“Costruire il nuovo triangolo industriale”: l’assemblea generale 2018 unitaria di Confindustria Padova e Unindustria Treviso che sugellano la fusione.

Finco: «da Padova e Treviso un atto di coraggio per indirizzare lo sviluppo dell’area vasta». Piovesana: «un messaggio che potrà essere di esempio positivo per tutto il Veneto». 

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All’insegna di “Costruire il nuovo triangolo industriale” si avvia la fusione tra Confindustria Padova e Treviso, con l’assemblea generale 2018, per la prima volta congiunta, di Confindustria Padova e Unindustria Treviso, che si terrà venerdì 15 giugno, con inizio dei lavori alle ore 17.30, al Pala Expo Venice di Marghera.

L’Italia uscita dalla lunga crisi è piena di straordinarie energie in talune sue aree, con numeri di “economia reale” da record per dinamismo e innovazione imprenditoriale, crescita, export. Allo storico triangolo industriale, costituito da Torino, Milano e Genova, se ne va sostituendo uno nuovo, candidato a guidare la manifattura italiana. Un triangolo i cui vertici comprendono due realtà metropolitane.

La prima è quella di classe continentale espressa da Milano con i suoi formidabili addensamenti economici, sociali, produttivi, finanziari, amministrativi e culturali. La seconda è costituita dall’area metropolitana di Bologna che conta oltre un milione di abitanti, un sistema produttivo evoluto, nodi logistici, infrastrutturali e fieristici di primaria importanza, insieme a grandi poli universitari e culturali. È proprio l’esistenza di questi due “campioni” territoriali che impone di dar forma e identità al vertice veneto del nuovo “triangolo”.

Per essere raccolta e giocata con efficacia, questa sfida richiede alle città di Padova e Treviso di ricercare sia le ragioni di una indispensabile e possibile cooperazione, sia il confronto con la complessa realtà metropolitana rappresentata da Venezia-Mestre. La consapevolezza di tutto ciò è uno degli elementi fondativi e costitutivi del nuovo soggetto associativo che Confindustria Padova e Unindustria Treviso si accingono a costruire per avviare una rinnovata azione di rappresentanza a livello locale e nazionale.

A solo un anno esatto dal pieno mandato conferito ai presidenti dalle rispettive basi associative, e dopo un lungo e approfondito confronto tra gli imprenditori, Unindustria Treviso e Confindustria Padova sottoporranno alle rispettive assemblee la proposta di integrazione delle due associazioni per costruire insieme, un’unica e più importante associazione.

«C’è un’Italia che corre e fa da traino solidale, e l’area geografica che più sta sorprendendo è il nuovo “triangolo” che va da Milano a Treviso-Padova e a Bologna – dichiara Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova -. Tuttavia non esistono imprese forti in territori che non siano forti e coesi. La competizione è fra grandi aree metropolitane che condividono visione e strategie. Occorre unire le forze, integrare le specificità territoriali in una visione comune di area vasta, per costruire il vertice veneto del nuovo “triangolo” e giocare da protagonisti, in Italia e in Europa. È il senso del progetto di integrazione che il 15 giugno sottoporremo alle nostre Assemblee, per essere più forti, più incisivi nella rappresentanza, oltre localismi che il mercato globale neanche considera. E per giocare una partita più ampia, oltre i confini della nostra Regione. Un progetto aperto, che indirizzerà lo sviluppo dell’area vasta, contribuendo alla crescita del Veneto e dell’Italia».

«Vogliamo dare un messaggio positivo – afferma Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso -: le imprese, e la loro rappresentanza sanno lavorare insieme, fare ‘sistema’ nel territorio, mettere in comune le molte buone pratiche presenti, superando confini tradizionali che sono ormai superati. Lo richiede l’evoluzione tecnologica, il lavorare su filiere, la digitalizzazione e la globalizzazione. Dobbiamo essere un’economia e una società aperte, ed è nostro compito primario, come Associazioni di rappresentanza e come parti sociali radicate nella comunità, offrire esempi positivi perché il nostro territorio veneto sia considerato attrattivo, bello da viverci e lavorarci, ricco di opportunità per i giovani. È una responsabilità e un impegno che affrontiamo con convinzione e con l’ottimismo di essere riusciti a concretizzare questo progetto in soli dodici mesi. Si può fare, se ci crediamo, ed è questo il primo, forte messaggio che le imprese padovane e trevigiane hanno saputo dare».