Relazione sanitaria 2017: Alto Adige più sano rispetto della media nazionale

L'84% della popolazione è in buona salute, ma aumentano le malattie croniche. Alto il consumo di alcol e la tendenza al suicidio. 

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relazione sanitaria alto adige

L’assessore alla salute della provincia di Bolzano, Martha Stocker, e la coordinatrice dell’Osservatorio per la salute, Carla Melani, hanno presentato i dati più significativi della Relazione sanitaria Alto Adige 2017, dai quali emerge un quadro positivo della situazione altoatesina.

«L’84% della popolazione altoatesina dichiara di godere di buona salute o di ottima salute, un livello di soddisfazione decisamente superiore a quello che si registra a livello nazionale», ha Stocker. Nel contempo è aumentata anche l’aspettativa di vita che attualmente si attesta ad 86,1 anni per le donne ed a 81,3 per gli uomini. «Questo risultato è da ricondurre alle numerose misure di prevenzione che sono state poste in atto in questi anni», ha aggiunto Stocker. Nel contempo è in calo il numero di fumatori, la popolazione consuma più frutta e verdura, ed è diminuito il numero delle persone in sovrappeso. Ben il 58% della popolazione, inoltre, pratica uno sport con regolarità.

La società registra un progressivo aumento delle persone anziane: oggi il 19% degli altoatesini ha più di 65 anni, nel 2045 saranno il 30%, e questo sviluppo comporta un progressivo aumento di coloro che soffrono di malattie croniche. Nel 2017 gli altoatesini affetti da almeno una malattia cronica erano complessivamente 155.000, pari al 29,3% della popolazione: di questi 22.300 sono diabetici, 17.000 soffrono di malattie polmonari e circa 31.000 sono malati oncologici, mentre 5.300 hanno il morbo di Parkinson o soffrono di demenza. «In molti casi – ha affermato Stocker – queste persone, grazie alle prestazioni del servizio sanitario provinciale, sono in grado di condurre una vita perfettamente normale». In base ai dati della Relazione, circa il 76% del totale delle spese sanitarie viene assorbito dalle patologie croniche. Questi costi sono stati in qualche modo frenati dall’utilizzo nelle prescrizioni dei farmaci generici.

La coordinatrice dell’Osservatorio per la salute, Carla Melani, ha quindi illustrato gli aspetti riguardanti l’appropriatezza e la qualità dei servizi erogati ed ha sottolineato che negli ultimi anni è emersa in maniera sempre più evidente la necessità di adottare percorsi medico-chirurgici appropriati. «Nel campo della chirurgia si può notare che numerosi interventi, grazie ai progressi raggiunti dalla medicina, possono essere effettuati nell’ambito di un day hospital o a livello ambulatoriale». Anche insufficienze cardiache o malattie polmonari possono essere trattate sul territorio, mentre secondo la Melani un settore di eccellenza della sanità altoatesina è rappresentato dal percorso oncologico nell’ambito del quale il paziente può essere assistito e trattato da vari specialisti. Nel 2017 sono state erogate complessivamente oltre 8,4 milioni di prestazioni specialistiche, e gli accessi ai reparti del pronto soccorso sono stati oltre 256.000 pari a 701 al giorno.

«Gli accessi al pronto soccorso sono al di sopra della media nazionale – ha commentato Stocker – ciò significa che nei prossimi anni si dovrà ulteriormente investire nell’assistenza sanitaria sul territorio per dare una risposta adeguata alla domanda che viene dalla popolazione. Gli investimenti nel nella sanità e nell’assistenza devono proseguire, ed a causa del progressivo invecchiamento della popolazione vi dovranno confluire ulteriori finanziamenti, anche per investimenti per la formazione del personale medico».

Infine, il 38,5% della popolazione nella fascia tra i 18 e i 69 anni sono forti bevitori di alcool , con il 28% della popolazione che lo consuma fuori dai pasti. In leggero calo il numero dei sucidi, 32, contro una media nel quinquennio precedente di 45.