Società Filarmonica Trento, ecco il duo Isabelle Faust-Alexander Melnikov

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filartn isabelle Faust
Interessante concerto dedicato alle sonate per violino e pianoforte di Brahms con lo Stradivari “Bella Addormentata”

Un gesto asciutto, preciso, sempre elegante: il muoversi sul palcoscenico di Isabelle Faust rimane indelebile al pari del suono del suo Stradivari datato 1704 ben noto per il nome sognante di “Bella Addormentata” perché dimenticato in una cassa per oltre 150 anni, che sarà protagonista del concerto interamente dedicato a Brahms di venerdì 2 marzo (ore 20.30) nella sala della Società Filarmonica a Trento.

Il suo stile, estraneo ad ogni sfacciata esibizione, è la nota personale di un’assoluta originalità capace di conquistare il pubblico delle sale più prestigiose al mondo, ma anche d’imporsi sulle orchestre più autorevoli d’oggi (Berliner, Wiener, Orchestra of the Age of Enlightenment…) con le quali continua a esibirsi sotto la direzione dei più ricercati direttori. Nata ad Esslinger in Germania, appena ventenne nel 1993 vinceva il Concorso Paganini di Genova, avviando una carriera anche cameristica di altissimo livello riservata non solo al repertorio tradizionale ma ricca di pregiate incursioni nella letteratura contemporanea. Suo abituale partner al pianoforte è Alexander Melnikov, diplomato al Conservatorio di Mosca e particolarmente legato a Svjatoslav Richter. Le vittorie ai concorsi ‘Robert Schumann’ a Zwickau (1989) e “Reine Elisabeth” di Bruxelles (1991) testimoniano da sole le doti e qualità strumentali, sostenute da una coscienza filologica e storica del tutto particolari. Con Isabel Faust nel 2010 Melnikov ha inciso le Sonate di Beethoven, premiate da un Gramophone Award e un ECHO Klassik in Germania. Altrettanto successo ha meritato il loro ultimo album con quelle Sonate di Brahms proposte integralmente a Trento.

Composte nell’arco di un decennio, le tre sonate per violino e pianoforte di Johannes Brahms si collocano nel periodo della maturità. L’interesse così tardivo per questa formazione non deve di certo stupire: mosso da severo spirito autocritico, il compositore tendeva a distruggere tutto quello che non riteneva essere all’altezza, dai lavori giovanili alle ultime composizioni. Fatta eccezione per lo Scherzo della Sonata F.A.E (composta con Schumann e Albert Dietrich nel 1853), il “debutto violinistico” di Brahms avvenne con il celebre Concerto op. 77, scritto nel 1878 durante il suo soggiorno estivo in Carinzia. Proprio a questo periodo risale anche la stesura della Sonata op. 78, intimamente dedicata all’adorata Clara Schumann. Prima dell’esecuzione in pubblico, il compositore ne inviò una copia all’amico Theodor Billroth, confidandogli: «il finale richiede una dolce serata di pioggia per rendere la necessaria atmosfera». Non era altro che un indizio sulla fonte di ispirazione tematica di questa pagina cameristica, in cui risuonano due suoi Lieder, Regenlied (Canzone della pioggia) e Nachklang (Reminiscenza).

Anche la Sonata op. 100, iniziata nell’estate del 1883 durante una vacanza sul lago di Thun (da qui il suo appellativo), deve molto all’amabilità colloquiale del Lied, tanto che a posteriori fu definita una “Lieder-Sonate”.

La Sonata op. 108 è invece la sola ad essere strutturata in quattro movimenti, ed è l’unica a recare una dedica al collega e “all’amico Hans von Bülow”. Si tratta di un lavoro dalla faticosa gestazione, presentato in pubblico nel dicembre 1888 a Budapest e poco tempo dopo a Vienna. In quest’occasione il filosofo Eduard Hanslick ricapitolò a suo avviso l’essenza delle tre sonate violinistiche di Brahms: la prima è “una pagina affettuosa di un amico amato e fedele”, la seconda “un’opera cordiale e senza pretese”, mentre la terza quella “più appassionata, brillante e virtuosa”.

Programma

J. Brahms (1833-1897)

Sonata n. 1 in Sol magg. op. 78 “Regenlied” (Vivace ma non troppo – Adagio – Allegro molto moderato)

Sonata n. 2 in La magg. op. 100 “Thun” (Allegro amabile – Andante tranquillo. Vivace. Andante. Vivace di più – Allegretto grazioso quasi Andante)

Sonata n. 3 in re min. op. 108 (Allegro – Adagio – Un poco presto e con sentimento – Presto agitato)