Sanità dell’Emilia Romagna: nel 2018 altre 4.000 nuove assunzioni a tempo indeterminato

In tre anni entrati o stabilizzati quasi 9.000 medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori sanitari. Copertura del turnover al 120%. 

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Sanità dell'Emilia Romagna

Il 2018 della sanità dell’Emilia Romagna si chiude con più di quattromila assunzioni (4.060), di cui oltre 1.500 stabilizzazioni: contratti, tutti a tempo indeterminato, per 1.000 medici e 3.000 tra infermieri, ostetriche e tecnici che portano i nuovi ingressi nelle strutture della sanità emiliano romagnola nel triennio a quota 9.000 unità.

Professionisti e operatori sanitari che sono stati immessi in corsia e nei servizi di tutto il territorio regionale grazie al piano di rafforzamento degli organici voluto dalla Regione e realizzato con un duplice obiettivo: alzare ulteriormente la qualità delle prestazioni fornite ai cittadini, portando anche a termine progetti specifici come quello sulla riduzione delle liste d’attesa per visite ed esami, e offrire nuove possibilità di impiego o un futuro certo a chi già lavora nel servizio sanitario regionale.

Per tale obiettivo, la regione ha investito oltre 24 milioni di euro per stabilizzazioni, conferme dei contratti in essere, nuove assunzioni e copertura del turnover al 120%, con punte del 150% per gli infermieri e di poco inferiori al 130% per i medici.

«Garantire ai cittadini servizi sempre migliori, questo è il nostro obiettivo- sottolineano il presidente della RegioneStefano Bonaccini, e l’assessore alle politiche per la saluteSergio Venturi – oltre a ridurre i costi che devono sostenere, come dimostra l’abolizione del superticket su farmaci, visite ed esami per redditi familiari fino a 100.000 euro l’anno e quella del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per famiglie con almeno due figli a carico, a partire dal primo gennaio. E poiché la qualità di un sistema sanitario è fatta anche dalla quantità e dalla competenza di chi ci lavora, abbiamo intrapreso questo percorso di portata unica in Italia, che ha dato risultati eccezionali. All’investimento sul personale – ricordano Bonaccini Venturi – si aggiungono poi 150 milioni di euro destinati all’edilizia sanitaria e all’ammodernamento degli strumenti diagnostici e di cura».

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