Emilia Romagna 7,2 milioni di euro per la gestione dei servizi educativi 0-3 anni

Al via il riparto delle risorse tra comuni e unioni dell'Emilia Romagna. Quote aggiuntive per i Comuni montani e con bambini disabili. 

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servizi educativi 0-3 anni

La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha deliberato lo stanziamento di 7.250.000 euro per il finanziamento 2018 per la gestione dei servizi educativi 0-3 anni. Nidi d’infanzia di qualità, capaci di garantire il benessere, la massima tutela e un adeguato percorso di crescita pedagogica ai più piccoli, e al tempo stesso di assicurare al personale che opera a stretto contatto con i bambini una formazione costante.

I contributi per i servizi educativi 0-3 anni saranno assegnati dalla Regione direttamente ai comuni ed unioni e ripartiti in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi. Larga parte delle risorse (6.525.000 euro) è finalizzata alla gestione e al consolidamento dei servizi per la prima infanzia: nell’ambito di questa cifra, è previsto un incremento di 182.700 euro per i bambini iscritti ai servizi educativi di comuni montani, e una quota aggiuntiva di 137.000 euro assegnati sulla base del numero di bambini con disabilità. La quota di 725.000 euro è destinata a sostenere la qualificazione dei servizi educativi, attraverso il coordinamento pedagogico territoriale (300.000 euro) e la formazione permanente del personale (425.000 euro).

Il nuovo programma triennale (2018-2020) regionale, varato dalla Giunta e poi approvato dall’Assemblea legislativa, finanzia e qualifica il sistema socio-educativo dell’Emilia Romagna per la fascia d’età 0-6. Con uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l’anno (quelli relativi al 2018 già messi in bilancio), la Regione si impegna a sostenere concretamente gli enti locali e le loro forme associative nella gestione dei servizi educativi per la prima infanzia. I fondi, regionali e statali, saranno ripartiti a livello territoriale in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi (nidi d’infanzia, spazio bambini, centri per bambini e famiglie, servizi domiciliari e sperimentali) presenti nei singoli Comuni.

Le risorse dovranno essere utilizzate anche per contenere i costi delle rette a carico delle famiglieridurre le liste d’attesa per le iscrizioni; serviranno a garantire il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali e la formazione degli operatori dei servizi educativi; e, inoltre, a valorizzare nel suo insieme il sistema pubblico-privato dei servizi per l’infanzia, tramite la promozione dello strumento delle convenzioni. Ma gli indirizzi di programmazione prevedono un’altra novità: la graduale promozione sul territorio regionale dei “Poli per l’infanzia”, che riuniscono in un unico o più edifici vicini gli asili nido e le scuole per l’infanzia con l’obiettivo di assicurare la continuità educativa ai bambini dalla nascita fino a 6 anni.

Il sistema dei servizi educativi 0-3 anni in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività. A questi s’aggiungono servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi e servizi integrativi, come lo Spazio bambini e i Centri per bambini e famiglie.

Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza riferiti all’anno educativo 2016-2017, in Emilia Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.225 servizi educativi erano oltre 33.000, il 30,6% dei bambini di questa fascia d’età residenti in regione (107.737). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 297 e gli iscritti 8.988. A livello provinciale, a Modena sono 186 servizi, 5.261 iscritti, Reggio Emilia 148 servizi, 4.303 iscritti, Ravenna 134 servizi, 2.951 iscritti, Parma 126 servizi, 3.474 iscritti, Forlì Cesena 111 servizi, 2.518 iscritti, Ferrara 91 servizi, 2.290 iscritti, Piacenza 70 servizi, 1.436 iscritti, Rimini 62 servizi, 1.823 iscritti.