Termovalorizzatore di Bolzano, bruciati anche i soldi di 40 piccole aziende

A 5 anni dalla fine dei lavori, i subappaltatori vantano crediti per oltre 2 milioni. Corrarati: «senza soluzione entro fine estate, CNA-SHV valuterà un’azione di tutela». 

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termovalorizzatore di bolzano
Il termovalorizzatore di Bolzano, impianto modello per quello trentino.

«Il termovalorizzatore di Bolzano ha bruciato anche i soldi di 40 piccole aziende o, per meglio dire, la pubblica amministrazione ha contribuito a questa vicenda perché non è riuscita a far pagare le somme spettanti ai piccoli subappaltatori che hanno lavorato nel cantiere del termovalorizzatore di Bolzano Sud». Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV, constatando che non è ancora stata risolta la vicenda denunciata a fine giugno dello scorso anno dall’Associazione, che ha riunito le aziende coinvolte ed ha attivato un tavolo di confronto con la Provincia di Bolzano, la quale aveva assicurato interventi mirati per sbloccare il saldo delle spettanze ai subappaltatori.

«Si tratta di piccole aziende – spiega Corrarati – che vantano crediti che oscillano tra poche migliaia di euro e svariate decine di migliaia di euro, in attesa da 5 lunghi anni di ottenere il saldo delle rispettive posizioni». CNA- SHV fa aveva riunito la maggior parte delle imprese per capire quali fossero le difficoltà. Subito dopo, l’Associazione aveva fatto pressione sulle imprese capogruppo e sulla Provincia, in qualità di committente, affinché venissero rispettati gli impegni finanziari nei confronti dei subappaltatori. I risultati sperati non sono ancora arrivati.

«Alcuni funzionari provinciali – spiega Corrarati – hanno addirittura affermato che, trattandosi di lavori sotto la soglia del 2%, la Provincia non aveva modo di verificare la presenza di queste ditte nel cantiere e pertanto non c’è molto da fare. Alcuni mesi fa, però, sono giunte alle piccole aziende coinvolte le richieste, da parte della Provincia, di sottoscrivere la liberatoria dei pagamenti ricevuti. Nessuna ditta ha dato conferma, essendo ancora oggi, a distanza di oltre 5 anni dalla fine dei lavori di costruzione del termovalorizzatore, non pagate di parte o tutte le spettanze per un totale superiore ai 2 milioni di euro. Ci chiediamo – afferma Corrarati – come si può, in un cantiere pubblico, non garantire il pagamento a chi ha lavorato. Le nostre ditte erano forse topi che nessuno vedeva? Le aziende hanno lavorato e chiedono legittimamente di essere pagate».

CNA-SHV ha intenzione di andare all’attacco: «se entro la fine dell’estate non ci sarà una soluzione sui pagamenti – assicura Corrarati –, CNA-SHV valuterà azioni a tutela di chi ancora oggi deve incassare prestazioni fatte oltre cinque anni fa. Poi non si dica che i piccoli imprenditori non sanno gestire l’azienda quando è la stessa pubblica amministrazione che li mette in difficoltà, senza accertarsi se sia stato pagato il dovuto. In Provincia dicono che tutto è stato pagato. Ma come hanno fatto a pagare senza le liberatorie delle aziende? Vogliamo vederci chiaro fino in fondo».