Passo Sella, gli operatori turistici del valico chiedono chiarezza sull’accessibilità per la prossima estate

La sperimentazione del contingentamento al traffico attuata nelle due ultime stagioni estive è stata fallimentare. Albergatori e ristoratori chiedono di sapere in congruo anticipo le decisioni della provincia di Trento. Dal Veneto contrarietà alla chiusura del passo.

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chiusura di passo sella

E’ ancora gennaio, ma gli operatori turistici dei Passo Sella chiedono alla provincia di Trento chiarezza sull’accessibilità al valico per la prossima stagione estiva e lo fanno con congruo anticipo per potere programmare la loro attività dopo che nelle sperimentazioni di contingentamento del traffico delle ultime due stagioni hanno causato gravi danni economici e disagi ai turisti.

La scorsa estate, prima e dopo il contingentamento orario al passaggio di auto verso il passo Sella durante le ore diurne dal lunedì al venerdì, albergatori e ristoratori avevano protestato duramente, complice decisioni arrivate dalla Provincia all’ultimo momento, a promozione ed orinativi già effettuati, tanto che otto degli operatori che lavorano sul passo avevano presentato un ulteriore ricorso al Tribunale amministrativo regionale dopo quello che era stato inoltrato al termine dell’estate precedente, quando le province di Trento e Bolzano avevano deciso la chiusura totale al traffico motorizzato durante i mercoledì di luglio e agosto, chiedendo un risarcimento per i mancati guadagni correlati proprio alle limitazioni al traffico che hanno causato un drastico calo dell’afflusso di turisti e, conseguentemente, di attività.

Apertura al dialogo da parte del nuovo assessore al turismo del Trentino, Roberto Failoni, che di professione fa l’albergatore: «per quest’anno non è stato ancora deciso nulla, ma prima di farlo nei prossimi giorni incontrerò tutti gli operatori del passo e gli amministratori locali per trovare una soluzione che coniughi al meglio le loro legittime esigenze con quelle dell’ambiente». Secondo Failoni, «c’è bisogno di analizzare i dati e fare una riflessione seria sul tema, confrontarsi per comprendere quali siano state le esatte dinamiche in gioco l’anno scorso e di conseguenza agire». E non è escluso che il Trentino per l’estate 2019 torni sui suoi passi evitando di adottare provvedimenti demagogici che non hanno ricadute tangibili sull’ambiente, anche perché il divieto serve solo a spostare il traffico turistico sulle località vicine.

Da parte del versante veneto, permane la contrarietà a qualsiasi blocco del traffico sui valichi dolomitici, ritenuti controproducenti se non dannosi sia per l’ambiente che per l’economia della montagna.

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