Unimpresa: nel 2019 la crescita del debito pubblico ha corso a 10 miliardi di euro al mese

Nel 2019, la voragine si è allargata di 82 miliardi con una media mensile salita del 139%. Ferrara: «tanti anni di errori, la legge di bilancio è un oggetto misterioso». 

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Corre sempre più veloce il debito pubblico italiano: nel corso del 2019, tra gennaio e agosto, il “buco” nelle finanze statali è cresciuto di oltre 82 miliardi di euro, pari a una media di 10,2 miliardi al mese. Un ritmo che lo ha portato a superare la quota di 2.462,5 miliardi. Tale media è più alta del 139% rispetto all’andamento del 2018, quando il debito si allargava di 4,3 miliardi al mese.

Questi i dati più rilevanti che emergono dal rapporto del Centro studi Unimpresa “L’andamento del debito pubblico italiano”, secondo il quale la crescita media mensile era a quota 3,6 miliardi nel 2017, a 3,8 miliardi nel 2016 e a 8,6 miliardi nel 2015. Nel periodo 2013-2019 (arco di tempo che copre le ultime due legislature), il debito pubblico è cresciuto complessivamentedi 479,9 miliardi.

Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, a partire da gennaio 2013 il “buco” nei conti della pubblica amministrazione è cresciuto complessivamente di 479,9 miliardi di euro; oltre un quinto dello stock della fascia 2013-2019 (arco temporale che copre le ultime due legislature) è stato accumulato tra gennaio e agosto 2019, periodo di tempo nel quale il debito è salito di 82,2 miliardi.

Nel 2013 la fetta di debito in più è stata pari a 80,1 miliardi. Alla fine del 2013, il debito era a quota 2.069,6 miliardi. Nel corso del 2013 l’incremento medio mensile dell’aumento del debito pubblico è stato di 6,6 miliardi (-3% sul ritmo del 2012), cifra calata lievemente nel corso del 2014 la media mensile è stata pari a 5,5 miliardi con una discesa del 17%, ma facendo comunque crescere la voragine nei conti pubblici fino a 2.135,9 miliardi pari a un incremento di 66,2 miliardi. Nel 2015 la media mensile è salita a 8,6 miliardi (+56%), col debito salito di 103,4 miliardi a quota 2.239,3 miliardi. Nel 2016, la velocità è tornata a calare media mensile a 3,8 miliardi (-56%) e “rosso” totale a 2.285,2 miliardi in aumento di 43,4 miliardi.

Nel 2017, il debito si è allargato fino a 2.328,6 miliardi con una crescita annua di 43,4 miliardi e un ritmo mensile di 3,6 miliardi (-5%). Nel 2018, ancora un aumento della media mensile, salita a 4,3 miliardi (+19%) e il debito totale arrivato a quota 2.380,3 miliardi in salita di 51,6 miliardi. Nel corso del 2019 una vera e propria esplosione: in soli otto mesi il debito pubblico è aumentato, infatti, di 82,2 miliardi a quota 2.462,5 miliardi con una crescita mensile di 10,2 miliardi (+139%). debito pubblico

«Questi dati – commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – dimostrano che negli ultimi anni è stato sbagliato tutto, prima con i governi tecnici, poi con quelli delle larghe intese della scorsa legislatura e poi con le anomale coalizionidella legislatura in corso». Secondo Ferrara «la legge di bilancio è oggetto di ampio dibattito tra le forze politiche, ma resta un oggetto misterioso, visto che giorno dopo giorno spuntano tanti annunci, ma pochi documenti. Circolano bozze e non testi ufficiali, nonostante il via libera dell’esecutivo: fatichiamo a capire quali interventi saranno messi effettivamente sul tavolo e siamo costretti a barcamenarci tra slide e pezzi di carta non definitivi. In ogni caso, non abbiamo dubbi: per salvare le micro, piccole e medie imprese deve essere abbattuta la pressione fiscale con interventi seri e rigorosi».

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