Domenica 29 aprile al voto oltre 900.000 elettori del Friuli Venezia Gulia

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Il Palazzo sede della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia in piazza Unità d'Italia a Trieste.

In palio la guida della Regione e 19 comuni tra cui Udine e Sacile. Il centro destra dato per vittorioso sia in Regione che nella maggioranza dei 19 comuni al voto. 

Le elezioni del Friuli Venezia Giulia 2018 saranno l’ultimo banco di prova della primavera per le forze politiche che si contendono il governo a livello nazionale, una proba che potrebbe portare al governo o alle elezioni anticipate.

Domenica 29 aprile dalle ore 7.00 alle 23.00 si vota per l’elezione di 49 consiglieri regionali (10 in meno rispetto alla legislatura uscente) e per 19 comuni, di cui 17 con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Brugnera, Fiume Veneto, Polcenigo, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Spilimbergo, Zoppola, Faedis, Fiumicello Villa Vicentina, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Martignacco, San Daniele del Friuli, San Giorgio di Nogaro, Talmassons, Treppo Ligosullo, Fogliano Redipuglia) e due con una popolazione superiore a 15.000 abitanti chiamati (il capoluogo Udine e Sacile). Sono chiamati alle urne poco più di 920.000 elettori.

Se si deve dar retta ai risultati scaturiti dalle urne delle Politiche dello scorso 4 marzo e dagli ultimi sondaggi d’inizio mese, per il centro sinistra le possibilità di riconquistare la guida della Regione e di molti comuni sono ridotte al lumicino, mentre c’è la fondata probabilità che sia il centro destra a fare cappotto in Regione e in molti comuni. Fuori dai giochi i grillini e le formazioni minori.

Per la guida della Regioni sono in lizza quattro schieramenti, ciascuno con il suo candidato alla presidenza. Per il centro sinistra c’è il vicepresidente uscente e assessore alle attività produttive, turismo e cooperazione, Sergio Bolzonello, (sostenuto da Partito democratico, Open Sinistra FVG, Cittadini per Bolzonello presidente e Slovenska Skupnost). 58 anni, è diplomato in ragioneria. Alle regionali del 2013 è stato eletto come indipendente nella lista del Partito democratico. Dal 2001 al 2011 è stato sindaco di Pordenone, la città dove è nato. Nel 2001 è stato eletto al ballottaggio con il 58,4% dei voti, sostenuto dalla lista civica “Fiume”, insieme a Democratici di Sinistra e Margherita. Nel 2006 viene riconfermato con il 64,5% dei consensi. In precedenza aveva militato nel Partito liberale.

Per il centro destra è in lizza Massimiliano Fedriga (sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomia Responsabile, progetto FVG). Nato a Verona, vive a Trieste. Ha 37 anni ed è laureato in scienze della comunicazione. È entrato nella Lega Nord nel 1995 e dal 2003 è segretario provinciale del partito a Trieste. Nel 2011 è stato candidato sindaco della Lega alle elezioni amministrative di Trieste, con esito negativo per via del “magro” raccolto (appena il 6,3% dei voti). Dal 2014 al 2018 è stato capogruppo alla camera della Lega. Dal 2014 è segretario nazionale della Lega Nord Friuli Venezia Giulia.

Altri candidati sono il grillino ex An Alessandro Fraleoni Morgera, 48 anni e lavora come ricercatore a tempo determinato presso il dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Nato a Roma, ha vissuto a Bologna e si è trasferito a Trieste nel 2008. Ha iniziato la sua attività politica nel 2009 con Alleanza Nazionale. Alla fine del 2012 è entrato nel Movimento 5 Stelle attraverso il meetup “Amici di Beppe Grillo” di Trieste.

Sergio Cecotti, (il Patto per l’Autonomia), nato a Udine, ha 61 anni e in passato ha ricoperto diverse cariche amministrative come esponente della Lega Nord. È già stato presidente della regione dal 5 settembre 1995 al 28 aprile 1996 con l’appoggio del centrosinistra. Successivamente, è stato sindaco di Udine dal 1998 al 2008, prima alla guida di una giunta leghista appoggiata da due liste civiche, poi con una coalizione civica appoggiata dal centrosinistra.

Sarà eletto presidente il candidato che otterrà il maggior numero di voti. Alle liste i seggi verranno ripartite se otterranno almeno il 4% dei voti su base regionale, almeno l’1,5% su base regionale e faccia parte di una coalizione che abbia raggiunto almeno il 15% e che abbiano preso in una circoscrizione almeno il 20% dei voti. Se il candidato eletto presidente dovesse ottenere meno della soglia prevista (dal 60%), entrerà il premio di maggioranza, che permetterà l’assegnazione alle liste di maggioranza e l’attribuzione dei seggi rimanenti agli altri gruppi presenti nelle liste.

Lo spoglio dei voti inizierà il mattino successivo, lunedì 30 maggio a partire dalle ore 8.00, con risultati definitivi attesi nella tarda mattinata. Si vedrà se il centro destra potrà brindare nuovamente, dopo il successo della scorsa settimana in Molise, anche in Friuli Venezia Giulia e nei comuni (probabile la vittoria ad Udine che andrebbe a completare l’en-plein dei capoluoghi già conquistati, come Trieste, Pordenone e Gorizia). Se così fosse, la disfatta per il centro sinistra sarebbe totale.