Cattolica Assicurazioni, sommovimenti al vertice e nell’azionariato e la Consob accende un faro

La defenestrazione di Minali compiuta da Bedoni non piace agli azionisti. Cariverona riduce le quote possedute. Critiche pure da Warren Buffet. La Consob indaga. 

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Cattolica Assicurazioni

Il colpo di mano perpetrato dal consiglio di amministrazione di Cattolica assicurazioni guidato dal presidente, Paolo Bedoni, che ha tolto le deleghe all’amministratore delegato, Alberto Minali, ha suscitato molti malumori, tanto da spingere la Consob a vederci chiaro.

L’autorità di vigilanza sulla Borsa ha inviato una lettera all’indirizzo della compagnia veronese, chiedendo chiarimenti e documentazione relativi alle motivazioni che hanno spinto il consiglio, nella seduta dello scorso 31 ottobre, a sfiduciare il manager. La missiva, piuttosto perentoria, chiede che Cattolica consegni entro due giorni il verbale e la registrazione audio del consiglio di amministrazione, nonché la lettera che il presidente Paolo Bedoni afferma essergli arrivata da alcuni consiglieri che sollecitavano la convocazione del consiglio per discutere delle deleghe dell’allora amministratore delegato.

La Consob, che vuole anche l’elenco delle parti correlate, sembrerebbe interessata ad approfondire l’eventuale esistenzadi situazioni od operazioni in conflitto di interesse. Fonti vicine alla compagnia fanno sapere che Cattolica ha già fornito «risposte molto dettagliate» agli ispettori. Sul tema potrebbero essere chiesti chiarimenti nel consiglio di amministrazione in programma la prossima settimana, anche se la vicenda non figura all’ordine del giorno di un consiglio che, inizialmente in programma per giovedì, è stato anticipato a lunedì.

La richiesta della Consob arriva dopo che sul finire della scorsa settimana Minali era stato sentito dalla Commissione di Borsa proprio in merito alle ragioni della sua estromissione. La sfiducia al manager, sostituito dal direttore generale Carlo Ferraresi (sul cui incarico erano volate voci insistenti di una sua sostituzione con l’attuale direttore generale di Itas Mutua Raffaele Agrusti, il quale ha vivamente declinato), ha pesato sul titolo in Borsa, che da fine ottobre ha perso circa il 7%, e ha generato più di un malumore tra alcuni dei grandi azionisti di Cattolica, con Warren Buffett che ha espresso delusione per l’accantonamento del manager a cui aveva legato il suo investimento, e la Fondazione Cariverona che ha manifestato il suo disappunto riducendo la sua quota azionaria sotto il 3%. L’ente guidato da Alessandro Mazzucco ha ridotto la sua partecipazione nel capitale della compagnia, tagliandola dal 3,4% al 2,97% e assicurandosi così la possibilità di scendere ancora, qualora lo volesse, senza la dover rendere ulteriori comunicazioni al mercato.

Cariverona aveva accolto con molta perplessità la sfiducia a Minali, chiedendo da subito maggior chiarezza sulle reali motivazioni che avevano spinto il consiglio di amministrazione della cooperativa a defenestrare un manager a cui riconosceva di aver conseguito buoni risultati. «Continuiamo ad aspettare di capire i motivi – aveva dichiarato Mazzucco -. Per noi Minali era una garanzia, adesso apriremo bene gli occhi e valuteremo».

Proprio per cercare di tranquillizzare Buffett, il vertice di Cattolica, nell’ambito di una presentazione negli Usa al seguito di Borsa Italiana, ha incontrato Ajit Jain, responsabile delle attività assicurative della Berkshire Hathaway di Buffet, primo socio di Cattolica con il 9% del capitale. L’incontro sulle prospettive della società, cui ha preso parte anche Bedoni, è stato positivo, hanno riferito fonti della compagnia, e si è concluso con la conferma che continueranno i reciproci aggiornamenti. Come «positivi» sono stati definiti gli altri incontri con investitori internazionali avuti da Ferraresi.

Il tutto avviene in un contesto di fermento tra i soci della cooperativa assicuratrice: l’avvocato Giuseppe Lovati Cottini e l’imprenditore Luigi Frascino sono al lavoro per raccogliere le adesioni necessarie (450 soci o il 2,5% del capitale) allo scopo di chiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria per modificare lo statuto e introdurre quelle che definiscono «regole di buon governo», incluso un limite di tre mandati in consiglio di amministrazione che metterebbe fine al lungo regno di Bedoni al timone di Cattolica assicurazioni.

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