Tunnel del Brennero: un “buco” finanziario da parte austriaca?

L’amministratore italiano Raffaele Zurlo accusa il suo omologo austriaco Konrad Bergmaister di essere responsabile di 200 milioni di extra costi. Bergmaster respinge l’accusa. Aperta l’indagine contabile e penale della magistratura altoatesina. 

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tunnel del brennero sezione tracciato 1

E’ scontro tra l’amministratore italiano e quello austriaco di Bbt Se, la società di diritto austriaco incaricata di realizzare i circa 55 km di tunnel del Brennero, Raffaele Zurlo e Konrad Bergmeister, per quanto riguarda la gestione degli appalti per la realizzazione dell’opera.

Zurlo ha contestato «200 milioni di euro di extra-costi ascrivibili al contratto Tufles-Pfons sul lato austriaco a fronte di un valore contrattuale di 377 milioni, ovvero +53%». Zurlo ha ribadito «il rapporto di grande e proficua collaborazione per più di cinque anni, fino a quando Bergmeister ha ritenuto di procedere per proprio conto per poi pretendere che io rettificassi le sue decisioni, delle quali mi sono dovuto dissociare formalmente per non esserne corresponsabile».

Zurlo ha ipotizzato «esecuzioni di varianti non autorizzate, esecuzioni di prestazioni mai sottoposte ad approvazione, prestazioni eseguite senza contratto, assunzioni di impegni di spesa non autorizzate secondo lo statuto della Bbt Se». In questo modo sarebbe andato perso il cofinanziamento dell’Ue su 41 milioni di euro già spesi. «Mi auguro – auspica Zurlo – che siano i magistrati a verificare ogni eventuale sperpero di denaro pubblico, che io ho voluto arginare».

Da parte sua, Bergmeister respinge tutte le accuse: «in Austria e in Italia vengono applicate due diverse normative. Viste le esperienze fatte in questi 15 anni, Bbt Se ne ha tenuto atto, varando un nuovo statuto. In questo modo nei due paesi le gare d’appalto possono svolgersi secondo la rispettiva normativa nazionale». Secondo Bergmeister, «per quanto riguarda invece le accuse sul tratto Tufles-Pfons, va ricordato che in Austria vige il cosiddetto modello dinamico per gli appalti, che consente di adeguare il progetto secondo le condizioni specifiche, anche orografiche. Questo modello viene applicato anche in Svizzera e viene consigliato a livello internazionale. L’inflazione, per esempio, in Austria ogni anno viene aggiunta in base alla normativa, mentre in Italia è già parte della somma d’appalto. Parliamo di una cifra di 30 milioni di euro. Ci sono però anche i costi per la sicurezza: in Austria un ispettore decide man mano in loco quale misure siano necessarie per garantire la sicurezza, mentre in Italia vige un altro modello. In risposta alla contestazione – ha proseguito Bergmeister – il consiglio di sorveglianza di Bbt Se, ha avviato una verifica di un ente indipendente austriaco, Schig. Ai lavori ha partecipato anche un funzionario di Rfi. In base ai costi adeguati, tenendo conto dell’inflazione, ma anche del fatto che nel progetto sia stata inglobata una parte di un altro, futuro lotto, i costi supplementari ammontano al 18,5%, tra l’altro ancora da trattare, e nei limiti indicati dal consiglio di sorveglianza».

A sostenere la posizione di Bergmester sulla realizzazione del tunnel del Brennero anche il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher: «siamo ampiamente dentro i costi approvati e siamo sotto i 250 milioni rispetto alle stime. Non c’è stata quindi nessuna esplosione di costi, complessivamente, siamo al di sotto. I sistemi di appalto sono diversi tra Italia e Austria quindi compararli non è corretto. Mi pare strano fare polemiche di questo tipo e non sono neanche a quale fine».

Intanto, i magistrati contabili e penali hanno aperto un’inchiesta sui fatti denunciati da Zurlo. La Corte dei conti sta facendo accertamenti su eventuali sprechi di denaro pubblico, mentre la Procura del Tribunale di Bolzano ha aperto un fascicolo penale su presunte irregolarità nella gestione degli appalti per la realizzazione del tunnel del Brennero, anche basandosi su alcune verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza svolte nei giorni scorsi negli uffici di Bbt Se a Bolzano.

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