Il Gnl approda sugli autobus extraurbani di Tper

L’azienda per il trasporto pubblico dell’Emilia Romangna è la prima in Italia e in Europa ad adottare il gas metano liquido per l’alimentazione dei propri mezzi. Investimento da 3,7 milioni per l’acquisto di 15 mezzi prodotti da Scania. Altri 31 mezzi a Gnl saranno forniti da IIA entro la primavera del 2020. 

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Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna) e Scania hanno presentato a Bologna i primi autobus interurbani alimentati a Gnl-Lng (gas naturale liquefatto, nella duplice sigla italiana o inglese); si tratta di 15 Scania Interlink MD da 55 posti a sedere e 16 in piedi per un investimento di 3,7 milioni di euro, il 90% in autofinanziamento da Tper e per la restante parte con fondi pubblici per il rinnovo del parco veicolare messi a disposizione dalla Regione.

Questo è solo il primo passo della gara svoltasi nel 2017 per la fornitura complessiva di 46 autobus a Gnl, suddivisa in due lotti, il primo di 15 e il secondo da 31. All’inizio, il primo lotto assegnato all’Industria Italiana Autobus (IIA), è stato successivamente aggiudicato a Scania, giunta seconda nella gara europea, in quanto, causa la crisi industriale, IIA non era stata in grado di soddisfare la tempistica di fornitura. Il secondo lotto, relativo a trentuno nuovi mezzi è stato aggiudicato e confermatoIIA che fornirà autobus della gamma Citymood in versione Gnl a vocazione metropolitanache dovrebbero essere consegnati entro la primavera del 2020. Tra il primo e secondo lotto, Tper investirà complessivamente 11,5 milioni di euro.

Tper figura tra i principali operatori di trasporto passeggeri in Italia ed è la più grande azienda dell’Emilia Romagna del trasporto pubblico ed ha come principali soci la Regione (46,13%), il comune di Bologna (30,11%), la città metropolitana di Bologna (18,79%).

A vantaggio dei nuovi autobus a metano liquido la grande autonomia tra un rifornimento e l’altro, con quasi 1.000 km di percorrenza garantiti dai due serbatoi criogenici (il metano liquido per rimanere tale deve essere stoccato a -160°C in serbatoi che sono come dei grandi thermos), le ridotte emissioni ambientali gassose ed acustiche e la possibilità di produrre metano liquido anche da biomasse rinnovabili, come la frazione umida dei rifiuti urbani o i fanghi della depurazione delle fognature.

Per il rifornimento dei mezzi nel deposito di via Ferrarese è stata realizzato un apposito erogatore con l’investimento di 1,6 milioni di euro.

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