Gli sbancati all’attacco: «Cinquestelle come il Pd»

Bitonci: «stanziati 1,5 miliardi di euro. Il 30% è solo un anticipo: se ci saranno ulteriori risorse, innalzeremo il risarcimento». 

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E’ tempesta sulla testa dei pentastellati in tema di indennizzi per i truffati delle banche con gli sbancati all’attacco, che li hanno tacciati con un bruciante «siete come il Pd». Secondo l’Associazione vittime del salvabanche, chiusa la campagna elettorale e la stagionedelle facili promesse,  «hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti l’intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere, arriva la norma di legge. Un rimborso parziale, solo nella misura del 30%».

Le contestazioni degli sbancati al governo Conte vertono sul mancato intervento sui «decreti incostituzionali di risoluzione delle quattro banche e delle due venete emanati dal Pd alla Corte Costituzionale», oltre a costringere gli istituti di credito «che hanno acquistato a un euro a metterci i soldi per rimborsare tutti» e punire i responsabili «comprese Banca Italia e Consob» per mancata vigilanza. Si parla apertamente di «tradimento» che difficilmente verrà dimenticato da qui alle elezioni europee, che saranno il banco di prova del consenso del grillismo al governo nazionale. E dopo i “successi” di Roma e di Torino c’è da attendersi qualche dubbio.

I risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Carife, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca affermano che per gli obbligazionisti «non si è fatto nulla di nuovo, si applicano semplicemente gli strumenti che aveva messo in piedi il vecchio governo, quindi rimborso forfait o arbitrato da liquidare tramite il Fondo interbancario di tutela dei depositi», mentre gli obbligazionisti con rapporto negoziale indiretto «esclusi dai rimborsi dal precedente governo, rimangono esclusi anche dal nuovo, coloro che avevano comprato da intermediario non sono stati presi in considerazione». Scontenti anche gli azionisti: per loro, denuncia l’Associazione, «i ristori sono parziali del 30% nella misura massima di 100.000 euro».

Sulla questione interviene il sottosegretario all’Economia, il padovano Massimo Bitonci: «sono 1,5 i miliardi a disposizione dei risparmiatori truffati dalle banche, importo stanziato nella manovra di Bilancio, ben 15 volte di più di quanto messo dal PD dopo anni di Governo. Attraverso l’arbitrato Consob con domanda super semplificata e puramente documentale, dal prossimo luglio inizieranno i rimborsi per una platea di 300.000 potenziali beneficiari, azionisti che potranno veder restituito il 30% di quanto hanno perso. Siamo sempre stati chiari: questo ristoro, che non ha eguali in Europa, deve essere considerato un acconto. Infatti, come spiega il comma 6 dell’articolo della legge di Bilancio che sarà approvata entro dicembre, potrà “aumentare la misura percentuale dei rimborsi (…) tenendo conto delle risorse effettivamente disponibili”. L’arbitro Consob sarà potenziato, istituendo ben dieci collegi, tra i quali “uno o più specializzati per la trattazione di domande presentate dai risparmiatori che hanno un valore Isee non superiore a 35.000 euro nel 2018” – prosegue Bitonci -. Quello che abbiamo promesso l’abbiamo mantenuto. Forse qualcuno non ha ben compreso la portata della norma, dell’impegno della Lega e del sottoscritto per trovare una via, non solo sulla carta, ma in grado di portare all’effettivo pagamento di un primo acconto di quanto molti cittadini hanno perso».

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