Esportazioni e internazionalizzazione: gli imprenditori trentini all’attacco della Provincia

0
634
trentino export logo
Fedrizzi: «l’ente pubblico è assente e non aiuta le imprese». Trentino Sviluppo: «per legge, siamo tenuti ad aiutare le singole imprese, non i loro consorzi»

Agli imprenditori trentini non va giù il fatto che, nonostante i loro sforzi, l’economia provinciale sia decisamente meno performante sui mercati esteri rispetto ai “cugini” altoatesini, dove l’export e l’internazionalizzazione corre con il vento in poppa.

Nel corso di un seminario organizzato da Trentino Export, la cooperativa che conta 125 imprese associate, ovvero la quasi totalità delle aziende trentine che esportano – sono partite critiche chiare e circostanziate nei confronti della provincia di Trento, colpevole di trascurare il settore e di investire poco nell’accompagnamento sui mercati esteri delle imprese locali.

«L’ente pubblico non ci aiuta. Si riempiono la bocca di internazionalizzazione. Poi noi li cerchiamo, ma si fanno sempre negare. Non rispondono neppure alle nostre telefonate» sbotta la presidente del consorzio, Barbara Fedrizzi in apertura del periodico convegno che il consorzio ha organizzato per fare il punto sull’export trentino, rincarando nel proseguo le critiche al livello politico ed amministrativo: «il Trentino negli ultimi anni appare sempre più diviso fra pubblico e privati». Non solo: «la Provincia, in occasione di questo convegno un anno fa, ci ha fatto tante belle promesse. Salvo poi più visti né sentiti. In Provincia dovrebbero lasciare a noi il compito di promuovere l’export delle aziende trentine, lo sappiamo fare molto meglio di loro. Invece dalle stanze di Piazza Dante a Trento ci vedono come dei competitori da ostacolare. Assoìurdo».

Dinanzi ad una platea composta quasi esclusivamente da imprenditori con l’assenza totale dei politici, probabilmente impegnati a raccattare altrove qualche voto per le imminenti elezioni politiche, gli intervenuti hanno fatto fioccare i numeri del disastro Trentino. Gli ultimi dati Istat evidenziano come l’export trentino è cresciuto nel 2017 del 6,3%, inferiore sia alla vicina provincia di Bolzano (+7,4%) e della stessa media nazionale (+7,4%). Un dato che va stretto al sistema Trentino. Per Ilaria Vescovi, presidente del gruppo tecnico Internazionalizzazione dei territori di Confindustria, «per esportare non bastano buoni prodotti e tanta qualità: occorrono risorse economiche, competenze, aiuti, supporti. Noi abbiamo fatto squadra, abbiamo promosso numerose attività per supportare le aziende all’estero. Solo la settimana scorsa eravamo in Albania. Ma tutto questo non è sufficiente. Le opportunità ci sono, noi le mettiamo in campo. Sta agli imprenditori sfruttarle».

Critiche anche dal direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato: «abbiamo ancora sotto gli occhi la fine ingloriosa di Trentino Sprint. Chi ci lavorava è transitato a Trentino Sviluppo, salvo non farsi più vedere. Abbiamo chiesto contributi diretti, abbiamo portato progetti rendicontati. Non abbiamo mai ottenuto alcuna risposta né dalla Provincia che da Trentino Sviluppo. Il Pil trentino, che arranca molto, per un terzo dipende proprio dalle sorti delle nostre aziende. Non vogliamo assistenzialismo, ma contributi a chi effettivamente ha gambe per correre».

Le critiche lanciate degli imprenditori hanno fatto fischiare qualche orecchio nelle stanze della Provincia e di Trentino Sviluppo, tanto che da quest’ultima è stata diffusa una nota rappacificante, ma con qualche preciso paletto: «Trentino Sviluppo, come previsto dalla normativa, può dare supporto alle singole aziende interessate ad avviare o potenziare proprie iniziative di internazionalizzazione, non può utilizzare fondi pubblici per dare sostegno, anche di tipo finanziario, a singoli consorzi privati. Per quanto riguarda le attività svolte da Trentino Sviluppo a beneficio delle aziende locali nell’ambito dei servizi all’internazionalizzazione e di supporto all’export si ritiene opportuno far parlare i numeri. Solo nell’ultimo anno, da gennaio a dicembre 2017, il team di Trentino Sviluppo ha contattato 1.969 imprese, di queste 480 sono state coinvolte in specifiche iniziative di supporto all’internazionalizzazione e all’export, 476 sono stati gli incontri “b2b” organizzati tra imprese locali ed estere, 79 gli accordi commerciali siglati dalle aziende trentine a seguito di tali iniziative».

Non solo: Trentino Sviluppo evidenzia come «22 sono state le analisi di mercato curate da Trentino Sviluppo, 2 i percorsi di qualificazione per le aziende – Foodmarket per l’alimentare (10 aziende partecipanti) e Mechmarket per la meccanica/meccatronica (12 aziende partecipanti) – con l’obiettivo di trasferire conoscenze e metodologie per affrontare i mercati esteri e creare networking tra le imprese partecipanti. Un terzo percorso, dedicato alle imprese operanti nell’ambito del “Sistema casa”, è in fase di avvio. Sono stati inoltre organizzate 4 missioni economiche all’estero (due in Russia, Vietnam e Qatar), 6 Incoming di operatori economici esteri in Trentino (3 dalla Russia, USA, Gran Bretagna e Corea del Sud), 5 progetti di International Coaching, un master sull’internazionalizzazione (16 partecipanti), 10 tavole rotonde, seminari o workshop di preparazione (171 partecipanti)».

«Numeri importanti ed in forte crescita – conclude la nota – che sono la migliore testimonianza del livello di gradimento delle aziende locali per i servizi e le attività svolte dalla società di sistema della Provincia autonoma di Trento nell’ambito dei servizi a supporto dell’internazionalizzazione». Ma che gli imprenditori evidentemente non ritengono sufficienti.