“Imprese Vincenti”: a Padova la tappa del Triveneto

Iniziativa congiunta tra Banca Intesa Sanpaolo, Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso. 

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imprese vincenti

Ha fatto tappa a Padova la selezione per il Triveneto di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del “Made in Italy”.

Presentato lo scorso febbraio, “Imprese Vincenti” ha raccolto un ampio interesse in tutta Italia, grazie all’opportunità offerta alle PMI di essere inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner dell’iniziativa, Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso. Sono state oltre 1.800 le aziende che si sono autocandidate sul sito di Intesa Sanpaolo in quanto rappresentative dell’eccellenza nazionalenelle tre categorie identificate per il programma “Imprese Vincenti”: industria e servizi, food & beverage, moda e design.

Le imprese che si sono candidate rappresentano da sole oltre l’1,5% del PIL italiano. 
Dopo un processo di analisi delle candidature, sono state selezionate 120 imprese, suddivise per categoria produttiva ed area geografica. Dopo le prime tappe tenutesi a Milano, Bologna e Torino l’appuntamento patavino della selezione ha ospitato le 15 Imprese Vincenti” – 5 per ogni categoria di riferimento – che si sono presentate all’ampia platea raccontando la propria storia d’impresa e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo: HOME, H-07, Maglificio Ferdinanda, Tessuti Artistici Fortuny ed Emmegi Ricami per la categoria Moda e Design; Botter, Vi.V.O. Cantine, Bottega, The Bridge e Il Granaio delle idee per la categoria Food & Beverage; Turatti, Galdi, Cytech, Epoca e Vismec per la categoria Industria e Servizi.

L’economia di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia ha un peso importante in Italia: con più di 7 milioni di abitanti rappresenta quasi il 12% della popolazione italiana; le sue 624.000 aziende impiegano 3,1 milionidi addetti e generano un valore aggiunto totale che sfiora i 217 miliardi di euro, pari al 14% del totale nazionale.

L’economia di questo territorio spicca per grado d’internazionalizzazione: il Friuli Venezia Giulia detiene il primo posto in Italia per propensione all’export (45,4%); poco distante il Veneto che occupa la terza posizione (42,6%), preceduto di poco dall’Emilia Romagna. Sono molto staccate le altre regioni italiane, tutte sotto quota 40%. Il divario rispetto alla media italiana supera i dieci punti percentuali.

Nel Triveneto sono trainanti le PMI che impiegano quasi l’80% degli addetti di quest’area e molto spesso operano in filiera nei distretti industriali. In questi territori la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha mappato una quarantina di aree distrettuali specializzate nella filiera metalmeccanica, nel sistema moda, nel sistema casa e nell’agroalimentare. Nel Trentino Alto Adige e nel Veneto i distretti spiegano più del 40% dell’export complessivodelle due regioni. Non a caso in Veneto la distanza media degli approvvigionamenti delle imprese dai loro fornitori è particolarmente bassa (82 chilometri mediamente), a indicazione della presenza in loco di una fitta rete di relazioni produttive e commerciali tra imprese capofila e di subfornitura.

La competitività del Triveneto si manifesta soprattutto sui mercati esteri dove tra il 2008 e il 2018 ha registrato un aumento delle esportazioni pari a 18,2 miliardi di euro, con un progresso del 26,2% (vs il +25,4% dell’Italia) e punte del 41% nel Trentino Alto Adige. Nel 2018 è stata toccata la cifra record di 87,7 miliardi di euro di export (pari al 18,9% del totale nazionale): l’avanzo commerciale è così salito a 23 miliardi di euro, più della metà del surplus italiano.

Nonostante rimanga forte la penetrazione delle esportazioni delle imprese trivenete nei paesi europei, è stata premiatala capacità di raggiungere mercati sempre più lontani e complessi: in dieci anni, infatti, il raggio d’azione delle esportazioni è cresciuto di più di 260 chilometri in Veneto e di 360 chilometri in Friuli Venezia Giulia. La crescente affermazione degli imprenditori triveneti sui mercati internazionali più lontani (Stati Uniti e Cina su tutti) è stata favorita dalla crescente presenza all’estero con filiali commerciali e produttive. Complessivamente sono 7.150 le partecipate estere di proprietà di investitori triveneti (il 18,7% del totale italiano): di queste 947 sono in Asia (di cui 417 in Cina) e 1.218 in America (di cui 611 negli Stati Uniti).

Le tre regioni mostrano un buon grado di diversificazione produttiva e una presenza significativa in alcuni importanti settori del “Made in Italy”, come la moda e l’agro-alimentare, e soprattutto nella filiera metalmeccanica che da sola spiega quasi la metà dell’export complessivo del Triveneto. La competitività di questo territorio nei settori a medio-alta e alta tecnologia può far leva su una buona presenza di addetti in ricerca e sviluppo (6 ogni mille abitanti vs i 4,8 dell’Italia) e su una propensione a brevettare superiore alla media italiana in tutte e tre le regioni. Spicca, in particolare, il Friuli Venezia Giulia che guida la classifica italiana con 168 brevetti domandati allo European Patent Office ogni milione di abitanti, più del doppio rispetto alla media italiana “ferma” a 75 brevetti. Inoltre, in tutte e tre le regioni la quota di popolazione con istruzione terziaria è più elevata rispetto al resto d’Italia.

Si tratta dunque di un territorio caratterizzato da una buona dotazione di capitale umano e tecnologico che sta facilitando lo sviluppo di startup innovative, attive nei processi di trasferimento tecnologico, e l’affermazione di imprese champion vere e proprie locomotive in grado di crescere a tassi sostenuti, creare occupazione e mostrare buoni livelli di patrimonializzazione. A fine aprile 2019 le startup innovative sono infatti salite a quota 1.373 (il 13,5% del totale nazionale), con una presenza superiore alla media in tutte e tre le regioni e soprattutto in Trentino Alto Adige (dove sono 15,3 ogni mille società di capitale vs 8,6 per l’Italia) e in Friuli Venezia Giulia (12,1). Le tre regioni del Triveneto primeggiano anche per grado di diffusione di imprese champion che, secondo una elaborazione realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo su circa 75.000 imprese manifatturiere italiane, sono complessivamente 1.831, il 23% del totale nazionale. La rapida affermazione di queste imprese, se accompagnata da un adeguato rafforzamento patrimoniale, potrà dare un contributo importante al successo italiano e veneto sui mercati internazionali.

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