Primo via libera dal Parlamento allo studio sul treno delle Dolomiti

Dalle commissioni Trasporti di Camera e Senato voto all’unanimità alla rinascita della Dolomitenbahn da Venezia a Bolzano 

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treno delle Dolomiti

Nuovo passo avanti per il progetto del treno delle Dolomiti che vuole unire Venezia con Bolzano e Trento con i binari circumnavigando le Dolomiti, collegando Calalzo a Cortina e questa a Dobbiaco e la Val Pusteria, oltre che Primolano con Feltre, con la creazione di un anello ferroviario che dalla montagna veneta porterebbe a Bolzano attraverso la Valle Isarco, poi a Trento e nuovamente a Venezia tramite la Valsugana: un’infrastruttura con un formidabile valore turistico oltre che di servizio pubblico per il trasporto locale.

Un progetto sulla carta di cui si parla già da qualche anno, ma che ha avuto un formale passaggio parlamentare con l’approvazioneall’unanimità da parte delle commissioni Trasporti di Camera e Senato all’inserimento nel contratto di programma di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) del progetto di cui si parla da qualche anno. Con questa deliberazione, la rinascita della “Dolomitenbahn” si fa sempre più concreto, con un’infrastruttura moderna e basata su un’infrastruttura a scartamento ordinario al posto dell’originaria ferrovia a scartamento ridotto che tra il 1921 e il 1964 collegava Calalzo di Cadore, Cortina d’Ampezzo e Dobbiaco.

Soddisfatto il deputato bellunese del M5s, Federico D’Incà: «in Parlamento è stato espresso un voto favorevole all’unanimità al parere che le commissioni Trasporti di Camera e Senato hanno dato al Contratto di programma, nella parte riguardante gli investimenti tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. Grazie a questo parere, che determina la politica per il settore ferroviario dei prossimi cinque anni, siamo riusciti ad inserire sia lo studio di fattibilità per il Treno delle Dolomiti da Calalzo a Cortina e poi Dobbiaco, sia quello per la PrimolanoFeltre. In questo modo — continua D’Incà — possiamo finalmente pensare di programmare uno studio di fattibilità che indichi una volta per tutte la strada maestra da seguire nello sviluppo infrastrutturale a turistico delle Dolomiti. Adesso è compito di tutti correre e adempiere a tutti i passaggi burocratici per raggiungere l’obiettivo dell’anello ferroviario delle Dolomiti».

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