Cluster Comet rilancia sullo sviluppo e sulla competitività del sistema manifatturiero del Friuli Venezia Giulia

La Regione gli ha affidato la competenza di individuare le priorità d’investimento. Boom di domande per gli incentivi da parte delle imprese. Barel: «abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra ascoltando le esigenze degli imprenditori». 

0
802
osservatorio sulla metalmeccanica cluster comet

Sono raddoppiate (da 114 a 233) le richieste avanzate, durante la seconda finestra di gara, dalle PMI della metalmeccanica per ottenere i contributi previsti dal bando POR – FERS: alla radice di questo brillante risultato c’è la ridefinizione delle traiettorie S3 ad opera di Comet, il Cluster di riferimento regionale per la gestione del sistema metalmeccanico del Friuli Venezia Giulia, che rappresenta circa 3.800 imprese, oltre 58.000 occupati. Un settore trainante della Regione, in cui opera il 48% delle aziende manifatturiere.

Una ridefinizione affidata a Comet dalla Regione per individuare in modo mirato le priorità di investimento in ricerca, sviluppo e innovazione che completano le risorse e le capacità produttive, compito che Comet ha svolto con l’obiettivo di agevolare totalmente il percorso di crescita delle aziende della metalmeccanica e per il quale ha agito partendo dal dialogo con gli imprenditori e dall’individuazione delle reali necessità aziendali.

«Abbiamo fatto squadra, evitato logiche campanilistiche e ci siamo presentati come un comparto solido e compatto. – afferma Sergio Barel, presidente del Cluster Comet e amministratore delegato di Brovedani -. Ancora una volta il settore della metalmeccanica si è dimostrato trainante dell’economia del Friuli Venezia Giulia e modello di innovazione e produttività. L’ascolto è sempre alla base delle attività di Comet: riteniamo sia l’unico metodo per ottenere risultati concreti per le imprese e propedeutico all’indirizzamento dei progetti».comet

Barel guarda oltre: «il Cluster non si vuole occupare solo di ricerca e innovazione. È necessario accompagnare le aziendeanche verso nuove strategie di commercializzazione e comunicazione, al fine di contattare nuovi mercati, oltre a puntare su una maggiore capacità di fare rete tra le aziende per offrire al mercato oltre alla componentistica, comparto dove siamo tradizionalmente dei leader, anche dei prodotti finiti, in modo da aumentare il valore aggiunto. Inoltre, dobbiamo sempre più puntare a fare rete tra il sistema della ricerca, non solo regionale, e il mondo dell’impresa, in modo da accelerare il trasferimento tecnologico».

La sfida di Comet si gioca anche a livello della gestione delle aziende: «l’azione di Comet si rivolge in particolare alle Pmi, realtà fantastiche per la loco capacità di reagire al mercato, ma di dimensioni spesso piccole per affrontare al meglio le sfidedel mercato. Per questo, l’impegno del Consorzio si rivolge anche verso l’offerta di manager condivisi tra più aziende, assunti direttamente da Comet e offerti a ore in affitto alle imprese interessate per aiutarle ad affrontare le sfide del mercato e della produzione».

Al fine di ridefinire le strategie 3S, Comet ha effettuato una serie di analisi che ha coinvolto più di ottocento imprese, direttamente e indirettamente, venti enti rappresentanti le associazioni di categoria e i dieci rappresentanti di interessi diffusi del mondo accademico regionale: Area Science Park, Consorzio Innova FVG, Consorzio Universitario di Pordenone, Friuli Innovazione, ITS Kennedy, ITS Malignani, Polo Tecnologico “Andrea Galvani”, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Università degli Studi di Udine e di Trieste. L’attività si è articolata in più momenti. Nella prima fase, grazie a un dialogo costante con le imprese del comparto, Comet ha individuato le tematiche essenziali per la crescita delle aziende e le ha sintetizzate in 50 parole chiave. Temi che esprimono la volontà degli imprenditori di crescere in ottica Industria 4.0: sicurezza informatica, big data e analisi, servizi e servitizzazione, robot collaborativi, stampa 3D e simulazione.

Il Cluster Comet ha quindi raggruppato le 50 parole chiave in tre pilastri, sostegno per la definizione delle traiettorie S3: innovazione di prodotto, innovazione di processo e, infine, innovazione organizzativa.  Il tutto è stato reso compatibile e in linea con lo sviluppo e i filoni tecnologici in atto nel settore. Ed è proprio quest’ultimo capitolo che, pur non essendo mai stato contemplato nelle pianificazioni delle strategie di specializzazione in regione, ha riscosso una notevole adesione da parte degli imprenditori.

Le nuove traiettorie S3 sono quindi allineate alle esigenze del tessuto imprenditoriale friulano del comparto della metalmeccanica proiettandolo nel futuro. Le imprese hanno risposto in modo massivo al programma POR-FESR: l’aumento delle domande è stato di oltre il 50% rispetto alla tornata precedente.

Nel dettaglio, la traiettoria 1 riguarda soluzioni e tecnologie per la progettazione integrata e l’innovazione di prodotto e di macchine intelligenti e si focalizza sull’innovazione di prodotto che permetterà alle aziende di implementare il sistema produttivo con nuove funzionalità e tecnologie di lavorazione avanzate per la modellizzazione, la simulazione, la progettazione o la prototipazione.

Tecnologie per processi di produzione avanzata nell’ambito della “Fabbrica Intelligente” costituiscono le basi della traiettoria 2 e risponde alle esigenze di innovazione di processo, finalizzata all’inserimento in azienda di strumenti come la stampa 3D, sistemi laser evoluti e di micro lavorazioni.

Infine, la traiettoria 3, tecnologie per la gestione e lo sviluppo dell’organizzazione, si concentra sull’innovazione organizzativa e promuove l’adozione di impianti di visualizzazione ed analisi in tempo reale della gestione aziendale, strumenti di business intelligence e data analytics.

© Riproduzione Riservata