Abio Udine ODV facilita l’utilizzo della risonanza magnetica per bambini e adulti timorosi

L’apparecchio trasformato in un’astronave grazie all’impiego di alcune grafiche su pellicola adesiva che trasforma l’esame in un’avventura tra le stelle.

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risonanza magnetica per bambini

ABIO Udine ODV, Associazione Bambino In Ospedale, ha trasformato la risonanza magnetica nucleare in viaggio fantastico in un’astronave dove adulti e bambini si sottopongono all’esame in un ambiente del tutto inaspettato, allontanando la tipica ansia e angoscia di entrare in un macchinario chiuso.

All’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine S. Maria della Misericordia sarà possibile “andare in orbita” attraverso una semplice risonanza magnetica nucleare. ABIO ha trasformato in astronave l’apparecchio della risonanza grazie al rivestimento con particolari pellicole grafiche, dando la possibilità ai bambini di trasformarel’esperienza, che a volte può essere traumatica, in una bella avventura tra le stelle.

Tutto questo è possibile tramite un percorso di simulazione dell’esame della risonanza magnetica presso la Clinica di Pediatria dove, con un racconto fiabesco ed un supporto sonoro, i volontari abituano i bambini all’esameradiologico con lo scopo di evitare o comunque limitare la sedazione.

L’obiettivo di ABIO è alleviare le sofferenze dei bambini attraverso l’umanizzazione dell’ospedale, rendendo meno traumatica la permanenza presso la struttura e per questo, prendendo spunto da un’idea di ABIO Montebelluna, ha pensato di realizzare un simulatore di risonanza magnetica per la struttura cittadina.risonanza magnetica per bambini

La realizzazione è stata possibile grazie alla sensibilità e alla collaborazione dei direttori dei reparti di Pediatria e Neuroradiologia, del personale del reparto di RMN e di tanti “amici di ABIO”: Synergica e F.lli Budai per l’ideazione e la costruzione del simulatore, Impronta per le pellicole di rivestimento delle macchine e dei locali, Andrea Dalla Costa e Vanessa Padovani per i disegni e la favola.

Ma è grazie a tutti i piccoli e grandi donatori che negli anni hanno creduto in ABIO devolvendo le loro donazioni che, accumulate nel tempo, hanno dato possibilità di realizzare questo progetto che potrebbe essere replicato utilmente anche in altri centri ospedalieri del NordEst.

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