EusAlp, i porti motore della macroregione alpina

Genova e Trieste al centro dell’interesse anche per chiedere i fondi comunitari. Necessario il Terzo Valico e le infrastrutture di collegamento con il retroterra. 

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La mobilità è uno dei temi principali per far crescere la macroregione alpina, EusAlp, con progetti condivisi su infrastrutture e investimenti e i porti di Genova e di Trieste sono snodi cruciali su cui puntare. Fanno parte di EusAlp, nata da un accordo internazionale fra Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, più Svizzera e Liechtestein, 48 regioni e province autonome attorno alle Alpi. In Italia, vi fanno parte Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige.

Il convegno nazionale di EusAlp che si è svolto a Genova punta sull’importanza di fare rete. «Insieme possiamo realizzare uno sviluppo armonico delle infrastrutture, una messa a fattore comune di finanziamenti europei con una programmazione che ascolti le esigenze dei singoli territori – dice l’assessore allo Sviluppo economico e porti della Liguria, Andrea Benvenudi – collegandole alle richieste di sviluppo della macroregione. Intermodalità, portualità e miglioramento delle condizioni del trasporto merci e persone sono fattori chiave dello sviluppo dei territori».

Il filo che unisce montagne e mare, per l’assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, sono i porti: «l’ultima riunione di EusAlp ha sancito che oltre alla montagna bisogna guardare anche i porti, e Genova e Trieste sono i più interessanti, perché lì arrivano le merci da smistare: significa treni e camion che vanno verso il Centro e Nord Europa, quindi serve un sistema integrato».

Pizzimenti ha sottolineato che «sia il porto di Trieste che quello di Genova possono contare su una profondità di 18 metriche permette gli attracchi delle navi di qualsiasi stazza. Lavorando su questa caratteristica comune, si può creare una sinergia di rilevante importanza per il Paese, diventando attrattivi per i traffici provenienti dal raddoppio del canale di Suez». Pizzimenti si è poi soffermato sulla necessità di espandere gli spazi per stoccare i grandi quantitativi di merci che transitano attraverso l’Italia. «Ciò può essere fatto – ha affermato – attraverso il sistema degli interporti. La Liguria si sta rivolgendo al Piemonte e noi stiamo invece lavorando con il sistema degli interporti di Fernetti, Monfalcone, Cervignano e Pordenone. Tutto questo può avvenire se c’è un efficiente sistema di trasporti ferroviari che supporta lo spostamento delle merci». Per Pizzimenti «è necessario arrivare a un documento di sintesi il più condiviso possibile da tutti i componenti di EusAlp».

«Stiamo creando – spiega il direttore generale di Anci Liguria, Pier Luigi Vinai – una rete in tutto il Nord Italia con le altre Anci regionali e le Upi, per fare sì che comuni e province siano coinvolte fin dall’inizio nei progetti e riescano a fare sistema».

Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte, spinge su Terzo Valico e Tav: «sono i due assi che determineranno le scelte dei prossimi anni. Non possiamo pensare di non ammodernare le nostre linee sia ferroviarie che stradali. Con la crescita dei porti di Genova e Savona, nasceranno poli logistici in Piemonte e avranno bisogno di infrastrutture e questo significa anche lavoro».

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