Auto nuove Euro 6 in vendita con i vecchi standard e il prossimo anno si cambia ancora

Gli esemplari non in regola con lo standard Wltp (Euro 6B) non sono necessariamente km zero. Lo standard passa ad Euro 6C. Il prossimo anno arriva quello Euro 6C. Obiettivo finale Euro 6D-Temp. Alcuni modelli sono già omologati con questo standard. 

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Le auto nuove Euro 6 nei saloni delle concessionarie italiane (ed europee) stanno riempendo di occasioni di “km0” dovute alla decisione delle Case produttrici di smaltire le giacenze di veicoli con omologazione ormai scaduta il 1 settembre 2018, il mercato dell’auto europeo si prepara ad una serie di piccole rivoluzioni, a scadenza di ogni anno, che potrebbero riservare qualche sorpresa agli acquirenti, specie se si abita in realtà che mettono all’indice la mobilità privata, per evitare di trovarsi tra le mani un veicolo praticamente nuovo ma che viene “ucciso” dalle forche caudine ambientaliste.

Ad agosto, mese solitamente fiacco per le vendite di auto complice le vacanze degli italiani, le immatricolazioni si sono impennate, grazie alla spinta delle “km0”, vetture nuove appena immatricolate ma vendute come usate con sconti anche fino al 30% del prezzo di listino. Ad agosto, ben il 19% del totale delle immatricolazioni sono state fatte direttamente dai concessionari a se stessi. Questo perché dal 1 settembre sono entrate in vigore le nuove regole sulla misurazione dei consumi, anche se ciò non era obbligatorio. Ma le case hanno preferito alleggerire le giacenze “pompando” le “km0”. Per chi è alla ricerca di un’occasione può essere un’ottima scelta, a patto di sapere cosa va incontro. Anche se praticamente nuova, l’auto appena acquistata immatricolata con lo standard Euro 6B potrebbero trovarsi rapidamente nell’occhio di quegli amministratori locali impegnati a dare la caccia all’automobile per sull’altare dell’inquinamento atmosferico.

Il 1 settembre scorso è entrata in vigore la norma Euro 6C, norma destinata a cessare un anno dopo, quando arriverà la Euro 6D-Temp. Sembra semplice, ma la cosa non lo è perché questa distinzione la si legge quasi sempre solo sul foglio di circolazionead auto acquistata e ritirata. Difficile che la pubblicità di presentazione dei vari modelli in vendita nei saloni riportino la norma omologativa del modello desiderato. Ma per chi acquista è importante sincerarsene, perché oltre ad una pesante svalutazionedel proprio bene, potrebbe trovarsi bloccato da divieti di circolazione, alcuni dei quali già annunciati.

Che fare? Se l’automobile serve per lavorare o per soddisfare esigenze inderogabili di mobilità, meglio scegliere un modello già omologato secondo le norme Euro 6D-Temp in vigore dal 1 settembre 2019 la cui efficacia è limitata al 1 settembre 2021, data in cui entrerà in vigore la norma Euro 6D definitiva. Se invece avere la certezza di circolare non è la priorità ma si guarda al prezzo, una vettura omologata a standard vecchio o corrente può essere un buon affare, purché accompagnato da un consistente sconto. All’atto dell’acquisto, per evitare sorprese, è meglio tutelarsi specificando nel contratto di vendita l’effettivo standard di omologazione della vettura scelta.

I modelli già in regola con la norma Euro 6D-Temp riguardano le automobili di nuova concezione e produzione, i modelli che vanno a sostituire quelli già in circolazione. Queste automobili rispettano già ora i nuovi limiti alle emissioni di NOx (ossidi d’azoto) misurate nella guida reale (ciclo di prova Rde) che la Ue ha fissato dopo il “Dieselgate” innescato da Volkswagen, scandalo che ha spinto molti amministratori locali ad annunciare divieti di circolazione soprattutto per i motori diesel nei centri urbani. Acquistare oggi una vettura omologata con questo standard dovrebbe mettere al sicuro dai divieti di circolazione almeno fino al 2021 e, forse, anche dopo, considerando il livello decisamente basso delle emissioni inquinanti che con l’Euro 6D raggiungeranno limiti praticamente non ulteriormente riducibili se non abbandonando i motori termici.