Frontiera Italia Austria: scattato il rafforzamento dei controlli in vista del vertice di Innsbruck

Vienna schiera ai confini oltre 1.100 soldati a terra e 26 veicoli in aria. Già iniziati i disagi alla circolazione con lunghe code.

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Frontiera Italia Austria

In vista del vertice dei ministri degli interni europei di Innsbruck di giovedì 12 luglio,  per una settimana sono stati rafforzati i controlli ai valichi di frontiera Italia Austria, con il presidio di oltre 1.100 soldati a terra e di 26 veicoli in aria.

Di fatto, una sorta di prova generale di cosa potrebbe succedere se il governo tedesco dovesse effettivamente dare seguito alla proposta di rafforzare i propri controlli di confine contro l’immigrazione clandestina proveniente dalla rotta balcanica e da quella mediterranea.

Quello di questa settimana costituisce il primo dei due rafforzamenti di confine già programmati da Vienna (l’atro è dal 17 al 21 settembre). Con l’avvio del proprio semestre di presidenza dell’Unione europea, il governo di Sebastian Kurz vuole anche dimostrare di avere il completo controllo del territorio, anche se questo si riflette in lunghi incolonnamenti, anche di 15 chilometri al confine austrotedesco di Kufstein. Incolonnamenti che si traducono in denaro sonante in maggiori costi per le imprese di autotrasporto e rallentamenti nella catena della logistica.

I controlli di frontiera Italia Austria durante questa settimana sono giustificati da Vienna solo con esigenze di antiterrorismo e per evitare che al vertice dei ministri europei dell’Interno possano arrivare gli squadristi dei vari centri sociali e no global di mezz’Europa, creando danni e aggressioni ai partecipanti. Ma è anche evidente che dietro la giustificazione di facciata si roda un meccanismo pronto a scattare con teutonica precisione in caso di necessità per evitare di trasformare l’Austria in un imbuto ingolfato da clandestini.

A rafforzre i controlli non c’è solo l’Austria: anche l’Italia ci mette del suo, con il rafforzamento dei controlli tra Italia e la frontiera orientale con Slovenia e Croazia, ak fine di rafforzare i controlli di prevenzione anti clandestini sulla rotta balcanica. Le forze di polizia di Trieste sono state rafforzate con il dispiegamento dei reparti della Mobile di Padova e di quelli della prevenzione crimine. I servizi straordinari, disposti dalla Questura di Trieste, proseguiranno per circa venti giorni con l’effettuazione di posti di blocco, il controllo di automezzi e di persone che possano in qualche modo essere ritenute sospette.

Secondo il Questore di Trieste, Isabella Fusiello, questi controlli «non hanno nulla di straordinario, ma sono effettuati periodicamente in questo periodo dell’anno quando da queste parti s’intensifica il flusso migratorio».