Danni da maltempo anche per il lago di Garda riempito di fango e detriti

Il fiume Sarca e lo scolmatore dell’Adige hanno compromesso l’equilibrio delle acque nella parte trentina del più grande bacino lacustre italiano. 

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lago di garda

Anche il lago di Garda è rimasto pesantemente colpito dagli effetti del maltempo della scorsa settimana, con l’immissione da parte del fiume Sarca in piena di numerosi detriti portati dalla corrente e di acque fredde e fangose dall’apertura dello scolmatore del fiume Adige per evitare l’alluvione nel Veronese.

L’apporto di materiale solido, soprattutto legname, è stato causato in particolare dal Sarca, l’immissario del lago, che in piena ha trasportato a valle di tutto raccogliendolo lungo il suo basso percorso nella valle dei Laghi. A nulla sono valse le reti di protezioneinstallate dalla Protezione civile alla foce del fiume per evitare l’ingresso nel lago di Garda dei detriti in galleggiamento. La pressione dei tronchi di albero e il forte vento le ha divelte, riversando nelle baie a ridosso della foce del fiume un’impressionante quantità di legname che galleggia sul pelo dell’acqua che dovrà essere recuperato.

Più problematici e duraturi nel tempo sono gli effetti derivanti dall’apertura dello scolmatore del fiume Adige per evitare la piena nel Veronese. L’afflusso di oltre 350 metri cubi al secondo di acque fangose e fredde per circa 17 ore hanno causato un vistoso plume marrone sulle acque azzurre del lago di Garda, che hanno contribuito all’intorbidamento delle acque e all’abbassamento repentino della loro trasparenza, andando a compromettere la fauna ittica e l’equilibrio del fitoplancton anche per via dell’abbassamento della temperatura dell’acqua. Senza considerare che la piena di Sarca e dello scolmatore potrebbero avere trascinato nel lago anche qualche contaminazione chimica inquinante.lago di garda

La Comunità del Garda si è già attivata per predisporre una serie di analisi prolungate nel tempo per valutare l’evoluzione della situazione e la qualità delle acque.

I danni non si limitano solo alla qualità delle acque del lago: il forte vento ha dato forza alle onde che hanno eroso lungolaghi e spiagge, accatastandovi, poi, montagne di legname. Alberi divelti si sono registrati un po’ lungo tutta la costa veneta del lago.

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