Esther Hoppe e Christian Poltera concludono la stagione 2018 di Musikamera

La nuova stagione partirà a gennaio con grandi interpreti di spessore internazionale. Di Giovanni Greto 

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Ultimo appuntamento per la stagione 2018 di Musikamera. Alle sale Apollinee del Teatro La Fenice lunedì 12 e martedì 13 novembre (ore 20.00) il duo svizzero composto da due musicisti quasi coetanei – Esther Hoppe, violino, nata nel 1978; Christian Poltera, violoncello, nato nel 1977 – eseguirà un programma di musiche di Bach (1685-1750) e del primo Novecento francese.

Si inizia con la celeberrima Suite n. 1 BWV 1007 per violoncello solo, affascinante e ricca nell’opulenza melodica e nella scorrevolezza ritmica, elegante nei minuetti, grave e pensosa nella Sarabanda, briosa e popolaresca nella Giga finale. Con un salto di due secoli si arriva alla Sonatina per violino e violoncello di Arthur Honegger (1892 – 1955), compositore svizzero attivo in Francia che ha avuto sempre in Bach il suo principale modello di riferimento. Da lui prende il contrappunto rigoroso, che innesta nello stile politonale che caratterizza anche la Sonatina in programma. Segue la Sonata n. 1 BWV 1001, una delle più belle e intense mai scritte da Bach, espressiva nell’Adagio iniziale, ricca nella celeberrima Fuga, malinconica nella Siciliana e travolgente nel Presto conclusivo. Il concerto si conclude con  l’interessante Sonata per violino e violoncello di Maurice Ravel (1875 – 1937), composta fra il 1920 e il 1922 “à la mémoire de Claude Debussy”. La Sonata è un punto di svolta nell’evoluzione della carriera del compositore e rappresenta, come indica lo stesso autore, la rinuncia al fascino armonico e la reazione sempre più netta al senso della melodia.

Esther Hoppe suonerà un violino di Gioffredo Cappa del 1690, mentre Christian Poltera utilizzerà il famoso violoncelloMara” costruito da Antonio Stradivari nel 1711.

Per una stagione che si avvia alla chiusura, un’altra sta per iniziare. La terza stagione di Musikamera si svilupperà in quattordici concerti, dodici in doppio turno, alle Sale Apollinee, e due in Sala Grande, che toccano molti punti salienti della letteratura strumentale e vocale da camera dal Seicento al Novecento, con sensibili novità rispetto alla programmazione degli anni precedenti. L’arco cronologico e il panorama stilistico proposti sono, come di consueto, ampi, con un’estensione verso la prima metà del Seicento dovuta all’omaggio che Musikamera porge ai 400 anni dalla nascita di Barbara Strozzi (Venezia 1619 – Padova 1667), virtuosissima cantante e compositrice veneziana. Alcuni brani vocali di Handel e due Partite di Bach, una per violino e una per pianoforte, costituiscono la parte della rassegna dedicata alla musica barocca.

Del periodo classico vengono eseguiti una Sonata di Haydn e una serie di quartetti di Beethoven, ma protagonista anche di questa Stagione sarà l’Ottocento, a cominciare dai Capricci di Paganini per toccare poi Schubert, Mendelssohn, Schumann e Chopin, con capolavori come la Sonata D 959 di Schubert e il Quintetto op. 44 di Schumann. La Francia sarà presente con alcuni brani di Fauré, Debussy e Ravel, mentre il Novecento sarà ben rappresentato da Prokofiev, Kachaturian e alcuni compositori del Novecento storico italiano.

I temi e le idee che emergono dal programma e che cercano di dare continuità alla programmazione artistica sono sostanzialmente tre: prosegue il “ciclo Brahms” che intende portare alla Fenice, nell’arco di qualche anno, l’integrale della musica da camera del grande maestro tedesco: sono previsti nel 2019 i tre Trii per pianoforte, violino e violoncello, oltre a una selezione di Lieder dal ciclo “Die schöne Magelone”; conclusa l’integrale dei Trii di Beethoven, si guarda già alle celebrazioni del 250° anniversario della nascita del musicista (1770 – 1827) che cadrà nel 2020, con l’intento di proporre in due o tre anni l’integrale dei suoi Quartetti affidata a complessi diversi. Dopo l’op. 132 eseguita nel 2018 dal Quartetto di Cremona, nel 2019 sono in programma ben sette altri Quartetti; inizia una piccola ma significativa presenza della musica da camera del Novecento storico italiano, con Castelnuovo-Tedesco, Nino Rota ed il compositore padovano Silvio Omizzolo sostenuto dalla Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi di Padova.

