Sul monopolio editoriale Athesia in Trentino Alto Adige scende il veto di Fraccaro

Il ministro: «in regione monopolio informativo inaccettabile. Provvederemo ripristinando il divieto di possedere più del 50% delle testate in ambito regionale». 

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monopolio editoriale Athesia

Nuova puntata sul monopolio editoriale Athesia. All’annuncio trionfale di pochi giorni fa da parte del gruppo editoriale altoatesino Athesia di aver acquistato il quotidiano Adige e l’emittente radiofonica Radio Dolomiti avevamo denunciato la formazione di un monopolio editoriale assoluto nel campo della carta stampata, visto che al gruppo appartengono anche il Dolomite, il Trentino e l’Alto Adige. Ora arriva la conferma dalla voce autorevole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, il grillino trentino Riccardo Fraccaro.

Fraccaro non usa mezze misure: «si è venuta a creare una concentrazione editoriale del tutto inaudita che configura un monopolio dell’informazione sconcertante, un vulnus inaccettabile nel panorama nazionale». Tanto più a ridosso di un appuntamento politico importante come l’elezione del nuovo consiglio regionale (e quelli delle due province di Trento e di Bolzano), visto che il domiunus del gruppo Athesia è Michl Ebner, già deputato ed eurodeputato per la Svp, azionista di riferimento di Brennercom attiva nel campo delle telecomunicazioni, presidente della Camera di commercio di Bolzano. Difficile credere che la proprietà del gruppo editoriale Athesia non schieri le proprie corazzate editoriali a favore del centro sinistra autonomista che deve affrontare una difficile tornata elettorale contro un centro destra dato per vincente.

Fraccaro ha promesso che sarà compito del Governo intervenire al più presto per ripristinare il divieto di possedere più del 50% delle testate in ambito regionale con l’obiettivo di tutelare il diritto all’informazione dei cittadini. Per il ministro «il pluralismo è essenziale per la tenuta democratica del Paese, per questo è doveroso rimediare alle attuali lacune legislative in materia. Una stessa società non può essere proprietaria di quattro dei principali quotidiani locali, oltre a radio e agenzie pubblicitarie, senza compromettere gravemente il sistema dell’informazione. La libertà di stampa e l’indipendenza dai gruppi di potere vanno garantite ad ogni costo e non possono essere compromesse a colpi di operazioni finanziarie».

Da Fraccaro una promessa: «ripristineremo la norma sul divieto di concentrazione regionale abrogata dalla legge Gasparri affinché tutte le società editoriali si adeguino alle nuove disposizioni di legge che impediranno le posizioni dominanti, al fine di salvaguardare l’interesse esclusivo dei cittadini».

In attesa che il ministro s’attivi, dal fronte dei soggetti coinvolti si fanno spallucce. Richiesto di un commento sull’iniziativa del ministro, Gianni Bort, presidente di Confcommercio Trentino, presidente della Camera di commercio di Trento e fresco di nomina a componente del consiglio di amministrazione dell’Adige assieme ad altri imprenditori trentini, afferma «di non saperne nulla e comunque vedremo quando la proposta del ministro sarà effettiva». Se gli imprenditori trentini avevano voglia di investire nel campo dell’informazione, potevano farlo già da tempo in proprio, avendone le risorse economiche per farlo. Hanno preferito attendere l’arrivo del taxi Athesia per poi salirvi sopra. Non hanno reso un buon servigio alla qualità e alla pluralità delle voci dell’informazione.