Decolla la valorizzazione turistico-culturale delle valli del Boite e di Landro

Firmata l’intesa fra le province di Bolzano e Belluno, i comuni di Dobbiaco e Cortina. 

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valli del Boite e di Landro

Sottoscritta a Dobbiaco l’intesa per la valorizzazione turistico-culturale delle valli del Boite e di Landro al confine tra la Val Pusteriaed il Cadore. L’accordo è stato sottoscritto dai presidenti delle province di Bolzano e di Belluno e dai sindaci dei comuni di Dobbiacoe di Cortina.

Al centro dell’intesa l’ampliamento e la valorizzazione della pista ciclabile dolomitica DobbiacoCortina che corre sul tracciato della vecchia ferrovia dismessa. Si tratta del primo passo verso l’attuazione di una serie di misure finanziate attraverso il Fondo comuni confinanti, il prossimo sarà rappresentato dall’elaborazione di uno studio di fattibilità del progetto complessivo nel quale saranno definiti nel dettaglio i costi ed i tempi di realizzazione.

Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Komaptscher, nel corso del suo intervento presso il Centro culturale Euregio a Dobbiaco, ha sottolineato che «l’autonomia è uno strumento di sviluppo che favorisce tutte le popolazioni residenti nel territorio in uno spirito europeo improntato alla solidarietà ed alla responsabilità. L’intesa rappresenta in primo luogo un investimento nel futuro per le prossime generazioni».

«La firma di oggi è molto importante per dare un futuro di qualità alla vecchia via Regia asbrgica che ora è un importantissimo volanodi sviluppo turistico per le comunità di Cortina e di Dobbiaco – dice il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina -. Sarà ancora più strategica anche nell’ottica di un’eventuale vittoria della candidatura olimpica del 2026».

Per Roberto Padrin, presidente della provincia di Belluno «con questo accordo Cortina e Dobbiaco saranno più vicini e si ridurràulteriormente quel confine esistente tra la provincia di Belluno e l’Alto Adige. Si tratta di un avvicinamento fondamentale per due territori che coesistono nel grande patrimonio dell’Umanità che sono le Dolomiti».

Il tracciato della pista ciclabile percorre le valli del Boite e di Landro, al confine fra la Val Pusteria e il Cadore e collega Cortina a Dobbiaco ricalcando quella che un tempo era una direttrice fondamentale degli scambi e delle comunicazioni tra la Repubblica di Venezia e l’Impero austro-ungarico; una direttrice strategica per i commerci medievali e in tempi più recenti uno dei principali teatri della Grande Guerra, fino ad essere diventata oggi una via del turismo.

La pista è lunga 31 chilometri ed è frequentata oggi da appassionati e sportivi che d’estate la percorrono in bicicletta e d’inverno con gli sci da fondo. Il tracciato ha un valore storico ed economico, una valenza simbolica e un rilievo che l’hanno segnalato al momento delle scelte sull’orientamento delle risorse del progetto di valorizzazione turistico-culturale della zona da parte dei due comuni.

L’idea progettuale prevede da un lato l’ammodernamento della pista ciclabile con la realizzazione di un nuovo sottofondo, la creazione di una rete di assistenza e soccorso e di punti di ristoro lungo il percorso. Un secondo intervento prevede la realizzazione di un impianto di innevamento artificiale in modo da allestire in qualunque condizione meteo invernale il tracciato della pista da fondo, così da renderla fruibile anche nei periodi dell’inverno in cui le precipitazioni dovessero scarseggiare. Questo intervento prevede anche l’installazione di punti automatizzati per il pronto soccorso attrezzati con un collegamento fisso alla banda larga, di illuminazione nei punti strategici e di un’adeguata segnaletica (la struttura potrebbe essere utilizzata in futuro per eventi collaterali, come ad esempio in caso di aggiudicazione all’Italia delle Olimpiadi invernali 2026). Sull’aspetto culturale e storico si concentreranno invece gli interventi di valorizzazione degli scavi archeologici del sito di Botestagno a nord di Cortina e l’apertura di una struttura museale dedicata alle due valli come via di transito.

L’intesa prevede che il finanziamento di questo studio avvenga attraverso le risorse del Fondo comuni confinanti destinate alla programmazione dei progetti di area vasta per le annualità 2013-2018 inserite nel programma della Provincia di Belluno. Il Fondo, che ha una dotazione annua di 80 milioni di euro erogata dalle province di Bolzano e Trento, è stato creato nel 2010 in accordo tra il ministero delle Finanze, le regioni Lombardia e Veneto, per sostenere gli enti territoriali che si trovano in aree confinanti con l’Alto Adige ed il Trentino. Si tratta complessivamente di 48 comuni, 42 dei quali confinano con il Trentino e 6 con l’Alto Adige. Dalla sua creazione le province di Bolzano e Trento hanno versato complessivamente nel Fondo 550 milioni di euro.

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