A2a con Aim Vicenza e Agsm Verona a studio dossier Ascopiave

Probabile obiettivo un generale riassestamento delle multiutility in Veneto con la creazione di un soggetto da un milione di clienti. 

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deficit energetico

Aim Vicenza, Agsm Verona e la lombarda A2A hanno sottoscritto una lettera d’intenti non vincolante finalizzata all’avvio dello studio di un percorso congiunto volto a valutare la possibile acquisizione degli assets del gruppo Ascopiave nel settore della vendita del gas e dell’energia elettrica nonché la costituzione di un’alleanza nel settore della distribuzione gas.

Le tre società hanno diffuso a tal proposito una nota congiunta in cui s’informa come lo studio avrà anche l’obiettivo di analizzare le opzioni di miglioramento del posizionamento competitivo delle tre società nelle rispettive aree d’intervento, anche attraverso l’analisi di possibili sinergie e opportunità di creazione di valore, con lo scopo di valorizzare eccellenze operative, relazioni con i territori serviti e tradizione delle rispettive realtà.

Lo studio che affronterà da subito il dossier Ascopiave, avrà una durata di circa nove mesi, al termine dei quali le parti potranno condividere, ove sussistano le condizioni necessarie, l’interesse a proseguire il percorso, sottoponendo i passi successivi all’esame e all’approvazione dei soci.

La lettera d’intenti non vincolante per i soggetti firmatari verte soprattutto sulla gara aperta da Ascopiave per la vendita del pacchetto clienti (circa 700.000) in ambito elettricità e gas (attualmente gestiti dalla commerciale AscoTrade) che ha deciso di concentrarsi sulla gestione delle reti gas. Il termine per la presentazione delle offerte non vincolati è fissata per metà aprile, termine entro cui le tre società firmatarie del patto dovranno allestire la propria proposta.

Una proposta che, secondo voci ben informate, verterebbe su due gambe, strutturata in modo da non interferire nel progetto di fusione avviato tra Agsm Verona e Aim Vicenza, sempre che questo vada finalmente a buon fine dopo anni di tira e molla. Detto di quest’aspetto, l’offerta che le tre multiutility farebbero ad Ascopiave consisterebbe nell’acquisizione di Ascotrade (il ramo commerciale che la municipalizzata della Marca trevigiana vuole cedere) pagata tramite una serie di incroci e passaggi azionari, carta contro carta per limitare al massimo l’utilizzo di risorse finanziarie. Secondo questo schema, le municipalizzate di Verona e Vicenza salirebbero a poco più del 50% del capitale di Ascotrade che, sommati i clienti delle altre due aziende, raggiungerebbela quota obiettivo di circa un milione di clienti serviti, mentre Aim Vicenza e Agsm Verona cederebbero ad Ascopiave la loro quota nella gestione delle reti gas, con Ascopiave che sarebbe poco oltre la maggioranza nella realtà che gestirebbe le reti gas di gran parte del Veneto.

A2A, in questo incrocio di scambi azionari, rileverebbe i clienti extra Veneto di Ascopiave, circa 200.000 utenti concentrati in gran parte in BluMeta attiva nella provincia di Bergamo, consolidando così il proprio ruolo di leader in terra lombarda dopo le fusioni ed acquisizioni degli anni scorsi.

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