporta quotidianamente 3.000 utenti e, una volta terminati i lavori, avrà una capacità potenziale di 19.000 utenti al giorno. Dal 2014 le obliterazioni sono già aumentate del 21,4% a fronte di un aumento del traffico privato inferiore al 3%. «Il “Metrobus” – ha detto l’assessore alla mobilità – è un mezzo di trasporto già oggi più comodo, veloce ed economico rispetto ad un’automobile privata». Da dicembre 2017 la cadenza oraria del Metrobus è di 15 minuti e da febbraio entreranno in funzione i semafori intelligenti che renderanno ancora più veloci i tempi di percorrenza.     

Kompatscher ha quindi illustrato due interventi infrastrutturali che, in base all’accordo quadro siglato con RFI, saranno realizzati entro il 2025. Il raddoppio dei binari nei 26 chilometri della tratta ferroviaria Bolzano-Merano comporterà investimenti da parte di RFI per circa 200 milioni. Il primo lotto ad essere realizzato sarà quello tra Bolzano e Terlano. «L’offerta – ha spiegato il presidente – sarà migliorata del 90%. Ci saranno quattro treni all’ora, due dei quali, effettuando due sole fermate, porteranno a ridurre i tempi di percorrenza del 35%». Il presidente ha quindi fatto un esempio molto concreto: «in auto – ha detto – senza code, da Bolzano a Merano si impiegano 34 minuti e si spendono 13,20 euro. Con il treno ci s’impiega 26 minuti e, con l’Alto Adige pass, i pendolari spendono 99 cent».

Kompatscher ha anche ricordato che è in fase di predisposizione il progetto preliminare per la galleria ferroviaria del Virgolo che garantirà sicurezza dalla caduta massi e consentirà di disporre di tre binari. «In questo modo vi sarà un accesso indipendente per il treno sulla linea Merano-Bolzano senza incrocio con la linea nord-sud, fatto che comporta un leggero snellimento in direzione di Merano da un lato, e il collegamento in soli 6 minuti con il futuro centro intermodale a Ponte Adige e da lì con l’Oltradige». Nell’accordo quadro con RFI e ministero dei trasporti per quest’opera è in programma uno stanziamento di 55 milioni di euro. Prevista, inoltre, una nuova stazione ferroviaria a Laives.

La Giunta prevede una serie di investimenti anche per quanto riguarda il materiale rotabile. Già ora l’80% dei viaggi avviene su treni nuovi. In futuro l’intera offerta sarà garantita «con treni nuovi all’altezza delle esigenze dei passeggeri. Di recente – ha concluso Kompatscher – abbiamo assegnato a STA (Strutture Trasporto Alto Adige spa) 67 milioni di euro per l’acquisto di altri 7 nuovi treni».

Ultimo punto il problema della riduzione del traffico pesante sulla tratta del Brennero, tema che sarà al centro di due vertici in programma l’8 gennaio a Monaco e il 15 gennaio a Bolzano. In relazione al primo vertice, al quale dovrebbero partecipare i ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania, Kompatscher ha riferito che uno dei temi trattati sarà quello del “pedaggio di corridoio” tra Monaco di Baviera e Verona. Gli obiettivi della misura sono, da un lato, scoraggiare il transito di quei mezzi che, pur allungando sensibilmente il loro percorso, scelgono il Brennero perché più conveniente, e, dall’altro, incoraggiare il trasferimento delle merci su rotaia. 

«Come sottolineato anche dal ministro Delrio – afferma Kompatscher – affinché il pedaggio sia efficace è però anche importante ottenere un riallineamento dei prezzi del diesel, oggi molto bassi nella valle dell’Inn. Per il trasferimento delle merci su rotaia – ha aggiunto – è anche importante che vengano realizzati dei centri intermodali e che gli Stati siano d’accordo». Il presidente si è anche dichiarato favorevole ad un contingentamento del traffico pesante: «il dosaggio e la fluidificazione del traffico – ha affermato – sono interventi sensati che vanno implementati in modo coordinato».

Un secondo vertice sulla mobilità sostenibile nell’Euregio è previsto a Bolzano il prossimo 15 gennaio e vedrà anche in questo caso la presenza del ministro dei trasporti, Graziano Delrio. Tra i temi all’ordine del giorno vi sarà anche quello dello spostamento del tracciato “bolzanino” dell’A22 in galleria, oggetto di un dettagliato studio realizzato da Autobrennero. «Con quest’opera – ha spiegato Kompatscher – si riduce drasticamente l’inquinamento nel capoluogo, si può realizzare la terza corsia dinamica, si riducono i tempi di percorrenza in tutte le direzioni, e si possono anche migliorare sensibilmente i flussi di traffico a Bolzano, utilizzando l’attuale tracciato come variante». Per la realizzazione dell’opera, ha aggiunto il presidente, il piano di interventi collegato al rilascio della concessione della A22 prevede un aumento degli investimenti di 500 milioni. «Una volta ottenuti i pareri del ministero e del Cipe, l’opera potrà essere completata in 10 anni», ha concluso Kompatscher.