Banche Venete: l’udinese Consumatori Attivi a convegno per illustrare la situazione ai risparmiatori coinvolti

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Puschiasis: «scadenza al 23 aprile per inserirsi nella liquidazione coatta. SI tratta di una situazione difficile, ma lotteremo fino in fondo. Lunedì incontreremo Salvini per chiedere un intervento governativo di sostegno»

«La situazione è difficile. E’ una strada lunga e in salita. Ma non si può assolutamente mollare» ha dichiarato la presidente dell’associazione Consumatori Attivi, l’avvocato Barbara Puschiasis, nel corso di un convegno organizzato a Udine per fare il punto sulla situazione dei risparmiatori coinvolti nella crisi delle banche venete, che in Friuli Venezia Giulia ha creato perdite per oltre 1,6 miliardi e ha coinvolto oltre 16.000 azionisti, tra cui consumatori e imprese.

L’associazione, costituita da un paio di mesi, conta già oltre 200 iscritti. «Ci sono tanti interessi – ha aggiunto Puschiasis – perché su questa vicenda cali il silenzio e non ci sia più possibilità di ottenere alcun ristoro. L’attenzione deve essere mantenuta alta, i risparmiatori devono continuare a far sentire la loro voce. Voglio essere fiduciosa che si possa trovare una soluzione, come era accaduto per il Banco Napoli che proprio attraverso la Sga, la stessa società che ora deve recuperare i crediti delle Banche Venete, ha recuperato il 90% dei crediti deteriorati e dare soddisfazione ai creditori».

Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato anche la vicepresidente Barbara Venuti e gli avvocati Massimo Borgobello, Denaura Bordandini ed Elisa Sottosanti, è stata ricordata la scadenza del 23 aprile fissata dai commissari delle liquidazioni coatte amministrative delle vecchie banche per poter presentare le domande da parte dei creditori per chiedere la liquidazione del risarcimento del danno. «E’ una scadenza che raccomandiamo di non lasciar passare perché è la possibilità di costituirsi tempestivamente», ha proseguito Puschiasis ricordando che «sono già oltre 7.000 in tutta Italia le domande presentate», con un numero destinato ulteriormente a crescere.

«Si deve aggiungere l’attenzione ai procedimenti penali, su cui incombe la scure della prescrizione che ci preoccupa non poco. Consumatori Attivi si sta organizzando per poter aiutare le persone che lo vorranno a costituirsi entro il dibattimento, che probabilmente sarà dopo l’estate», ha concluso Puschiasis sottolineando che «la costituzione di parte civile da parte di un’associazione non vale per poter far riconoscere i danni al singolo risparmiatore tradito».

Consumatori Attivi ha già fissato un incontro per lunedì prossimo con il leader leghista Matteo Salvini impegnato nel tour post elettorale per chiedergli «di farsi parte attiva in maniera determinata per far passare un regolamento che possa riconoscere un ristoro a tutti coloro che hanno subito delle violazioni nella crisi delle banche venete» dice Puschiasis, a margine del convegno di Udine . «Ci opporremo – ha aggiunto – a qualsiasi forma di esclusione degli azionisti in base a criteri reddituali o patrimoniali, perché si determinerebbe una guerra tra persone in difficoltà per avere i risarcimenti. Sarebbe l’ennesima beffa per gli azionisti». Per Puschiasis «ci troviamo in un momento assolutamente cruciale. Il sottosegretario uscente Baretta ha dichiarato questa settimana che il regolamento sul fondo governativo è pronto ma dovrà essere condiviso con la maggioranza che si sta formando in seguito a queste nuove elezioni. In campagna elettorale abbiamo sentito diverse dichiarazioni, sia da parte del Movimento 5 Stelle sia del Centrodestra, che partendo dalla consapevolezza di quello che è stato il grande disastro dichiaravano che se sarebbero andati al Governo avrebbero trovato il modo per far riavere i soldi agli azionisti. Questo è il primo banco di prova».

Puschiasis chiede poi  che «il fondo per le spese legali stanziato dal Veneto di 500.000 euro per il 2017 e 500.000 per il 2018 venga utilizzato per acquisire documentazione e studi da mettere a disposizione sia delle associazioni di consumatori sia dei singoli azionisti per tutelare i propri diritti. Quelli dei procedimenti penali di Veneto Banca e Popolare di Vicenza sono documenti che costano diverse decine di migliaia di euro, nonché – ha precisato – per ottenere una perizia sulla società di revisione e pareri di esperti sulle responsabilità sia delle società di revisione sia di Banca Intesa».

Alla Regione Veneto, e altrettanto al Friuli Venezia Giulia, chiediamo di «costituire una commissione che possa essere un osservatorio sul sistema bancario regionale, costituito sia dalle parti sociali sia dal sistema bancario, e continui a monitorare la situazione». Mentre a livello nazionale chiede che «vengano adottate norme per garantire maggiore trasparenza del sistema bancario, che siano garantite delle vigilanze effettive che inibiscano le pratiche scorrette e che venga implementato il fondo, facendolo diventare una misura strutturale del nostro sistema bancario».