Andrea Arzà confermato presidente di Assogasliquidi (Federchimica)

L’assemblea ha nominato anche Matteo Cimenti presidente del Gruppo merceologico GPL uso combustione. Bilancio del comparto gas. 

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Andrea Arzà confermato alla presidenza di Assogasliquidi.

Andrea Arzà, attuale amministratore delegato di Liquigas S.p.a., è stato confermato alla presidenza di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore dei gas liquefatti. Arzà lascia la carica di presidente del Gruppo merceologico GPL uso combustione e, pertanto, l’assemblea ha anche deciso la nomina di Matteo Cimenti (attuale direttore affari legali di Butangas S.p.a.) quale presidente del Gruppo Combustione.

L’assemblea di Assogasliquidi è stata anche l’occasione per fare il punto sulle tematiche di interesse dei settori del GPL e del GNL e sul dibattito in corso in materia ambientale. «Apprezziamo molto le discussioni di queste settimane e l’aumentata sensibilità nei confronti di uno sviluppo sempre più sostenibile – dice Arzà -. Per questo, accogliamo con favore le intenzionidelle istituzioni di premiare le fonti energetiche meno impattanti sull’ambiente. Tra queste, GPL e GNL rappresentano oggi una risposta pronta e immediata ai problemi legati alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica ed alla qualitàdell’aria, proprio perché, grazie alle loro riconosciute proprietà ecologiche, possono dare un grande contributo nel combattere l’inquinamento delle nostre città e nel raggiungere i target europei di decarbonizzazione».

Secondo Arzà, «queste intenzioni però devono concretizzarsi in misure specifiche, a favore del GPL (gas di petrolio liquefatto), nei suoi usi per autotrazione e per riscaldamento, e del GNL. Per la mobilità leggera, il GPL consente benefici non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale. Il recente aggiornamento del database ISPRA sui fattori emissivi del trasporto stradale ha evidenziato come una autovettura Euro 6 di media cilindrata alimentata a GPL sia caratterizzata da emissioni di ossidi di azoto più basse del 55% rispetto alle auto a benzina e del 96% rispetto a quelle Diesel, da emissioni di particolato del 93% inferiori a benzina e Diesel e di anidride carbonica del 14% in meno rispetto alla benzina». Peccato solo che il mercato dell’auto offra ancora poche versioni di serie alimentate a GPL e che le trasformazioni successive siano spesso sconsigliate per via della decadenza della garanzia del produttore del veicolo.

Arzà ha evidenziato che «la conversione al GPL permetterebbe di rinnovare l’attuale parco auto, con enormi benefici ambientali. Oggi in Italia ci sono oltre 13 milioni di auto a benzina che ricadono nelle classi emissive più inquinanti, tra Euro 0 ed Euro 4. Se solo si convertisse a GPL il 50% di questi veicoli si otterrebbe una riduzione delle emissioni, pari a circa 1,1 milioni di tonnellate all’anno di CO2 e circa 1.200 tonnellate all’anno di NOx, con grandi vantaggi per ambiente e salute umana».

«Per questo – ha proseguito Arzà – ci auguriamo sia l’adozione di specifiche misure di promozione della mobilità a gas, a partire dall’attuale Legge di bilancio, durante il cui iter di discussione sono state presentate specifiche proposte emendative volte a prevedere incentivi per la conversione a GPL e metano di vetture di classe veicolare vetusta. L’auspicio e la richiesta della nostra associazione è che si possa giungere ad una positiva approvazione di tali misure per il loro importante ruolo ambientale e sociale, nonché di sostegno ad un settore industriale di assoluta eccellenza nazionale».

Lo stesso trattamento Assogasliquidi lo reclama anche per il riscaldamento domestico, «dove ormai studi tecnici autorevoli hanno dimostrato il basso impatto ambientale degli impianti alimentati a gas (GPL e metano) ed il forte contributo all’inquinamento dell’aria del pellet e della legna. A nostro avviso – afferma Arzà – risulta pertanto fondamentale che gli incentivi alle biomasse legnose fin qui stanziati siano rivisti in modo sostanziale, eliminandoli laddove dannosi per l’ambiente e destinandoli solo alla sostituzione degli apparecchi obsoleti già alimentati a legna o pellet con quelli di classe emissiva più elevata e mai in sostituzione o ad integrazione di impianti a gas. Sono necessari anche controlli di manutenzione per gli impianti e il divieto di utilizzo degli stessi nel caso di sforamento dei limiti emissivi delle polveri, laddove l’abitazione fosse servita da un altro sistema di riscaldamento».

Per quanto riguarda il GNL (gas naturale liquefatto), Arzà, dopo averne sottolineato i vantaggi e le grandi potenzialità, sia in termini ambientali sia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento per l’Italia, ha ricordato i passi in avanti realizzati negli ultimi anni «dal punto di vista normativo e infrastrutturale, grazie alle imprese che hanno creduto in questa fonte, alle pubbliche amministrazioni che hanno accompagnato lo sviluppo con provvedimenti chiari ed omogenei e al lavoro svolto da Assogasliquidi per creare un quadro normativo e regolatorio che fosse da stimolo per gli investimenti industriali. Oggi in Europa l’Italia è leader per numero di punti vendita stradali e per i progetti di depositi di Small Scale LNG autorizzati, in fase di costruzione e oggetto dei diversi procedimenti autorizzativi».

«Questo però non basta. A nostro avviso – ha avvertito Arzàservono politiche adeguate che consentano uno sviluppopieno del GNL, in tutti gli impieghi, ossia trasporto terrestre e marittimo, usi industriali, reti “off grid”. In particolare, sono necessarie misure di promozione e di stimolo che consentano al Paese di disporre in tempi brevi di basi nazionali di approvvigionamento, così come di un quadro di promozione e di supporto per chi sceglie di trasportare merci con mezzi alimentati a GNL e per la cantieristica navale, impegnata nello sviluppare soluzioni di propulsione della nave e dei servizi di bordo a GNL (come norme di defiscalizzazione per la costruzione di depositi GNL e delle bettoline, nonché tariffe portuali agevolate per i mezzi a GNL), in linea anche con quanto previsto dal recente Piano nazionale Energia e Clima».

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