Emilia Romagna: tagliate il 67% delle leggi dal 1971 ad oggi

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Presentato il rapporto sulla legislazione 2017. Saliera: «puntiamo sull’efficacia, non sulla quantità»

Poche leggi e di settore (delegificazione) ma più efficaci (miglioramento della qualità legislativa). Atti amministrativi mirati e meno regolamenti (semplificazione). Più leggi abrogate (razionalizzazione). E ancora: maggiore iniziativa legislativa dell’Assemblea rispetto alla Giunta e aumento dell’attività di controllo dei consiglieri sull’esecutivo regionale attraverso interrogazioni, interpellanze e richieste d’accesso agli atti. Sono questi, in estrema sintesi, i tratti salienti del XVI rapporto sulla legislazione della Regione Emilia-Romagna redatto dal Servizio Affari legislativi e coordinamento commissioni assembleari dell’Assemblea legislativa riferito all’anno 2017.

Il rapporto segnala anche il consolidamento dell’attività di analisi sulle politiche pubbliche (clausole valutative, schede tecnico finanziarie) e della partecipazione alla formazione del diritto europeo e delle politiche europee, la cui incidenza sull’attività legislativa e amministrativa nonché sulle politiche regionali si conferma in aumento.

Alcuni numeri sono utili per fotografare il rapporto. Nel 2017 sono state 27 le leggi emanate, erano 49 nel 1996. Nello stesso anno sono state abrogate 85 leggi (41 nel 2015 e 66 nel 2016). Il raffronto tra il 1971 e il 2017 rende l’idea del processo di delegificazione e razionalizzazione: dal 1971 sono state promulgate 1.782 leggi, a fine 2017 ne erano in vigore 582; dunque le leggi abrogate sono il 67 per cento di quelle emanate (ricomprendendo nel dato anche le leggi finanziarie che valgono solo per l’anno di riferimento), mentre quelle vigenti il 33 per cento. Inoltre, nel 2017 sono stati 19 i progetti di leggi presentati per iniziativa della Giunta contro i 39 dei consiglieri, con un tasso di successo, però, decisamente a favore della prima. Per quanto riguarda gli atti ispettivi, nel 2017 sono state presentate 1.526 interrogazioni, di cui 1.435 trattate, e 42 interpellanze, di cui 35 quelle trattate; infine, sono state 878 le richieste di accesso agli atti presentate dai consiglieri (303 da Fi, 290 dalla Ln, 253 dal M5s, 11 da Fdi, 9 da Si, 6 sia dal Pd sia da AltraER).

«I numeri confermano come l’Emilia-Romagna abbia da tempo intrapreso la strada di una buona qualità del processo legislativo da parte dell’Assemblea legislativa, puntando non sulla quantità ma sull’efficacia dei provvedimenti portati all’attenzione e al voto dell’Aula – commenta Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa -. Si tratta di un lavoro intenso, frutto dell’impegno di tutte le forze politiche. Così come rilevante è risultata l’attività di controllo e di verifica dell’attività amministrativa da parte dei consiglieri. I risultati ottenuti, quindi, sono il frutto del lavoro di tutto il parlamento regionale nel rispetto reciproco dei ruoli tra le varie forze politiche».