Netto il presidente della giunta regionale Bonaccini: «da Roma brutta immagine dell’Italia nel mondo. Noi stiamo bene anche senza la “monnezza” romana». Critiche anche dalla Lega Nord
Doccia gelata sulla schiena dei romani e della sindaco della Città Eterna, Virginia Raggi che credeva di avere trovato una soluzione definitiva al suo problema rifiuti nel salvataggio offerto dalla regione Emilia Romagna. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini ha detto chiaro e tondo che la disponibilità ad accogliere i rifiuti della capitale «è limitata a 15.000 tonnellate e poi basta».
Non solo: bonaccini ha schernito Roma e la sua classe di governo: «le immagini della Capitale italiana che fanno il giro per il mondo con i sacchetti di spazzatura per strada non danno una bella immagine del nostro Paese. Io mi sento italiano, prima che emiliano-romagnolo. Poi, come ho detto a Zingaretti, bisognerà arrivare a un giorno in cui varrà per tutti, come per l’Emilia-Romagna che non ha mai avuto bisogno di chiedere aiuto ad altre Regioni, perché siamo in grado di smaltirceli in autosufficienza. Soprattutto per chi, e non è il caso di Zingaretti – ha aggiunto il governatore dell’Emilia-Romagna – spesso urla slogan per non volere impianti di trattamento, e poi non volendoli pretende che altri prendano i rifiuti che non riescono a smaltire. Questo è un problema per questo Paese che bisognerà prima o poi risolvere. Non ho la vocazione a risolvere i problemi di tutto il mondo».
Boanccini spara ad alzo zero sui Grillini: «ho trovato curiose alcune polemiche, anche nella mia terra, da parte del M5s. Se non hanno nessun bisogno di portare i rifiuti, lo dicano all’Ama. Noi stiamo bene anche senza i rifiuti di Roma, qui in Emilia-Romagna. Abbiamo dato la disponibilità, siamo al servizio delle istituzioni di questo Paese. Dopodiché, però, davvero vorrei evitare una situazione abbastanza surreale, quindi per me la partita è molto chiara. Io mi auguro che sia molto chiara anche ai cittadini italiani. Noi abbiamo dato una disponibilità complessivamente attorno alle 15.000 tonnellate, che verranno distribuite su tre impianti diversi, a Parma, Modena e Granarolo in provincia di Bologna, per 43 giorni pieni, sei-sette settimane, non reiterabili. Una volta terminato quell’intervento noi diremo che se servono altre disponibilità durante quest’anno toccherà ad altri».
Critiche alla disponibilità della Regione e alla malagestione dell’amministrazione capitolina sono vergate dal segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci, secondo cui «grazie al Pd l’Emilia è diventata da decenni una discarica che smaltisce rifiuti provenienti da ogni parte della penisola, in questi giorni l’ultimo sfregio al nostro territorio con i rifiuti indifferenziati da Roma. Le considerazioni del presidente della Regione Bonaccini evidenziano ancora una volta le perplessità sul ruolo di Iren, vampiro a due teste, che si maschera dietro la fisionomia di multiutility in permanente conflitto d’interesse». A giudizio di Vinci, quella capitolina appare come una «situazione provocata dall’incapacità politica dei vari interlocutori: il sindaco di Roma Raggi che non riesce ad amministrare la capitale e Bonaccini che corre in aiuto del governo poiché Renzi e Gentiloni possono sempre contare sullo storico feudo rosso e con il sindaco di Parma Pizzarotti, ex grillino, che era salito al potere sei anni fa con la promessa di bloccare l’inceneritore. La Lega da sempre sostiene la costruzione di termovalorizzatori che devono tuttavia occuparsi dei rifiuti in ambito locale, come avviene ad esempio in Lombardia e Veneto. Basta con i rifiuti delle altre regioni in Emilia, abbiamo un’economia che vuole valorizzare i tanti prodotti della nostra agricoltura ed il turismo bio ed enograstronomico ed invece il Pd importa rifiuti».