Passante di Bologna e Cispadana: l’Emilia Romagna non ci sta al “niet” toninelliano

Vertice in Regione sulle infrastrutture: Regione, Città metropolitana e Comune di Bologna, associazioni d'impresa e organizzazioni insieme. In ballo miliardi di opere e migliaia di posti di lavoro. Chiesto un incontro urgente al presidente Conte per sbloccare i progetti. 

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Passante di Bologna e la Cispadana

L’Emilia Romagna delle istituzioni, quella che produce e lavora, non ci sta e decide di inviare una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, per chiedere un incontro urgente sulle infrastrutture regionali, in primis il Passante di Bologna e la Cispadana.

La richiesta sarà inviata con le firme delle istituzioni, regione Emilia Romagna e comune di Bologna, e di tutte le principali categorie economiche e sociali regionali, che aderiscono al Patto per il lavoro: Cgil, Cisl, Uil, Agci, Confcooperative, Legacoop, Confindustria, Confimi, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti e Confagricoltura.

«Chiediamo il rispetto delle istituzioni e soprattutto di un intero territorio» ha detto il presidente della RegioneStefano Bonaccini, al termine della riunione del tavolo che ha visto la partecipazione del sindaco di BolognaVirginio Merola, e degli assessoriregionale, Raffaele Donini, e comunale, Irene Priolo, dopo la decisione del ministro Toninelli di procedere con il mini-Passante, nonostante l’accordo al cosiddetto Passante di mezzo attualmente in attesa della Conferenza dei servizi per l’avvio dei lavori.

«Siamo di fronte ad uno strappo istituzionale clamoroso e a uno sgarbo senza precedenti – ha proseguito Bonaccini -, che blocca opere già finanziate e strategiche per la competitività del territorio, delle sue imprese e per la vita quotidiana dei cittadini. Chiediamo tutti insieme un incontro urgente con il presidente del Consiglio e, come Regione, stiamo valutando, se il Ministero non si fermerà, di aprire anche un conflitto di attribuzioni dinanzi alla Corte costituzionale perché non sta scritto da nessuna parte che le decisioni spettino solo al Governo».

Bonaccini ribadisce la necessità di «rispettare gli impegni presi» circa il Passante di Bologna e la Cispadana, oltre a definire «clamoroso non aver potuto vedere un progetto alternativo a tutto ciò di cui avevamo discusso. Noi siamo convinti che il progetto sia uno, quello in Conferenza di servizi, condiviso e voluto dal territorio. Lo si analizzi, lo si migliori, lo si smonti se se ne ha la forza: noi abbiamo argomenti e numeri da portare e vorremmo confrontarli con quelli del Ministero».

«Ritengo che l’aspetto più importante sia ripristinare le corrette relazioni istituzionali che sono state calpestate da questa modalità – ha aggiunto il sindaco di Bologna, Virginio Merola – l’opzione zero non è possibile, come mi sembra stia riconoscendo il Governo, ma noi continuiamo a chiedere il confronto».

Bonaccini ha poi sottolineato che «è molto importante che si sblocchi la partita della concessione di Autobrennero. Chiediamo, per quanto riguarda la Cispadana, che siano confermati gli investimenti programmati per il Paese: siamo nell’ordine dei 4 miliardi; che siano confermati gli investimenti complementari per le province di Modena e Reggio (alcune decine di milioni) e, soprattutto, che siano confermati gli impegni assunti per la Bretella e la Cispadana, anche queste opere fondamentali».

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