Presentato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto di Intesa Sanpaolo

Aggiornato al III trimestre 2018, emerge la crescita dell’export che “pesa” il 31% del totale distrettuale nazionale. NordEst sempre più basato sullo sviluppo dei distretti. 

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E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto, curato dalla Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo, aggiornato ai primi nove mesi del 2018. Nel terzo trimestre del 2018, i distretti del Triveneto, raggiungendo il livello di 8,2 miliardi di euro di esportazioni, hanno realizzato un ulteriore lieve incremento (+0,9%). Il dato rappresenta tuttavia un rallentamento rispetto al passo di crescita osservato nei primi 6 mesi dell’anno, ma è sostanzialmente allineato con la variazione media distrettuale nazionale (+1,4%). Nei primi 9 mesi del 2018 i distretti triveneti sono cresciuti dell’1,6%, raggiungendo 25 miliardi di euro esportati, pari a circa il 31% del totale nazionale distrettuale.

«Le esportazioni dei distretti triveneti nei primi nove mesi dello scorso anno sono cresciute dell’1,6%, raggiungendo i 25 miliardi di euro esportati, pari al 31% del totale nazionale distrettuale – commenta il direttore regionale di banca Intesa Sanpaolo, Renzo Simonato -. Il Triveneto conferma quindi la propria vocazione all’esportazione, sostenuta anche grazie alle molte eccellenze distrettuali. Anche nel 2019 Intesa Sanpaolo continuerà dunque a garantire il proprio sostegno alle aziende che vogliono crescere all’estero, oltre a promuovere investimenti in capitale umano, operazioni di finanza straordinaria e innovazione, con un’attenzione particolare alla filiera. A tale proposito nel triveneto hanno già aderito circa 90 aziende capofila con complessivi 10.600 dipendenti e circa 1.000 imprese fornitrici per un giro d’affari globale di 6,4 miliardi di euro».

Sono stati ancora i distretti triveneti della filiera metalmeccanica (+5,7% pari a +373 milioni di euro) a trainare l’espansione nei primi 9 mesi del 2018, grazie al buon inserimento nelle catene produttive tedesche (+9,6% pari a +88 milioni; in Germania mercato con il maggiore incremento) e alle opportunità del mercato cinese (+18% pari a +68 milioni). Si sono messi in evidenza per rilevanza di crescita anche i distretti veneti delle materie plastiche e del grafico-cartario (+5,1% pari a +69 milioni di euro). Per il Sistema Casa, hanno segnato un buon incremento le esportazioni della filiera dell’arredo. Per i distretti del Sistema Moda e dell’Agroalimentare si è osservata invece una complessiva diminuzione dei valori esportati rispetto al 2017: per la Moda hanno influito i cali del distretto Orafo di Vicenza (-4,8%) e dell’Occhialeria di Belluno, mentre per l’Agroalimentare le diminuzioni dei due distretti delle mele del Trentino Alto Adige hanno trascinato in territorio negativo l’intero comparto.

Relativamente ai mercati di sbocco, i migliori risultati di crescita delle imprese distrettuali del Triveneto nei primi 9 mesi si sono registrate per lo più in Europa con Francia, Paesi Bassi e Germania ai primi tre posti, seguiti da Svezia, Spagna e Austria, sempre nelle prime 20 posizioni. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, rispettivamente secondo e quarto mercato per rilevanza di export dei distretti triveneti, le vendite si sono ridotte nei primi 9 mesi del 2018, ma tra luglio e settembre sono tornate a crescere su base tendenziale. Tra i mercati di sbocco emergenti, la Cina raggiunge la crescita più alta, seguita da Repubblica Ceca, India e Polonia.

Frenano i distretti veneti, mentre Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia fanno meglio della crescita nazionale

Tra le tre regioni, nei primi 9 mesi del 2018 il Veneto detiene la crescita più consistente in valore delle esportazioni, con 277 milioni di euro in più dell’anno precedente, ma con una variazione piuttosto modesta (+1,5% vs. +2 del valore medio distrettuale nazionale) influenzata dal calo delle esportazioni di 10 dei suoi 25 distretti. In Trentino Alto Adige, i distretti hanno invece conseguito un incremento tendenziale migliore (+2,5% pari a +80 milioni di euro), grazie soprattutto alle performance dei distretti della metalmeccanica, mentre il Friuli Venezia Giulia è la regione con l’aumento tendenziale più alto (+ 2,7% pari a +38,9 milioni di euro al netto della Meccanica di Udine e Pordenone), a cui hanno contribuito in modo determinante gli incrementi delle esportazioni dei distretti del Sistema Casa.

Biomedicale di Padova si conferma in forte accelerazione

Per quanto riguarda invece i poli tecnologici del Triveneto, nel terzo trimestre hanno confermato la crescita sostenuta delle esportazioni (+6,3% pari a +9,6 milioni di euro) a differenza degli altri poli nazionali rimasti sostanzialmente in linea con i valori registrati nel 2017: complessivamente, nei primi 9 mesi del 2018 i poli del Triveneto sono cresciuti ad un ritmo del +9,6%. Spicca su tutti il Biomedicale di Padova con tassi di crescita a doppia cifra (+13,5%) nei primi 9 mesi e in netta accelerazione nel terzo trimestre 2018 (+ 22,7%).

