NordEst spazzato dal maltempo, sott’acqua o sotto neve

L’acqua colpisce Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. La neve caduta copiosamente mette K.O. l’Alto Adige, con interruzioni dell’autostrada del Brennero e delle linee ferroviarie.

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NordEst spazzato dal maltempo

NordEst spazzato dal maltempo, con l’acqua protagonista in Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, vuoi con la marea eccezionale sulla costa dell’Alto Adriatico, vuoi con fiumi e torrenti in piena e con locali esondazioni, mentre in TrentinoAlto Adige protagonista è stata la neve caduta copiosamente sopra i 1.000 metri di quota, interrompendo numerose strade locali e pure l’autostrada del Brennero e le linee ferroviarie.

A Venezia, dopo l’ennesima marea oltre la media ma sotto le previsioni, la vita torna a scorrere. Sotto il ponte dell’Accademia spunta un motoscafo carico di turisti giapponesi. Poi ne arriva un secondo, dietro a questo avanza anche una gondola. A Venezia è appena passata la paura per la nuova maxi-marea, fermatasi a 1,50 metri, e in pochi minuti la città è tornata in mano ai turisti, molti dei quali camminano scalzi immersi nello scenario di una città invasa dall’acqua. E’ il segnale che il peggio è alle spalle di una nuova giornata da incubo: con l’acqua che sale, lo Scirocco che spinge sulla laguna, le sirene del Centro maree che avvisano del pericolo.

L’area di San Marco viene chiusa per motivi di sicurezza e la piazza finisce sotto 70 centimetri d’acqua, diventando un grande set per gli inviati delle tv e dei media internazionali con lo scenario del mare davanti alla Basilica. Si conclude così una settimana di alte maree record, dei danni patiti dalle case e dai monumenti, di come la notte del 12 novembre dei 187 cm si sia evitato per un pelo anche l’incendio di Ca’ Pesaro, per l’acqua entrata nel gruppo di continuità, con i piani bassi dove l’acqua entrava da ogni pertugio, pure dai muri, dalle spine elettriche per non parlare dalle tazze del water che facevano uscire di tutto e di più.

«Grazie agli italiani che ci stanno esprimendo un grande amore, un grande affetto. Questo ci fa bene al cuore. Venezia si rialzerà, come si è rialzata la Fenice» commenta il sindaco Luigi Brugnaro che fa una prima stima dei danni patiti dalla città che potrebbero «ammontare ad un miliardo di euro, ma potrebbero non bastare».

In Veneto i problemi non sono solo in laguna: «nel Veneto orientale stiamo affrontando un’emergenza tuttora in atto, anche se è atteso un miglioramento del tempo – afferma il governatore Luca Zaia -. Oltre al dramma di Venezia altri territori del Veneto sono in condizioni disastrose, come le spiagge e varie aree montane, a cominciare da quelle già colpite dalla tempesta Vaia. Il Veneto Orientale e montagna sono in grande sofferenza. Abbiamo il litorale distrutto – ha aggiunto Zaia – e in montagna preoccupano i fiumi, il livello dei laghi, la situazione dei movimenti franosi e il rischio valanghe. Stiamo ancora attendendo anche il colmo di piena del Piave, che ora ha una portata notevole, attorno ai 1.400 metri cubi al secondo, ma inferiore a quella dell’anno scorso».

L’allarme non è cessato: dalla serata di lunedì si verificherà un nuovo peggioramento che si protrarrà anche nella giornata di martedì.

Per i residenti di Venezia, Generali Italia e Alleanza Assicurazioni hanno attivato un servizio di denuncia danni attraverso i numeri verdi 800.20.20.20 e 800.20.20.90 per una prota liquidazione dei danni subiti per favorire il riavvio della città.

In Emilia Romagna si sono registrati esondazioni da parte di numerosi torrenti dell’Appennino, mentre i fiumi maggiori hanno retto all’onda di piena avvicinandosi al livello di guardia.

Particolarmente critica anche in Trentino Alto Adige, con le valli di montagna particolarmente in crisi per l’eccesso di neve caduta che ha portato a numerose interruzioni di strade e ferrovie causa lo schianto di numerosi alberi e di cavi delle linee elettriche, tanto da giungere a bloccare pure l’autostrada e la ferrovia del Brennero per numerose ore, tagliando in due l’Europa. Problemi, ma più limitati, anche in Trentino con le valli più in quota con problemi di mobilità e con qualche smottamento per via dei terreni fradici e non più protetti dagli alberi dopo gli schianti della tempesta Vaia.

In Alto Adige particolarmente fastidiose sono state le ripetute interruzioni alla fornitura di energia elettrica che ha bloccato numerose attività e impedito il riscaldamento degli edifici, solo in parte mitigato dall’allaccio di generatori d’emergenza portati dalla Protezione civile locale che sta facendo gli straordinari per tenere la situazione sotto controllo, seppur con i disagi connessi con una situazione eccezionale che ha isolato numerose valli periferiche per via delle slavine che si susseguono, tanto da far dire al presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, un appello a tutti i cittadini «a restare a casa, evitare gli spostamenti e seguite le indicazioni della protezione civile. Tenete presente che anche i servizi bus e treni sono attualmente limitati. La protezione civile e i servizi di emergenza – aggiunge – hanno bisogno di strade libere e devono essere in grado di concentrarsi sul lavoro di soccorso».

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