Autovie Venete, iniziato il collaudo del nuovo ponte sul Tagliamento

Per due giorni sul primo troncone 24 camion di ghiaia da 42 tonnellate l’uno. Le prove fino a metà ottobre con gli altri tronconi del ponte. 

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E’ iniziato il collaudo del nuovo ponte sul fiume Tagliamento di Autovie Venete. Per due giorni sono stati fatti stazionare sul primo troncone, lungo 500 metri, dell’impalcato 24 camion pieni di ghiaia per un peso complessivo di 42 tonnellate l’uno. Le prove continueranno a metà ottobre e riguarderanno gli altri due tronconi dell’infrastruttura.

Il test consisteva nel sollecitare con mezzi pesanti, riempiti con materiale inerte, due campate, rispettivamente lunghe 64 e 81 metri, tra le pile 13 e 14, e tra la 14 e la 15. Il peso trasportato dai camion era maggiore rispetto alla media di ciò che andrà a sopportare l’intero manufatto una volta aperto al traffico. Gli autocarri sono stati disposti su quattro file, mentre i topografi dal basso misuravano gli abbassamenti eventuali del viadotto, in corrispondenza dei sostegni, ottenuti per effetto del carico posizionato sopra, confrontandoli con il valore teorico di calcolo dato dal progettista.

Sofisticato anche il tipo di strumentazione adottato dai tecnici di Autovie Venete, dalle mire ottiche (quattro per ognuna delle tredici sezioni monitorate) ai comparatori, entrambi speciali sensori in grado di verificare le deformazioni teoriche attese dal progettista. Le operazioni sono proseguite per circa nove ore per giornata e sono state suddivise in due momenti: flettente (con i 24 camion), per verificare il movimento longitudinale del ponte, e torcente (con 10 camion posizionati su due file su un unico lato del viadotto) per testare il movimento trasversale. Ogni prova di carico è stato ripetuta due volte.

In soli 10 mesi tutti gli oltre 550 conci (manufatti di calcestruzzo precompresso a forma trapezoidale del peso di circa 80/110 tonnellate ciascuno) che compongono il primo dei due viadotti che verranno costruiti sul fiume Tagliamento da Autovie Venete (i conci saranno, quindi, in totale 1.114) sono stati varati. Il varo è un intervento composto da più fasi che partono dallo spostamento del concio, utilizzando un carrello di trasporto, per poi proseguire con la presa in carico da parte del carro varo che solleva, sposta e allinea il concio con i precedenti. Per sigillare i giunti che tengono legati i conci, sulla loro superficie viene spalmata la resina che li tiene “incollati”. Tutti i conci hanno dei fori attraverso i quali vengono fatti passare dei cavi di acciaio, messi in tensione (la cosiddetta tesatura) dai martinetti (strumenti che consentono la moltiplicazione della forza applicata, sfruttando il principio della leva). A questo punto, tutto il nuovo viadotto è completo nella sua struttura principale. Superato l’intero collaudo bisognerà procedere all’impermeabilizzazione del calcestruzzo di cui è composta la soletta, operazione che viene effettuata con una colata di bitume dello spessore di un centimetro (la definizione tecnica è cappa asfaltica), all’asfaltatura e alla posa dei giunti di dilatazione.

Successivamente con il posizionamento della barriera centrale spartitraffico in new jersey e la predisposizione segnaletica di cantiere (gialla) verticale e orizzontale, il viadotto sarà pronto a “ospitare” il traffico che, dal vecchio ponte, verrà spostato su quello nuovo. La circolazione sarà a doppio senso di marcia e quindi, a tutti gli effetti, il manufatto sarà considerato ancora “cantiere”. Lo spostamento del traffico è previsto per novembre.

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