I distretti del Veneto: tra i migliori la Termomeccanica scaligera e la Meccanica strumentale di Vicenza

Tra i migliori distretti veneti, la Termomeccanica scaligera apre la classifica per incremento in valore delle esportazioni nei primi 9 mesi (+81,5 milioni di euro pari a +7,5%), seguita dalla Meccanica strumentale di Vicenza (+61 milioni di euro pari a +3,6%): entrambi i distretti sono cresciuti sia in Germania sia in mercati emergenti lontani come la Cina (Termomeccanica scaligera) e il Messico (Meccanica Strumentale di Vicenza). Una crescita sostenuta si è osservata anche per le Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova (+59,1 milioni di euro pari a +5,3%), per il Mobile di Livenza e Quartiere del Piave (per la parte della provincia di Treviso) (+56, 9 milioni di euro pari a +4,5%), per la Termomeccanica di Padova (+56 milioni di euro pari a +7,1%), per le Calzature del Brenta (+54,4 milioni di euro pari a +8,8%) e per il Prosecco di Valdobbiadene (52,4 milioni di euro pari a +10,9%), secondo miglior distretto agroalimentare a livello nazionale, che, nonostante le incertezze della Brexit, ha ulteriormente affermato la sua penetrazione sul mercato inglese. Ci sono stati altri 8 distretti veneti che hanno segnato un incremento delle esportazioni: i Prodotti in vetro di Venezia e Padova, il Grafico veronese, la Calzatura veronese, la Calzatura sportiva di Montebelluna, i Dolci e pasta veronesi, i Mobili in stile di Bovolone, il Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, gli Elettrodomestici di Treviso.

Spiccano invece per i cali tendenziali tre importanti distretti del Sistema Moda veneto: l’Occhialeria di Belluno (-3,5% pari a -74,2 milioni di euro), che risente del ridimensionamento delle vendite negli Stati Uniti, in Cina e in Germania; l’Oreficeria di Vicenza, è stato il distretto orafo italiano con la diminuzione più pronunciata dei valori esportati nei primi 9 mesi del 2018 (‑4,8% pari a – 47,9 milioni di euro); la Concia di Arzignano (-1,7% pari a -29,8 milioni di euro). Da segnalare infine la variazione negativa a doppia cifra (-13,8%) del Marmo e granito di Valpolicella e quelle dei restanti distretti veneti: i Sistemi per l’illuminazione di Treviso e Venezia, le Carni di Verona, l’Ittico del Polesine e del Veneziano, i Vini del veronese, il Mobile del bassanese, il Tessile e abbigliamento di Treviso.

Ripresa dei distretti del Trentino Alto Adige grazie alla meccatronica

E’ tornato in territorio positivo l’export distrettuale del Trentino Alto Adige, grazie alla brillante performance nei primi 9 mesi del 2018 dei due distretti della filiera metalmeccanica: +13,2% per la Meccatronica di Trento (in ulteriore accelerazione nel terzo trimestre 2018) e +6,9% per la Meccatronica dell’Alto Adige. Per i distretti dell’agroalimentare, le Marmellate e i succhi di Frutta del Trentino Alto Adige hanno riportano una crescita pronunciata (+9,2% pari a +21,9 milioni di euro) che non è sufficiente a riassorbire le pesanti diminuzioni dell’export dei distretti delle mele (-65,8 milioni per le Mele dell’Alto Adige e -31,8 milioni per le Mele del Trentino) e dei Vini e distillati di Bolzano (-14,2% milioni di euro), sui quali hanno influito le riduzioni subite in Belgio e nei Paesi Bassi. I Vini e distillati di Trento hanno replicato i valori esportati nel 2017 (+0,7%), mentre i Salumi dell’Alto Adige hanno segnato una lieve flessione (-1,0%). Negative anche le variazioni dei distretti del Sistema Casa: -4,2% per il Legno e arredo (anche se nel terzo trimestre si è notata un’inversione di tendenza positiva) e -1,4% per il Porfido di Val di Cembra.

La Filiera del Mobile porta la crescita maggiore al Friuli Venezia Giulia

Infine per i distretti del Sistema Casa del Friuli Venezia Giulia sono stati tre trimestri di crescita sostenuta sui mercati internazionali, dove le esportazioni sono aumentate complessivamente di 31,3 milioni di euro (pari a +2,7%) grazie alle Sedie e Tavoli di Manzano (che si è messo in evidenza come migliore distretto: +4,5%), seguito dagli Elettrodomestici di Pordenone (+4,2%) e dal Mobile di Pordenone (+1,1%). Tutti i distretti dell’agroalimentare hanno fornito un contribuito positivo alla crescita regionale (+7,7 milioni di euro pari a +2,7%), spinti dal traino del distretto più piccolo, il Prosciutto di San Daniele cresciuto a doppia cifra (+12,3%) seguito dal Caffè di Trieste (+1,4%) e dai Vini distillati del Friuli (+1,2%). Il distretto della Meccanica di Udine e Pordenone chiude i primi 9 mesi in sostanziale stabilità rispetto l’anno precedente (-0,2%), ma presenta una accelerazione di crescita nel terzo trimestre, grazie al rafforzamento nel mercato tedesco e alla ripresa di quello statunitense, unitamente a nuove importanti commesse in Cina.

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