In Italia cresce il ruolo strategico del GNL

Assogasliquidi: «puntare sul gas liquido aiuta a diminuire le emissioni inquinanti per l’ambiente». Soprattutto quando è prodotto da fonti rinnovabili, come le biomasse.

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Gnl federmetano

In pochi anni, il GNL (gas naturale liquefatto) ha conosciuto un grande sviluppo e oggi, grazie alle sue proprietà ecologichesta assumendo un ruolo sempre più rilevante nelle politiche di decarbonizzazione e sicurezza energetica.

«Per il suo ridotto impatto ambientale, molto utile per raggiungere i target europei di decarbonizzazione e avere una migliore qualità dell’aria, e le grandi potenzialità di utilizzo, il GNL deve essere sempre più centrale nelle agende dei Governi e soprattutto dell’Italia – ha detto Giacomo Fabbri, vice presidente e presidente del Gruppo merceologico GNL di Assogasliquidi – Sono stati numerosi i passi in avanti compiuti in questi anni, in Italia, sia dal punto di vista normativo, sia infrastrutturale, grazie all’attenzione posta fin da subito a questo comparto da parte delle istituzioni, nonché agli investimenti delle imprese che hanno creduto in questa fonte, con benefici anche all’ambiente in termini di riduzioni di CO2 e polveri sottili. Oggi – ha aggiunto Fabbri – possiamo essere fieri di essere leader in Europa per i punti vendita stradali e per i progetti di depositi di “Small Scale LNG” autorizzati, in fase di costruzione e oggetto dei diversi procedimenti autorizzativi, ma tanto altro ancora deve esser fatto».

Secondo Fabbri, «Assogasliquidi in rappresentanza delle imprese impegnate nel settore GNL, ha fin dal 2013 compreso le potenzialità del mercato del GNL e insieme alle imprese ha lavorato per creare il quadro normativo e regolatorio che fosse di stimolo e di ausilio alle iniziative industriali, in tutti i comparti di interesse: servizi di “Small Scale LNG”, nuovi punti vendita carburanti a servizio del trasporto stradale, sviluppo di impianti industriali e reti off-grid con specifiche caratteristiche, nonché da ultimo il bunkeraggio di GNL per la propulsione marittima e per i servizi di bordo della nave. A nostro parere è necessario che vengano poste in essere ulteriori misure di promozione e di stimolo che consentano al Paese di disporre in tempi brevi di basi nazionali di approvvigionamento, così come di un quadro di promozione e di supporto per chi sceglie di trasportare merci con mezzi alimentati a GNL e per la cantieristica navale, impegnata nello sviluppare soluzioni di propulsione della nave e dei servizi di bordo a GNL, in linea anche con quanto previsto dal recente Piano nazionale Energia e Clima».

Con ben 55 punti vendita autorizzati, l’Italia è leader in Europa per i punti vendita stradali e per i progetti di depositi su piccola scala di GNL: un vero e proprio boom di un settore che negli ultimi cinque anni ha assunto un ruolo centrale nelle politiche di salvaguardia ambientale e sicurezza energetica. Nel corso del dibattito “GNL, 5 anni di esperienze: sviluppo delle infrastrutture, investimenti, sostenibilità”, organizzato da Assogasliquidi-Federchimica, si è tracciato un bilancio, a cinque anni dalla costruzione del primo punto vendita in Italia per il trasporto pesante. Da parte dei relatori è stata evidenziata una rapida crescita del GNL in Italia, sia per quanto riguarda la domanda di bunkeraggio (400.000 tonnellate all’anno stimate nel 2030, dati Snam, per i rifornimenti navali), sia per la domanda di GNL per trasporto stradale: da meno di 100.000 tonnellateall’anno stimate nel 2019 alle 500.000 nel 2024-2025 fino ad arrivare alle 850.000 nel 2030.

Liliana Panei e Paola Barzaghi del ministero dello Sviluppo economico hanno fatto il punto sullo sviluppo delle infrastrutture di approvvigionamento e dei relativi iter autorizzativi, facendo emergere l’attenzione particolare della pubblica amministrazione nei confronti dei progetti presentati e delle nuove manifestazioni di interesse. L’obiettivo è giungere in tempi brevi all’adozione dei relativi provvedimenti nel pieno rispetto delle competenze di tutti gli enti coinvolti, anche al fine di rispettare gli obiettivi di infrastrutturazione nazionale posti dalla direttiva Dafi (Directive alternative fuel initiative).

Dino Poggiali, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ha ripercorso tutta l’attività svolta dal Corpo per la definizione delle normative tecniche di prevenzione incendi omogenee su tutto il territorio nazionale, che ha consentito il rapido sviluppo dei punti vendita stradali di distribuzione di GNL. Un focus speciale è stato fatto sull’ultimo lavoro dei Vigili del fuoco volto a trasformare le guide tecniche in un’apposita regola tecnica di riferimento, che probabilmente sarà in vigore nella prossima primavera 2020.

Oggi gli impianti in Italia sono arrivati a 55 (quasi il doppio rispetto ai 28 del 2018) e l’Italia è il primo paese in Europa, seguita dalla Spagna con 36 punti vendita e dalla Francia con 19. E se al GNL si aggiunge anche il GNC (gas naturale compresso, quello utilizzato dalle automobili e dagli autobus per il trasporto urbano), in Italia si arriva a 1.200 punti vendita: la rete più importante esistente oggi in Europa, ben sviluppata al Nord Italia, scarseggiante al Sud.

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