Cava Romana di Aurisina: amministratrice assolta

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Trieste. È stato il Tribunale del capoluogo giuliano, presieduto dal giudice Marco Casavecchia, ad assolvere Elisabetta Sonzogno assistita dall’avvocato Giovanni Borgna del foro di Trieste.

Elisabetta Sonzogno, amministratrice delegata di Cava Romana spa, la società che gestisce le cave di marmo di Aurisina, era accusata di lesioni personali colpose a seguito dell’infortunio di un dipendente. Era il 12 gennaio 2015 quando l’operaio Gordan Tibor, in seguito ad una caduta durante il trasporto di alcuni materiali, era stato travolto dalla pala meccanica gommata della cava, riportando lesioni guaribili in più di quaranta giorni.

Per la Sonzogno, legale rappresentante della cava, il P.M. aveva chiesto la condanna alla pena di quattro mesi di reclusione, all’esito di un giudizio abbreviato. Con la sentenza pronunciata il 15 gennaio scorso Elisabetta Sonzogno è stata assolta perché il fatto non sussiste dall’accusa relativa allo stato di manutenzione delle strade, e perché il fatto non costituisce reato con riguardo alle modalità di trasporto dei carichi da una parte all’altra della cava.

Il Tribunale ha accolto le tesi della difesa secondo cui l’incidente si è verificato in quanto il dipendente aveva affiancato la pala meccanica in movimento, trovandosi nel raggio di azione del mezzo. Un comportamento vietato dal documento di valutazione dei rischi dell’azienda e comunicato correttamente a tutti gli operatori, anche attraverso l’idonea cartellonistica.

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