Trentingrana-Concast l’assemblea ha approvato il bilancio 2017

Il fatturato ha raggiunto i 56 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto al 2016. In Trentino cresce la produzione di formaggi e di latte. Inizia ad essere interessante il commercio elettronico. 

0
775
trentingrana-concast

Assemblea dei soci del consorzio Trentingrana-Concast per l’analisi e l’approvazione quasi unanime del bilancio 2017.

«L’assemblea di oggi chiude ufficialmente l’attività di un anno da considerare positivo per l’economia globale con una ripresa, dopo anni di rallentamento, che ha contribuito a rafforzare la domanda alimentare in generale e dei derivati del latte in particolare. Il mercato lattiero–caseario internazionale è stato contraddistinto da una forte volatilità legata a squilibri tra domanda e offerta che, con ogni probabilità, ne influenzeranno l’andamento anche nel corso del 2018. Il quadro economico mondiale, in ripresa soprattutto per le economie avanzate – ha osservato il presidente Saverio Trettel -. A livello provinciale stiamo assistendo, da alcuni anni, a un aumento della produzione che ci impone di elaborare nuove strategie di sistema per riuscire a riconoscere la giusta valorizzazione alla maggior quantità di latte prodotta».

I numeri principali del bilancio 2016 sono stati presentati dal direttore del consorzio Trentingrana-Concast, Andrea Merz. Il fatturato ha raggiunto i 56 milioni di euro, in crescita del 12% di dodici mesi prima. «Nella relazione dello scorso anno si sottolineava come, a partire dal 2015 (fine del regime delle quote latte), la produzione di latte avesse subito un’inversione di tendenza, tornando a crescere. Questo andamento, confermato anche nell’annata appena trascorsa, ha portato la produzione ad attestarsi a quasi 149.000 tonnellate (+2,5%) delle quali circa 118.000 (79%) sono state conferite a strutture cooperative operanti sul territorio provinciale».

Anche il numero degli allevatori (trentini e altoatesini) conferenti ai caseifici associati sembra ormai essersi stabilizzato: il saldo negativo è, infatti, di sole 8 unità (da 751 a 743) e fa capire che, nuovi giovani e con adeguata formazione, si sono insediati nel comparto.

«Analizzando i bilanci dei caseifici attualmente disponibili (14 su 17) – ha spiegato Merz – gli stessi risultano essere soddisfacenti, considerato che, la liquidazione media ponderata, si attesta a un valore superiore a 0,59 euro/litro. Finora in tre caseifici si sono superati i 60 centesimi/litro e in due si sono raggiunti o superati i 70 centesimi/litro. Il valore del conferimento liquidato ai soci ha quasi raggiunto i 44 milioni di euro».trentingrana-concast

Due altri settori importanti del Trentingrana-Concast sono la burreria e il sierificio. L’attività della burreria, è proseguita con regolarità, denotando buone rese produttive. La produzione 2017 si è mantenuta al di sopra delle 1.400 tonnellate, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. La liquidazione netta ai soci è pari a 4,60 euro/chilogrammo in aumento del 52% rispetto al 2016. Per il sierificio l’annata 2017 è stata caratterizzata, come per altre produzioni lattiero–casearie, da quotazioni interessanti per buona parte dell’anno. Il prezzo medio di vendita del siero in polvere è passato da 520 a 730 euro/tonnellata. Di conseguenza i ricavi di questo comparto, nonostante la produzione di polvere si sia leggermente ridotta (-4,8%) per via delle minori quantità di concentrato acquistato e a causa del rallentamento produttivo dovuto alla messa in funzione del nuovo impianto di pastorizzazione e demineralizzazione, sono aumentati di oltre il 35%, attestandosi intorno ai 5,3 milioni di euro; l’aumento dei ricavi, associato a una riduzione dei costi (-3%) sul siero magro lavorato, ha permesso di arrivare a una liquidazione finale di 0,0175 euro/litro, in netto rialzo rispetto all’anno precedente. Infine, il laboratorio ha analizzato un numero complessivo di 54.607 campioni in leggera diminuzione rispetto al 2016.

Il conferimento 2017 si è attestato a 96.778 forme (+4,03% sul 2016). I dati di produzione dell’annata agraria 2016/2017, in incremento a livello provinciale, fanno prevedere un aumento del conferimento che si stima tra le 101.000 e 103.000 forme per il 2018. «Nel corso del 2017 – ha detto Gabriele Webber, responsabile commerciale del Consorzio – sono state vendute complessivamente 98.604 forme, in incremento del 3,94% (+3.734) sul 2016. Un motivo di preoccupazione appartiene al costante aumento del consumo nazionale dei formaggi duri cosiddetti similari: con l’abolizione delle quote latte dal 2015, l’eccedenza di materia prima, trova sbocco in produzioni similari nazionali, non Dop, fortemente concorrenziali con prezzi all’ingrosso dei cosiddetti bianchi italiani, anche al di sotto dei 5 euro/chilogrammo».

«La linea Formaggi Tradizionali – ha spiegato Paolo Paris – ha incrementato il proprio fatturato del 7,1%, passato da  8.857.800 a  9.490.801 euro. Dalla fine del mese di novembre 2017 è operativo il nostro sito e-commerce per la vendita on line. A partire dal mese di maggio/giugno 2018 verrà posta in evidenza la nostra presenza in tali mercati e la conseguente vendita, entrando nell’assortimento delle due più importanti piattaforme di commercio on line, Amazon ed E-bay, proponendo un assortimento più completo e che rispecchia al meglio il nostro mondo».