La scelta degli interpreti si rivolge sempre più ai maggiori protagonisti del concertismo italiano e internazionale: prima fra tutti sarà la celeberrima Marta Argerich, una delle più grandi interpreti viventi e vero mito per generazioni di pianisti. La Argerich suonerà in Sala Grande il 10 aprile con il Quartetto Quiroga, uno dei complessi più quotati al mondo, e il concerto sarà la prima tappa di un tour che toccherà altre città italiane.

Il secondo appuntamento in Sala Grande, il 28 ottobre, sarà affidato al rinomato pianista franco-canadese Louis Lortie, che eseguirà un programma interamente dedicato agli Studi di Chopin.

Nelle Sale Apollinee suoneranno: la violinista italo-armena Sonig Tchakerian (il concerto d’esordio il 18 e 19 gennaio), con un programma per violino solo comprendente Bach, Paganini e i suoi amati compositori armeni. Fra i pianisti ascolteremo: Boris Petrushansky (il 6 e 7 febbraio), russo naturalizzato italiano, che eseguirà, fra le altre cose, una difficile sonata del suo connazionale Prokofiev; Andrea Lucchesini (il 12 e 13 marzo), uno dei più apprezzati pianisti italiani, proporrà due capolavori della letteratura pianistica romantica, uno di Schubert e l’altro di Schumann; il giovane emergente Alessandro Taverna (il 2 e 3 luglio) suonerà un articolato programma franco-tedesco.

Fra gli ensemble si rileva la presenza del duo Dindo-De Maria (il concerto conclusivo il 3 e 4 novembre), violoncello e pianoforte, solisti di grande caratura che spesso affrontano assieme il repertorio cameristico, anche quello meno consueto. Di grande interesse il versatile baritono tedesco Christian Immler (il 4 e 5 maggio), specialista di musica barocca ma ferrato anche nell’Ottocento tedesco e francese.

Passando al trio, troviamo Corrado Giuffredi (11 e 12 giugno), primo clarinetto dell’Orchestra della Radio Svizzera Italiana, con Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, impegnati in un programma peculiare ed accattivante che va da Beethoven a Rota. Ai giovani componenti del Trio Kanon sono affidati i tre Trii di Brahms (11 e 12 maggio), mentre la storica formazione viennese del Trio Altenberg (4 e 5 giugno) eseguirà, assieme ad Alfredo Zamarra, prima viola del Teatro La Fenice, i Quartetti con pianoforte di Fauré e di Richard Strauss.

Non può mancare, in una stagione di musica da camera, la formazione principe di questo genere, il quartetto. Oltre al già citato Quartetto Quiroga, suoneranno alla Fenice il giovanissimo Quartetto Adorno (28 e 29 settembre), che proporrà in due serate consecutive sei Quartetti di Beethoven, tre la prima sera e tre la seconda. Differenziare il concerto del primo e del secondo turno è per Musikàmera un’eccezione alla regola che verrà compensata dando agli abbonati la possibilità di assistere a entrambi i concerti con un’opzione a prezzo ridotto. Altro giovane quartetto emergente è il Quartetto Nous che suonerà il 26 e il 27 aprile con Giampaolo Bandini, considerato uno dei migliori chitarristi italiani: in programma rari e interessanti brani per Quintetto di Boccherini e Castelnuovo-Tedesco.

L’appuntamento annuale con la musica barocca è infine affidato all’ensemble La Venexiana (il 5 e 6 ottobre), uno dei più importanti gruppi di madrigalisti oggi in attività. Le splendide voci di Emanuela Galli e Monica Piccinini ricorderanno, come s’è detto, il quattrocentenario di Barbara Strozzi e daranno anche un assaggio dei meravigliosi duetti vocali di Handel.

Ancora una volta una stagione ricca e multiforme, con grandi interpreti, alcuni dei quali per la prima volta a Venezia, a fianco di giovani di talento in rapida ascesa sulla scena concertistica. Una stagione pensata per alimentare in città la passione per la musica da camera e con l’ambizione di portare Musikamera al livello delle maggiori istituzioni concertistiche italiane e internazionali.

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